Prologo

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Vi ricordo di allacciare le cinture di sicurezza, perché si parte✈️

Ecco a voi l'attesissimo prologo 🌟🎗️
Canzone= Jealosy Jealosy di Olivia Rodrigo

Violet ( seconda protagonista della storia )

Ho le cuffiete alle orecchie, il rumore della pioggia mi scorre l'anima

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Ho le cuffiete alle orecchie, il rumore della pioggia mi scorre l'anima.
Il riflesso del mio ritrattato opaco mi attraversa il volto stanco.
I sensi di colpa mi riecheggiano nella mente in modo ossessivo.
Sto ascoltando una canzone di Olivia Rodrigo, e sento che ha breve crollerò.
Mi sento la nullità in persona, e non riesco ad alzarmi da questo maledetto cemento bagnato.
La mia mente vorrebbe alzarsi, ma il mio corpo non riesce a muoversi di un solo centimetro.
Il rumore della pioggia mi fa sentire meglio e percepisco che riesco a controllare i miei pensieri e la mia parte malata.
Ma è difficile sfidare i miei demoni che mi tormentano dal primo giorno.
Nel frattempo i miei capelli mi accarezzano il viso facendomi sentire leggera.
Respiro a fatica, mi sto tenendo dalla mia schiena cosparsa di lividi per non inciampare.
Sembro una senzatetto che ha perso tutto.
Non lo sono, ma mi sento come loro in questo momento.
Passano un paio di passanti, ma nessuno si ferma per aiutarmi o chiedersi cosa ci fa una ragazza seduta per terra cosparsa di ferite con il viso pieno di lacrime.
Mi guardano male, sicuramente penseranno che sono ubriaca.
La verità è che sono astemia, mi fa schifo l'alcol ma sono comunque una drogata.
Mi sdraio per terra e.
Un'aquila passa tra le nuvole, è in quel momento sento una fitta d'invidia.
Sono arrivata anche ad invidiare gli animali, andiamo bene.
Ma almeno lei può fuggire dai suoi problemi.
Io sfuggo dalle mie preoccupazioni , ma non ho le ali per scappare dal mio fidanzato drogato peggio di me.
Mi sdraio per terra davanti alla poesia
Poi mi spengo esausta.
Il buio totale mi avvolge.

Passato (1 ora prima)
Attenzione Tw⛔️, violenza domestica e sostanze di droga.
Non fatevi influenzare ‼️⚠️
Violet
Anche oggi mio padre è tornato a caso ubriaco fradicio.
Mia madre mi dice
<< Violet devi andartene, altrimenti ti picchierà di nuovo>>
Mi sento girare la testa.
Ci vedo doppio.
<< Violet, vattene>> mi dice infine mia madre, quando mio padre varca la soglia della porta.
Sento il respiro affannoso.
Trattengo i respiri.
Chiudo gli occhi e il rumore della cintura sfilata da i jeans mi attraversa le orecchie.
Mia madre mi guarda supplicante.
Mio padre si avvicina.
Non posso lasciarla mi ripeto tra me e me.
Mio padre manda un occhiataccia disgusta a mia madre.
E poi si avvicina a me con la cintura e dice.
<< Sei così brutta>>
Mia madre si mette in mezzo e si prende la cinturata.
Io ha quella scena sento che crollerò.
Mi graffio il braccio e mi mordo il labbro per rimanere solida.
I capelli di mia madre gli riflettono gli occhi.
Vedo che continua a picchiarla.
Cerco di fermarlo dicendo:
<< Sei solo un mostro, non sei mio padre>>
Lui mi guarda schifato e mi tiro un calcio.
A quelle parole gli occhi gli diventano rossi.
I miei e invece gli sposto sul pavimento gelido.
Apro la porta e corro, senza voltandosi indietro.
Abbandonando mia madre e lasciandola lì.
Vado da Louise, e busso alla sua porta, lui mi apre.
<< Violet, cos'hai?>>
Le lacrime mi continuano ad uscire freneticamente cerco di parlare ma dalla mia bocca escono soltanto singhiozzi e lamenti di dolore e rimpianto.
Lui mi guarda confuso, e mi fa segno di entrare in casa.
Mi siedo sul pavimento di casa sua, e lui stupito mi sfila le scarpe.
Il rumore dei lacci sciolti  mi stringe le orecchie.
<< Ti prego Louise>> dice in fine.
Lui scuote il capo come per dire si, e si allontana un momento.
Nel frattempo mi accarezzo i lividi che mi ha procurato mio padre.
Poi arriva Louise con un bicchiere d'acqua e con i stupefacenti.
Sospiro e lui mi dice.
<< Tutto una volta Violet>> io scuoto il capo come per obbedire.
Lui si siede con me sul pavimento e incrocia le gambe come ad aprirsi.
Sbatto le palpebre e me ne vado.
E lui non mi segue, forse pensa che lo usa solo per la droga ma in realtà non so nemmeno io cosa voglio.
Una cosa era certa sarebbe stato difficile smettere.
Corro via e sento che di nuovo perdo il respiro.
Vorrei tornare a casa ma mia madre si accorgerebbe che sono fatta.
Sto ridendo e piangendo allo stesso tempo.
Mi metto per terra e osservo i passanti schifata per il loro menefreghismo.

Quanto vorrei essere quella maledetta
aquila.
Decisamente non sto bene.
Affatto bene.


( Presente)
Mi alzo che è mattina, merda ho dormito per strada.
La testa mi esplode, e sbadiglio.
Mi alzo da lì, e merda la scuola.

Nessuno deve sapere che mi drogo.
Nessuno.

Perché questo
era solo inizio.

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