Capitolo 12

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Harper

Eh niente, alla fine questo giorno è arrivato e io sono obbligata a tornare a scuola, anche se controvoglia.
Non ho dimenticato i messaggi di Axel, dove diceva che posso tornare tranquillamente, ma posso realmente fidarmi di lui? O è semplicemente un trucco per farmi tornare e poi umiliarmi ancora di più?
Non lo so, l'unica cosa che so è che devo tornare ugualmente a scuola.
Un clacson da fuori casa mia inizia a suonare con insistenza, Mae è arrivata.
Il mio non è un quartiere chissà quanto grande, però comunque quando non abbiamo voglia di camminare Mae mi viene a prendere e raggiungiamo l'istituto con la macchina.
<<Mamma ci vediamo dopo!>>
Le urlo cercando di farmi sentire, ma sicuramente non è nelle vicinanze.
Prendo lo zaino e corro in macchina da Mae.
<<Buongiorno Bellezze, pronta a tornare?>>
Mi chiede preoccupata.
Da quando è successo il tutto mi trattano come se fossi fatta di cristallo, ma io non voglio questo.
Sono sempre stata un osso duro, non voglio farmi scalfire dalla mischiata che è successa.
Prendo un profondo respiro e la guardo sorridendo dolcemente.
<<Ci vuole molto di più per abbattere Harper Anderson, lo sai!>>
Le dico con un finto tono offeso.
Sentendo il mio tono ironico si tranquillizza, guidando anche con una posizione meno rigida.
Menomale, stavo pensando che accanto a me c'era un legno e non una delle mie migliori amiche.
Finalmente arriviamo a scuola, ma scendere mi sembra un impresa difficile.
C'è troppa gente.
<<Non penso che dopo ciò che ha fatto Grace e ciò che ha fatto... Axel Miller qualcuno dirà cosa>>
Cerca di tranquillizzarmi, ma quando pronuncia il nome di Axel si irrigidisce, quasi spaventata dal solo nome del ragazzo.
Bhe, è Mae lei è imprevedibile.
Se molti libri sono semplicemente chiusi, lei è chiusa con un lucchetto con tanto di password.
Prendo coraggio e scendo dalla macchina.
Molti occhi si fermano sulla mia figura, ma nessuno ride o dice qualcosa e questo mi rasserena molto.
Ok, il primo step è andato bene... ma non voglio saperlo come andrà quando incontrerò Erin Boston, quella vipera!
Io e Mae ci dirigiamo verso le nostre amiche che ci aspettano con quei bei sorrisi che ti fanno sentire a casa, l'unica un pò tra le nuvole è Grace, ma pure lei è sempre così; a volte è un libro aperto, a volte è un libro chiuso.
Non si sa mai.
<<Oggi ho Biologia, ditemi che almeno una di voi ha pure questa materia a prima ora!>>
Cerco di smorzare il silenzio imbarazzante che si è creato.
Juliet subito sorride ancora di più, segno che anche lei ha Biologia.
Sia ringraziato il cielo!
<<Io ho pure Biologia, cazzo menomale!>>
Ridacchio.
Ok, la lezione sarà meno noiosa così con lei al mio fianco.
<<Io purtroppo ho due ore di Economia, aiutatemi!>>
Lo sguardo sofferente di Poppy ci fa ridere tutte, mentre lei ci fulmina a una a una.
<<Io ho chimica, non vi lamentate!>>
Ci rimprovera Grace che sembra tornata nel mondo reale.
Le sorrido.
Lei ama la chimica, quindi non è che le sia andata proprio male.
<<Tu Mae?>>
<<Io ho un'ora libera, alla seconda poi ho storia>>
Fortunata, veramente fortunata questa ragazza.
Improvvisamente l'aria di leggerezza che si era creata viene interrotta da un tono femminile acido e cattivo, senza dubbio Erin.
Mi volto verso di lei, ma quando lo faccio mi viene quasi da ridere.
Ha tutta la faccia scritta con del rossetto, parole poco dolci e più brutte di quelle che lei aveva scritto a me.
O... mio...dio, qualcuno ha veramente avuto il coraggio di fare questo a Erin Boston? Voglio un autografo adesso!

Axel

Cerco per tutto l'istituto Erin per darle l'ennesima lezione.
Ho saputo che ha continuato a sputtanare Harper, quindi adesso sono affiancato da Scarlett, la migliore amica di uno dei miei amici, che la farà pagare un bel pò Erin.
Ha in mano un rossetto, un rossetto con qui porrà fine alla dignità e popolarità di Erin.
La cerchiamo da tutte le parti, trovandola a pomiciare con uno dei miei compagni di squadra.
<<Scusate se interrompo... ma avrei bisogno di Erin, o meglio... Scarlett avrebbe bisogno di Erin>>
La ragazza in questione guarda annoiata Scarlett, mentre a me mi guarda con malizia.
Mi fa venire quasi da vomitare!
Neanche il tempo di una conversazione civile che Scarlett prende per I capelli Erin e la trascina verso un angolo deserto della scuola, dove nessuno ci vedrà
Passo il rossetto alla ragazza che inizia a scriverle parole poco carine su tutta la faccia, parole peggiori di quelle che aveva scritto a Harper.
<<Ora uscirai così, andrai da Harper Anderson e le chiederai scusa. Tutto chiaro?>>
Parla con voce gelida Scarlett.
Sorrido alla scena, sono un bastardo lo so, ma Erin è una di quelle che si merita una lezioncina per le cose che fa... non che mi importi degli altri, ma comunque ci siamo capiti.
Erin tremante va a cercare Harper per tutto il cortile, mentre la gente che la vede ride di lei e di come è conciata.
<<Ottimo lavoro Winston, ti chiamerò più spesso se devo dare qualche lezione a una ragazza un pò troppo stronza>>
Scarlett ridacchia e si pulisce le mani dal rossetto con la quale si è sporcata.
<<Chiamami se hai bisogno, è stato bello dare una lezioncina a Erin>>
Prende da terra il suo zaino per poi andare verso il suo ragazzo che la guarda con un sorriso fiero e anche malizioso.
Con lo sguardo Cerco Anderson e Boston, trovandole in mezzo al cortile.
Dopo qualche minuto Erin scappa via seguita dalle sue amiche, mentre Harper cerca qualcuno con lo sguardo.
Si ferma su di me avvicinandosi.
Mi spintona.
Però, bel modo di ringraziare.
<<Perché lo hai fatto? È una stronza, ma non se lo meritava!>>
Mi rimprovera.
Ridacchio.
È troppo buona per un mondo del genere, troppo ingenua.
Se non attacchi per primo continuerai a essere la vittima, la prenda.
Così funziona a Hunts Point, se non lo capisce è un ingenua e finirà male.
Sbuffo.
<<Un grazie sarebbe apprezzato Anderson!>>
La rimprovero con un tono ironico e divertito.
Lei sbuffa.
<<Grazie... Miller!>>
Mi guarda per l'ultima volta per poi entrare dentro scuola al suono della campana.
Ah Harper Anderson, io e te ci divertiremo molto insieme... sono sicuro.

Poppy

Durante la lezione di Economia conto e riconto i soldi che sono riuscita a guadagnare e purtroppo non sono molti... non sono neanche l'inizio della metà di quelli che mi servono, sono lontanissima dal risultato.
Sbuffo sonoramente.
Mossa assai sbagliata, visto che il Professore Harris si gira verso di me.
Cazzo, penserà che ho sbuffato per la sua lezione.
No, no, no, no ti prego.
<<Signorina Roberts, la mia lezione la sta annoiando?>>
Mi chiede il Professore portando l'attenzione di tutta la classe su di me; grandioso direi!
Cerco di comporre una frase di senso compiuto e che soprattutto soddisfi il prof.
<<I-io emh...>>
Non riesco a inventarmi nulla.
Sono a corto di idee e quindi le opzioni sono tre: A mi butta fuori, B mi mette un nota, C mi richiama e basta;
Non credo però che la C sarà valida.
Forza Poppy, inventati qualcosa.
<<Professore sono stato io a sbuffare, non Poppy>>
Mi volto di scatto verso io mio salvatore.
Un ragazzo dai capelli corvini lunghi legati in un codino, occhi scuri e un fisico asciutto e magro.
Non l'ho mai visto prima, non mi sono neanche accorta che si era seduto vicino a me.
<<Ah, va bene Signor Smith, la prossima volta però lo faccia meno rumorosamente>>
Oddio, il Prof. Harris che non si infuria con un alunno? La situazione mi sa di strano, tanto strano.
Il prof riprende la sua lezione.
<<Emh... grazie...>>
L'unica cosa che riesco a dirgli.
Il ragazzo misterioso si volta verso di me e mi sorride dolcemente.
<<E di ché. Io sono Edward Smith... mi sono trasferito da poco, tu sei?>>
Mi chiede invitandomi a dirgli il mio nome.
Sorrido.
<<Poppy Anderson, comunque grazie ancora Edward>>
Entrambi con un sorriso timido torniamo ad ascoltare la noiosa lezione del professore, ma ogni tanto ci lanciamo delle occhiatine.

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