Capitolo 18

85 7 3
                                    

Colin

Scaravento per terra tutto ciò che si trova sulla scrivania, prendo i cuscini dal divanetto e li lancio pure quelli per terra.
È una settimana bella e buona che in città sono tornati i Darkness in città, ero riuscito a vincere per il potere uccidendo il loro capo, ma da quello che sono ora sono comandati dal fratello minore dell'uomo che ho ucciso, e adesso cerca vendetta.
Non che la cosa mi spaventi, no a me non mi tocca.
Mi spavento per i miei cugini, loro non hanno mai saputo dell'esistenza dei Darkness, erano più piccoli e volevo tenerli al sicuro finché potevo.
Mi accascio sulla poltrona e porto due dita alle tempie massaggiandole.
Immediatamente i miei pensieri vanno alla ragazzina dai capelli rossi, carotina.
Ripenso a ieri, quando è venuta con me e le ho dato la lettera di sua madre che trovato dentro casa sua, ai suoi occhi che si riempiono di lacrime e alle sue labbra che tremanti mi sussurrano:
"Grazie".
Non sono perché con Poppy sono diverso, quando c'è lei non mi viene da essere il solito stronzo... ma invece, voglio essere dolce e soprattutto non voglio spaventarla in nessuna maniera.

Prendo un profondo respiro e con gli occhi pieni di lacrime si gira a guardarmi.
Chiude gli occhi, ma poi li riapre sorridendomi.
Ed è che io capisco di essere fottuto.
<<Grazie...>>
Sussurra.
Per una volta sono senza parole, non so cosa dirle e i miei occhi sono puntati sui suoi.
Sono così belli, così cristallini, e in questo momento pieni di dolore per la perdita di sua madre.
Non so perché ho fatto questo gesto di prenderla a casa e portarla con me per darle la lettera, ma ho avuto questo istinto e l'ho fatto.
<<Non c'è di che>>
Le sussurro a mia volta.
Difficile da credere, ma per la prima volta mi trovo in difficoltà.
Non ho mai avuto attrazione per una donna, o meglio, ho avuto desiderio sessuale ma niente che andasse oltre quello.
Parlando di Poppy, lei mi viene voglia di conoscerla di sapere tutto di lei e non farmi sfuggire nessun dettaglio, anche il più stupido e insignificante.
Mentirei se dicessi che non la voglio portare a letto, sarei un grande bugiardo, ma c'è qualcosa in più oltre quello.
Saranno i giorni che abbiamo passato a parlare su instagram, forse mi fanno questo effetto.
Tanto sbagliato, quanto bello.
Improvvisamente il desiderio di baciarla si fa sempre più forte, sempre più insistente.
Quelle labbra piccola e tanto belle mi bramano, sembrano chiamarmi a loro.
Punto nuovamente i miei occhi sui suoi e quando né leggo che pure lei prova lo stesso non mi trattengo, la bacio.
Non è un bacio violento e focoso, ma anzi, è un bacio dolce e lento.
Il miglior bacio.

Sorrido ripensando alla scena, alle sue guance che dopo il nostro bacio si sono tinte di un delizioso rossore e i suoi occhi timidi mi avevano espresso ciò che a parole non avrebbe mai detto.
Mi tocco le labbra istintivamente e il pensiero di lei si fa sempre più forte.
Cazzo, perché una ragazza mi fa questo effetto? Dovrei esserle indifferente, e invece... le sono tutto tranne che indifferente.
Mi sono provato ad autoconvincere che era la compassione che provavo, insomma aveva perso la madre, ma no. Non era solo quella.

Poppy

Non penso ad altro che a una testa bionda, un corpo muscoloso e tatuato e due occhi neri come la pece, penso solo a lui da troppo tempo.
Il bacio che c'è stato nella sua macchina è stato magnifico, il primo bacio che io abbia mai dato è stato con il capo dei BloodsBlack, ma ciò non mi ha intimorito o bloccata per niente.
Anzi, l'ho voluto e mi è piaciuto.
La cosa migliore è che dopo quel giorno ci siamo dati finalmente i numeri, così da poter parlare da whatsapp.
Lo abbiamo fatto, abbiamo parlato anche dopo il nostro bacio e lui non ha fatto altro che riparlare di quel momento e di quanto gli fosse piaciuto.
Io non ero da meno, quel bacio pure a me è piaciuto, solo che io né parlavo con meno spavalderia.
<<Signorina Roberts? Stava ascoltando?>>
Oh no, la professoressa Jonhson mi ha beccata mentre con la testa tra le nuvole... sono fottuta.
Deglutisco rumorosamente, scatenando i ridacchiamenti di chi mi stava vicino.
<<Certo Professoressa, stavo ascoltando>>
Mento spudoratamente.
Non stavo ascoltando neanche mezza parola, ero completamente presa dal ricordo di Colin e dei nostri messaggi e del bacio.
La lezione della prof Jonhson non era neanche lontanamente tra i miei pensieri.
Lei mi guarda e si dirige verso la cattedra sedendosi.
<<Se hai ascoltato vieni alla lavagna e spiega ciò che ho detto. Se hai ascoltato non dovrebbe essere difficile, giusto?>>
Vi ho già detto di quanto io odi la prof Jonhson? Ma comunque mi sa che l'odio e ricambiato pure da parte sua, dal primo anno che mi rende la vita impossibile in tutte le maniere possibili e immaginabili.
Sospiro.
Sto per alzarmi, ma una mano sulla mia spalla mi obbliga a sedermi nuovamente.
Mi volto per vedere chi sia.
Axel Miller, il cugino minore di Colin.
Accanto a lui c'è Harper che sorride.
Entrambi cosa hanno escogitato?
<<Prof Jonhson, sono sicuro che per una volta può chiudere un occhio. Poppy è una studentessa modello, capita pure ai migliori di perdere la concentrazione... e poi se mette in ridicola questa ragazza non penso che Colin Miller, leader dei BloodsBlack, né sarà felice di sapere che ha messo a disagio la sua ragazza. Giusto Prof Jonhson?>>
Nessuno, e dico nessuno, aveva mai osato tenere testa alla Jonhson.
Tutti troppo spaventati per farlo, tutti tranne Axel.
Mi volto a guardare la prof ed è bianca cadaverica, mentre chi rideva ora è scioccato.
<<Per stavolta passa, stia più attenta Signorina Roberts>>
La prof torna a spiegare mentre i mi volto verso la coppia che scoppia.
Sorrido.
<<Siete malefici, ma nel frattempo due cazzo di salvatori>>
Mi sorridono e io torno con la testa sulla lezione.

Anonimo

Bevo un altro sorso del mio whisky preferito, guardando i miei uomini davanti a me che hanno in mano una cartella.
Spero siano informazioni che possono essermi utili, non vorrei dovere uccidere le mie spiee per informazioni che non mi portano da nessuna parte.
Poso il bicchiere e faccio segno di lasciarmi la cartella che hanno in mano.
<<Ecco a lei signore, quello che sono riusciti a trovare>>
Mi accendo una sigaretta e tenendola con due dita apro la cartella.
5 foto, 5 foto di 5 ragazze.
Cosa me ne faccio di queste foto? Improvvisamente leggo ciò che è appuntato sotto le foto.
Ogni foto di una ragazza ha un nome dei Miller; bene, bene la situazione si fa interessante.
Poppy Roberts- Colin Miller
Harper Anderson- Axel Miller
Grace Marchesi- Josh Miller
Mae Shepard- Ethan Miller
Juliet Wild- Elias Miller.
Bene, bene, bene.
Le rocce hanno trovato i loro puntu deboli; o meglio, hanno permesso a me di capire i loro punti deboli.
La mia risata malvagia riempie la stanza, i miei uomini si guardano e poi sorridono.
<<Mi divertirò... e poi riprenderò io controllo di Hunts Point, per poi prendere il controllo di tutta la criminalità di New York>>

I Cugini MillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora