CAPITOLO 19

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Un soffio leggero arriva sul mio viso. Apro gli occhi e mi ritrovo davanti gli occhi più belli che abbia mai visto. Amo questo risveglio.

 «Buongiorno principessa» sussurra accarezzandomi il viso. Mi sciolgo sotto il suo tocco come la prima volta. Sono perdutamente innamorata di lui.

 «Buongiorno a te» dico con voce roca. Mi avvicino eliminando la distanza tra di noi mentre le sue braccia mi avvolgono.

 «Che ne dici se oggi non vai in ufficio. Potremmo fare tante cose divertenti».

Non sai quanto mi piacerebbe. Ma proprio oggi devo fare una cosa molto importante. Se sapesse che sua moglie sta per andare a parlare con persone poco raccomandabili, credo che darebbe di matto. Mi sento in colpa per la bugia che sto per dire.

 «Io e Lukas dobbiamo rivedere i bilanci. Ci sono alcune cose che non quadrano» dico.

Solleva la testa di scatto e mi guarda allarmato «perché non sono stato informato?» chiede.

 «Volevo parlartene, ma tra i mille impegni mi è passato di mente» cerco di giustificarmi.

 «Ok. Verrò con te a dare un'occhiata».

Oh no. Questo non deve succedere. Lui non può venire in ufficio, non oggi. Serve una scusa e subito, dai Elisa, forza. Spremi il cervello di buon mattino e pensa a qualche scusa.

 «Non preoccuparti. Vedrai che sarà una sciocchezza» dico con un sorriso sforzato.

 «Voglio verificare di persona» ribatte serio.

Non funziona. Pensa. Pensa...Ok proviamo la carta del farlo sentire in colpa. Speriamo che funzioni.

 «É questa la fiducia che riponi in me?» chiedo facendo l'offesa. Ti prego dimmi che funziona.

 «Ti avrei dato in mano la mia azienda se non mi fidassi di te?»

 «Allora lasciami lavorare. Devi fidarti di me, al massimo se ci sono problemi ti chiamo» dico seria. La sua espressione si ammorbidisce, segno che la mia tattica funziona. Menomale.

 «Renditi conto. Non posso mettere piede nella mia azienda quando voglio!» afferma. Decido di sorvolare e per distrarlo inizio a lasciare dei piccoli baci sul suo collo. Lentamente le mie dita scorrono sul suo petto.

 «So cosa stai facendo».

Ridacchio al suo commento ma non mi fermo. I suoi muscoli si contraggono al mio tocco.

 «Diabolica».

 «Sempre».

La mia mano scende sempre più giù, ma proprio in quel momento il telefono squilla. Un messaggio di Lukas.

Sono in ufficio.

 «Devo andare».

Lo sento protestare ma non rimango, vado verso il bagno senza voltarmi.

Dopo averlo salutato mi dirigo in ufficio con l'immancabile presenza di Tom. Mi dispiace così tanto che si trovi in mezzo. So che fa solo il suo lavoro, ma la sua presenza oggi non è per nulla concessa. Io e Lukas abbiamo una missione.

É difficile far finta che sia un giorno come tanti, ma non posso permettermi sbagli. Erik non dovrà sapere nulla. Beh, dopo che Tom si risveglierà ci metterà poco ad avvisare. Dio sa quanto si infurierà. Ma a questo ci penserò in seguito. So che sto andando incontro a qualcosa di molto pericoloso, ne sono consapevole ma non credo di avere altre alternative.

 «Tom. Io e Lukas abbiamo del lavoro da fare. Rimarrò nel suo ufficio tutta la mattina credo» mento.

Entro nell'ufficio di Lukas  e mi assicuro di chiudere la porta. Solo in quel momento riesco a respirare regolarmente. Il nostro piano non è ancora iniziato e già mi sento agitata.

BELLO MA DANNATO PassioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora