13. Nascondino

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Ren sospirò. Sentiva i nervi vibrare incessantemente sottopelle, una strana elettricità che gli infondeva un senso di prurito. Le unghie aguzze sfregarono le squame delle braccia, graffiandole appena, ma non avvertiva alcun sollievo. Avrebbe voluto alzarsi in piedi e mettersi a fare l'ennesimo giro della sala comunicazioni, in tondo, come uno di quegli alieni di intelligenza inferiore che venivano rinchiusi negli zoo di preservazione delle creature minori.

Ci portavano spesso le scolaresche intergalattiche, per conoscere meglio le infinità di specie che vivevano il Circolo di Galassie sotto il controllo del Consiglio: dai, su, forza, fate la foto al temibile Yag, della Galassia di Andromeda. lo sapere che con una delle sue quattro bocche riesce perfino a cantare?

Funzionava così da quelle parti: chi non rientrava nei canoni preposti dal Consiglio veniva rinchiuso e messo sotto sorveglianza. Hai quattro bocche e con nessuno di queste sei riuscito a comunicare in un linguaggio comprensibile? Vai a finire nello zoo. Lo avevano fatto anche con gli Stratioti, un tempo, prima che i Movimenti per la Liberazione degli Stratioti in Cattività, gestito da un collettivo di Protoi attivisti e Stratioti stessi, non si erano messi di traverso. 

In quel momento si sentiva in cattività, allo stesso modo, ma con nessun comitato pronto a salvarli. Quell'idiota di Akira aveva avuto un colpo di testa e aveva violato gli ordini di un superiore? Ci stavano rimettendo loro. Non erano stati in grado di fermarlo e questo era sufficiente per porre la loro nave in stato di blocco e sospendere tutte le loro attività da Vigilantes.

Ringhiò. Le luci bluastre dell'astronave calavano sui suoi occhi, pesanti, delle scuri sulle sue palpebre. Le pareti della stanza sembravano incomberlә addosso, l'aria rarefatta l'assalì alla gola, smorzando il fiato.

Su, bambini, fate la foto allo Stratiota irascibile! Lo sapete che come rituale di accoppiamento si mangiano il partner?

Il pugno si scagliò contro il tavolo. Cher, che si era appisolato sulla sedia accanto alla sua, fece un salto ed emise un verso soffocato.

"Sei fuori di testa?" Urlò, mentre tratteneva a stento uno sbadiglio. "Hai deciso che è divertente svegliare tutti quanti?"

Tutti quanti era una parola grossa. In quella stanza c'erano solo loro due: Penelope era ai piani superiori, nella sala di gestione dell'AI, a controllare che Lucy non avesse qualcosa che non andava. O forse era una scusa patetica per rintanarsi da qualche parte a piagnucolare: quella lì non era capace di fare altro. Jules Verne si era accucciato sotto ai suoi piedi, di tanto in tanto poteva sentirlo ronfare, la coda che batteva a ritmo contro il pavimento. Ma, a dirla tutta, la sua presenza lì era ininfluente. In quanto a Blue, lei si era rintanata in cabina, come al solito. Nulla di nuovo, neanche quando erano in orbita tra il portale del Cluster A di Andromeda la loro Capitano era partecipe alla vita comune dell'equipaggio.

Akira... Akira. Il fatto che i motori non fossero in funzione era la prova tangibile della sua assenza. 

Sospirò. Ren non aveva legato granché con lui. Provava la più neutra e onesta indifferenza nei suoi confronti. Lo trovava, al contrario, petulante e fastidioso, sempre con quel sorriso da idiota e con quei modi gioviali che rasentavano il falso. E ci aveva visto lungo, con il senno di poi! Quel tipo stava aspettando il momento migliore per attuare la sua vendetta e gettarli nella merda.

Battè un altro pugno sul tavolo, che coprì l'urlo di protesta di Cher, sempre più stridulo.

Altro che indifferenza! Se lo avesse avuto sotto il naso lo avrebbe riempito di calci.

Idiota! Scemo! Era tutta colpa sua se erano prigionieri della noia, chiusi tra quelle quattro mura, con l'unica compagnia di Cher e di quello stupido bassotto.

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