Capitolo 3

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Canzone= Fatti a regola d'arte di Denis Dosio

In questo capitolo non ci sarà bisogno delle immagini, perché è già scorrevole di suo le parte.

Chyler ( appena tornata a casa)

Il bodyguard mi apre la porta e io lo ringrazio con un sorriso.
Poi nemmeno il tempo di entrare, che mio padre si precipita qui.
Non mi sorprende, ma per fortuna lo conosco meglio delle mie camicie e ho inventato una scusa da dire.
<< Dove diavolo sei stata?>> mi domanda furioso mio padre.
<< Prego?>> chiedo io fingendo di non sapere a cosa si riferiva.
<< Chyler, vattene a fanculo>>
<< Papà, cosa succede?>>
<< Mi ha chiamato la scuola Chyler, hai fatto ritardo sei entrata in seconda ora>>
Beccata.
<< Mi si era sporcata la divisa e sono andata a lavarla>>
Lui mi tira uno schiaffo e dice:
<< Pensi di prendermi in giro?>>
<< Hai mandato un'altro a seguirmi,vero ?tu sei fuori >>
Puff, un altro ceffone.
<< Non osare scaricare la colpa su di me non osare farlo>>
Non gli rispondo così continua:
<< Nessuno deve sapere il nostro segreto, nessuno, e ne tanto meno adesso>>
<< Cosa ti fa pensare che io voglia svelarlo>>
<< Ripeto Chyler un passo falso e la pagherai, dal carcere ti vengo a cercare>>
Poi scappo via in camera furiosa.
La verità? Non mi piaceva mentire, anzi odiavo le bugie ma in quella situazione ero costretta.

La verità è così cruda che
nemmeno io riesco a digerirla.

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