-𝑯𝒊𝒃𝒊𝒔𝒄𝒖𝒔🌺 -𝑹𝒂𝒇𝒆 𝑪𝒂𝒎𝒆𝒓𝒐𝒏

𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 22: 𝑰𝒍 𝒓𝒆𝒍𝒊𝒕𝒕𝒐🧭

POV'S DIANA:

Ferma su quel piedistallo difronte a un grande specchio, che rifletteva la mia figura abbastanza infastidita da mio padre.
Un uomo e una donna stavano prendendo le misure del mio corpo per cucire il vestito dell'inaugurazione di Sapphire Hill, a cui avrebbero partecipato tutti gli abitanti delle Outer Banks, ma soprattutto avrebbero partecipato le famiglie più importanti della mafia europea.
<Alzate le braccia signorina Diana> alzai entrambe le braccia sbuffando, permettendo al sarto di continuare a calcolarmi con il suo metro, mentre la sua aiutante appuntava le misure esatte su un piccolo raccoglitore.

<Hibi fai un sorriso tesoro> un sorriso a 32 denti completamente sarcastico, rivolsi a mio padre, che era lì per controllare che tutto fosse di suo gradimento.
<Quale colore preferisce indossare per quella sera signorina?>
La donna iniziò a frugare tra i diversi rotoli di seta spasi sul pavimento
<Avevo in mente un viol...>
<Ovviamente la signorina indosserà i colori di famiglia, rosso e blu. Uno di questi due andrà benissimo> mi interruppe bruscamente, controllando i tessuti che gli aveva mostrato la sarta.
<Papà il vestito lo devo indossare io, non posso mettere qualcosa che preferisco?>
<Lasciateci un momento, per favore> non persero un secondo, e i 2 sarti lasciarono immediatamente quella stanza.

Mio padre si avvicinò, prendendo la mia mano accarezzandola.
<Hibi saranno presenti molte famiglie importanti>
<Vuoi dire molte famiglie mafiose importanti> mio padre mi fulminò lo sguardo, ma non mi importava; tolsi inaspettatamente la mano e scesi dal piedistallo dirigendomi verso a una delle tante vetrate della stanza, che illuminava l'intero salone.
<Rappresentano in ogni occasione il loro legame per la famiglia, e tu farai lo stesso Hibi; con o senza la tua approvazione>
<Non interessa cosa voglio io?>
<Hibi ti deve interessare solo il bene del nostro casato, non è il momento dei tuoi capricci infantili> no lo correggo, mi doveva interessare solo di fargli fare bella figura.
<Devi pensare che comunque sarai bellissima, e che questo è anche una sorta di "debutto">
Già il mio debutto nella malavita, un agnello impasto ai lupi, una nuova marionetta da manovrare.
<Tesoro se combini qualche sorpresa, sai benissimo che non sarà di mio gradimento> si avvicinò accarezzandomi il braccio con l'intenzione di ricervere conferme da parte mia, ma io risposi con il silenzio cercando di evitarlo con gli occhi.

Ad un tratto qualcuno picchiottò sulle due ante bianche della porta, interrompendo il discorso di mio padre.
<Avanti>
<Signore la desiderano di sotto>
<Arrivo. Non mi deludere Hibi> mi diede un bacio sulla fronte, e girò i tacchi andando verso il suo piccioto che lo attendeva immobile sull'uscio dell'entrata.
Rientrarono frettolosamente i due sarti aziani, impazienti di rimettersi all'opera.
<Possiamo proseguire?>
<Si, ma certo. Scusateci> risalii sul piedistallo, ritornado ad essere immobile come una statua.
Sentivo i miei occhi che trattenevano qualche lacrima, al solo pensiero che mio padre mi voleva nella mercè di criminali, mi si formava un nodo in gola.
Il mio papà che mi proteggeva, che era un idolo per me, non c'era più, era rimasto bloccato nei ricordi della mia infanzia. Ora c'era solo Pablo Diaz.
<Tranquilla sarai stupenda alla festa, sarai la più bella debuttante del secolo> la donna, mi strappò dai miei ricordi dolcemente, sussurrando all'orecchio e posando due stoffe su di me per capire quale dei due colori mi donasse di più.
<La ringrazio> rivolsi un sorriso sincero, e sfiorai le 2 stoffe blu e rosse, entrambe di seta.

<Allora rimettiamoci all'opera>

!!

Sbattei con forza la porta e mi lanciai sul mio letto; sbuffando presoi il cuscino e lo appoggiai sulla faccia.
Odiavo quando mio padre si comportava così, come un vero stronzo, era importante solo la sua opinione, e il pensiero degli altri? Spazzatura.
Se stava bene lui, stavano bene tutti, e se stava male lui, stavano male tutti.