CAPITOLO 6

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China con la testa sui libri penso e ripenso continuamente a lui. Mi distrae anche quando non c'è. Da quando ci siamo trasferiti nella casa nuova, tra noi è cambiato qualcosa. Non litighiamo come prima, ci comprendiamo e a volte non serve neanche parlare per capire cosa prova l'altro. Lui è sempre attento, premuroso e riesce a capire al volo quando ho dei momenti bui. A volte mi capita, mi chiudo in me stessa e penso al nostro bambino, a come sarebbe stata la nostra vita ora. Lui in questi momenti mi sprona a parlarne, dice che non aiuta tenersi tutto dentro e devo dargli ragione. Ne parliamo spesso, ma ci rendiamo conto che non è facile. Un passo alla volta, dobbiamo andare avanti perché non abbiamo altre scelte. Questa settimana devo affrontare l'ultimo esame e lui ha capito, mi ha detto che potevo rifugiarmi in qualsiasi posto dove potevo concentrarmi sullo studio, ma io non mi sono mossa da casa. Guardo gli appunti e sorrido soddisfatta. Credo di aver finito, le settimane di prigionia volute sono finite. Domani affronterò l'esame sicura e come dice Erik Portiamoci a casa la laurea baby. E già, perché non sono stata l'unica ad affrontare lo studio. Lui si è subito tutte le mie spiegazione, mi ha posto domande e alla fine ha passato la maggior parte del suo tempo libero ad aiutarmi.

Sono quasi le 18:00, chissà se ha finito di lavorare? Prendo il telefono e evito di chiamarlo, il messaggio è meglio.

Ho finito di studiare, si può dire che sono libera. Quando torni a casa?

Guardo il display che lampeggia poco dopo. Ripeto e ribadisco, quell'uomo vive con il telefono incollato alla mano, non ci sono altre spiegazioni.

Sono al Club, ho del lavoro da sbrigare. Raggiungimi, ti aspetto.

Rileggo il messaggio non so quante volte. Raggiungerlo? Ora? Mi guardo e penso di non essere nelle condizioni di uscire di casa. Provo a chiamarlo ma non risponde. Sbuffo appoggiandomi allo schienale della poltrona e guardo il soffitto. Non ho nessuna voglia di cambiarmi e tantomeno di uscire di casa. Provo a richiamarlo ma ancora niente. Penso e ripenso ma sembra che non ci sia altra soluzione. Batto le mani sulle gambe e mi alzo controvoglia. Vado verso la camera, mi guardo allo specchio e penso che se metto una giacca la tuta si vedrà appena. Con una smorfia mi osservo e alla fine decreto che non mi cambio. Passo la spazzola velocemente sui capelli e guardo il mio viso stanco attraverso lo specchio. Non posso fare miracoli, questi sono i risultati di settimane insonni. Vado verso l'entrata e prendo le chiavi al volo. Non capisco come mai ho improvvisamente fretta, ma a quanto pare se voglio so essere molto veloce nell'uscire di casa.

Arrivata all'Inferno noto che non c'è nessuno. Strano, a quest'ora si preparano per l'apertura serale.

Parcheggio la macchina e dopo un'occhiata veloce in giro entro nel club. Il profumo di rose mi invade. Ogni mio passo mi avvicina sempre di più a una melodia che riconosco. I can fly. La nostra canzone. Lo è diventata la prima sera in cui ci siamo visti qui, io non la ricordavo ma Erik ha buona memoria. Un giorno la mise a casa dicendo che era la nostra canzone, all'inizio non capivo, quella sera erano successe troppe cose e non mi ero soffermata sulla canzone. Ma lui invece si, dice che rispecchia esattamente ciò che prova. Adesso, la domanda è...

Cosa sta succedendo qui?

Avanzo verso la sala da ballo titubante, è tutto buio.

Rimango sulla soglia e mi guardo intorno alla ricerca di lui ma qualcos'altro attira la mia attenzione.

Una sfera appoggiata sul pavimento si illumina, passa poco ed eccone un'altra a breve distanza. Le sfere formano un percorso, rimango incantata a guardarle mentre in sequenza continuano ad illuminarsi, fino a raggiungere la parete in fondo alla sala. Il battito accelera mentre osservo la scritta che si illumina sulla parete.

"Voltati"

Sicura di trovare lui alle mie spalle mi volto. Lui non c'è e in un primo momento rimango delusa. Guardo l'ingresso ma non lo vedo, continuo a cercarlo con gli occhi ma di lui non c'è traccia. Un piccolo bigliettino appeso alla porta attira la mia attenzione, mi avvicino, lo prendo e leggo sempre più confusa.

BELLO MA DANNATO PassioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora