Capitolo 1

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Canzone= Vorrei di Matteo Bellu

Chyler

 Me ne stavo tranquilla a leggere un libro, finché non sento dei passi

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Me ne stavo tranquilla a leggere un libro, finché non sento dei passi.
Mio padre, e il suo bodyguard si avvicinano.
Lui fa segno al suo bodyguard di andarsene, e lui obbedisce.
<< Chyler domani tornerai a scuola>> annuncia in tono pacato e menefreghista.
Distolgo lo sguardo dall' libro e solo 5 secondi dopo mi rendo conto di cosa mi ha detto.
Sento che mi sta per venire un attacco cardiaco per l'emozione.
Mi precipito immediatamente da Giselle ( mia sorella più piccola).
Non salutando nemmeno mio padre, e lui mi guarda male.
Alzo le braccia in segno di scuse.




Giselle se ne stava appollaiata  a scrivere sul suo quaderno

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Giselle se ne stava appollaiata a scrivere sul suo quaderno.
I suoi capelli dorati gli riflettono il viso pallido.
( Stavo origliando dalla porta), busso per non spaventarla.
Lei risponde con:
<< Entra pure>> in tono dolce e gentile.
Giselle scusa l'Intrusione  ma ho una fantastica notizia sono emozionata.
Lei mi sorride e dice.
<< Vai tranquilla,pensavo fosse papà>> mi confessa lei.
Sorrido e continuo.
<< Domani torniamo a scuola>> l'avviso immediatamente.
Forse sono stata troppo diretta, e sicuramente non se lo aspettava.
Perché spalanca i suoi grandi occhi azzurri, si morde il labbro e distoglie i suoi occhi dai miei.
Gli posa sulla finestra.
<< Non sei contenta?>>
Lei scuote il capo come per dire si e dice.
<< Si ma se lo scoprono?>>
<< Impossibile tranquilla, invece per la tua malattia vedremo cosa fare.>>
La rassicuro io, e lei sorride ma non mi guarda più.
Sospiro comprensiva e dico prendendogli la mano calda.
<< Se vuoi dire qualcosa io ci sono>>
Lei scuote il capo come dire no, e io sorrido e la saluto con un cenno.
Poi faccio segno al bodyguard di chiudere la porta.
Giselle ha una sindrome e malattia  chiamata Meir ( per la statura di altezza).
Abbiamo frequentato una scuola cinque anni fa, io avevo 13 anni e lei 10.
E nessuno sapeva il nostro segreto, e tutti la prendevano in giro per la sua sindrome.
Speriamo che in questa scuola sia diverso.
Abbiamo
sempre vissuto nell'ombra e nell'oscurità.

Ma è arrivato il momento
anche di conoscere la luce.

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