Capitolo 19

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Grace

Come ogni volta alla fine delle lezioni io e le mie amiche usciamo tutte insieme da scuola, solo che oggi c'è una strana è particolare novità.
Axel Miller è accanto a noi e con un braccio avvolge in modo protettivo le spalle di Harper, che a sua volta sembra molto a suo agio.
Ci aveva parlato di un piccolo cambiamento nel loro rapporto, ma non un cambiamento così.
<<Ma io non ho capito... voi due state insieme?>>
Chiede Juliet con un sorriso malizioso.
Io, Mae e Poppy ci voltiamo verso i due incuriositi pure noi.
Non ho mai visto Harper così presa da un ragazzo, certo ha avuto relazioni, ma si sono rivelati tutti dei gran coglioni; quindi vederla felice, rende felice noi.
I due si guardano e sorridono.
<<Possiamo dire che dopo un uscita abbastanza particolare... entrambi abbiamo optato per una frequentazione>>
Ci confessa la nostra migliore amica sorridendo timidamente, mentre Axel le da un buffetto dolce sulla guancia.
Facendola arrossire ancora di più.
Decidiamo di lasciare i due un pò soletti, ma quando sto per prendere la strada verso casa vengo afferrata per un polso da qualcuno.
Erin? Cosa vuole Erin da me?
La guardo male, ma lei sorride malignamente.
Improvvisamente vengo accerchiata da un gruppo di persone, ma davanti ho comunque Erin.
<<Cosa vuoi Erin?>>
Chiedo velenosa contro di lei.
<<Fartela pagare!>>
Mi spinge con violenza e arrivo contro le persone dietro di me, che ti conseguenza mi spintonano e tirano schiaffi.
<<Lasciatela!>>
Urla una delle mie amiche.
Forse Juliet, ma dalla confusione non lo capisco.
Provo a difendermi, a uscire da quel cerchio ma le persone sono troppe e troppi che mi tirano calci e schiaffi.
Cado per terra, e in quel momento vedo erin davanti a me che inizia a tirarmi calci nello stomaco.
Dovevo aspettarmi una sua vendetta, non l'avrei passata liscia per quella volta in mensa, e lo sapevo.
Cerco di difendermi, ma inutilmente perché poi si aggiunge pure un'amica di Erin a darmi calci.
Il rumore di sparo riacheggia nell'aria e tutti terrorizzati si voltano verso il rumore assordante.
Non vedo chi è, non vedo nulla... forse le tante botte mi hanno un pò stordito.
<<Cazzo Grace! Guardami!>>
Ora capisco meglio, Juliet è accasciata accanto a me che cerca di non farmi svenire.
Prima di chiudere gli occhi vedo la persona che mi ha salvata, il mio salvatore, con lui che è sempre accanto a me anche quando non lo sapevo Josh.
L'ultima cosa che vedo è lui, per poi svenire.

Juliet

Vedevo questa cerchia di persone, intente a picchiare qualcuno ma non mi sarei mai aspettata che quel Qualcuno era Grace.
Erin avrà voluto fargliela pagare per quella volta in mensa, ma solamente cambia il fatto che non era sola.
Josh tiene in braccio Grace mentre velocemente ci dirigiamo alla sua macchina.
Se la portiamo a casa la mamma di Grace farà succedere il fini mondo, ciò che Grace non vorrebbe.
Ma allora dove la portiamo? Josh guida, ma non verso casa di Grace, il che mi fa insospettire ancora di più.
<<Dove la portiamo?>>
Chiedo mentre osservo la mia migliore amica svenuta sulle mie gambe.
<<A casa mia. Elias è un buon medico, poi mi occuperò di chi le ha fatto tutto questo. Prega per loro in una morte lenta e dolorosa!>>
Ringhia rabbioso.
<<Cosa hai intenzione di fare?>>
<<Non sono cose che vorresti sapere, fidati di me>>
Mi dice a denti stretti mentre parcheggia l'auto.
Scende a prendere tra le sue braccia Grace per poi entrare in casa.
L'odore maschile subito invade le mie narici, infondo ci vivono solo 5 maschi da quanto né so io.
Ma l'unico di cui io sono interessata è Elias, il ragazzo che mi stava anche per mettere sotto.
È bello da far paura, ti si mozza il fiato quando lo vedi.
<<Che succede qui?>>
Quella voce, la sua voce.
Appena mi vede sorride malizioso leccandosi le labbra.
Non posso non pensare che non sia un pervertito, perché lo è.
<<Pensate dopo alle vostre cose. Elias... aiutala>>
È più una supplica, è devastato nel vederla così è io sono sempre più sorpresa di vedere uno come Josh Miller abbattuto per qualcuno.
Elias torna serio, professionale e posano Grace sul letto della stanza di Josh.
<<State con lei, io torno subito>>
Risponde senza far trapelare qualche emozione.

Josh

Troverò le persone che le hanno fatto questo, la pagheranno.
Era un intero gruppo contro una, una contro tutti ma lei non si è tirata indietro non ha supplicato e non è scappata è rimasta fino alla fine.
La mia piccola guerriera.
Arrivo davanti quella maledettissima scuola, trovando lo stesso gruppo di persone che ridono e scherzano.
Sono così sereni dopo aver pestato brutalmente una ragazza, ma io questa serenità ve la farò passare.
Fosse l'ultima cosa che faccio.
Scendo dalla moto, ma una mano sulla spalla mi blocca.
Mi giro con sguardo omicida.
Picchiarò chiunque provi a fermarmi, e non è una metafora.
Sono fottutamente serio.
<<Cugino, sono troppi per te da solo. Siamo con te>>
Ethan e Axel mi fanno l'occhiolino, mentre noto Axel mano nella mano con l'amica di Grace.
Harper Anderson.
Sul suo volto leggo paura per ciò che sta per succedere, per ciò che io e i miei cugini stiamo per fare.
<<Andiamo!>>
Il mio passo è veloce, voglio fargliela pagare a tutti loro.
Il gruppo ci nota e sul loro volto c'è il terrore, l'ansia e anche pentimento.
Pentimento non perché hanno picchiata una ragazzina, ma perché ora dovranno vedersela con la mia furia.
Non tocco minimamente le ragazze, non sono violento contro le femmine ma vado contro il ragazzo che sembra il capetto e che ho notato che pure lui tirava calci e schiaffi a Grace.
Grace è una ragazzina minuta e questo qua è il doppio di lei, una sola manata le potrebbe fare davvero molto male.
Immediatamente gli tiro un pugno sulla mandibola che lo fa cadere e sputare sangue.
<<Ora mi diverto io!>>
Inizia una vera e propria rissa, nessuno ci ferma più a me, Ethan e Axel.
La polizia da queste zone non passa mai, quindi possiamo dare libero sfogo alla nostra furia, e se anche arrivasse non farebbe niente per fermare una rissa.
Non ci vuole un genio a capire che i vincitori siamo noi, ma un urlo femminile intriso di paura ci fa scattare.
Una ragazzo sta tenendo Harper con un braccio alla vita, mentre con l'altra mano le punta un coltellino alla gola.
Usano i metodi scorretti.
Mi volto a guardare mio cugino Axel.
Nei suoi occhi leggo rabbia, furia e tanta, tanta voglia di spaccare la faccia a quel tizio.
Come biasimarlo.

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