Era il 24 dicembre,le porte della villa furono buttate a terra dalla polizia, che entrarono dentro casa. Io mi trovavo a tavola per il cenone, e davanti a miei occhi vidi i poliziotti che arrestarono mio padre con l'accusa di attività illegali.
Non poteva essere vero, mio padre è un uomo onesto. Avevo 13 anni quando è successo ciò, durante l'arresto corsì da mio padre in lacrime
<<LASCIATELO, HO DETTO LASCIATELO>> per le braccia mi manteneva Edo, mentre io cercavo di liberarmi dalla sua presa per raggiungere mio padre . Riuscii a scappare dalle braccia di mio fratello, raggiunsi mio padre, con gli occhi pieni di lacrime
<<Hibi tranquilla andrà tutto bene,lo sai che riesco sempre a cavarmela >> accennò un sorriso per rassicurarmi, mi asciugò il viso e mi diede un bacio in fronte. Scoccata la mezzanotte vidi mio padre salire all'interno della volante, io con le mani in mano, mi sentii cadere il mondo addosso. Appoggiai la mano sul finestrino dell'auto e mio padre fece altrettanto dalla parte opposta del vetro.
Come è potuto succedere?<<Diana svegliati>> mi svegliai di colpo dalle parole di papà , a quanto pare mi ero addormentata sulle poltrone comode del jet nelle ultime 5 ore.
Ero tutta intontita, a causa del jet lag.
Guardai l'orologio sul polso di mio padre che segnava le 16 del pomeriggio, mentre in Italia erano le 22 di sera.<< Mezz'ora e atterriamo, d'accordo?>>
mi chiese l'uomo difronte a me che sorseggiava il suo scotch liscio mentre controllava dei documenti,
<<Si certo>>.
Ripensai a quel sogno che più che un sogno era un ricordo, dopo quell'episodio, mi distaccai da mio padre, non avevamo più il rapporto di una volta anche se lui cercava di sistemare le cose. Ma è un pò difficile dopo quello che ha fatto.<<Signori stiamo per atterrare per sicurezza allacciate le cinture>> annunciò l'uomo che uscì dalla cabina dei comandi. Allacciammo le cinture in attesa che l'aereo tornasse di nuovo a terra. Come il jet posò le due ruote sul suolo, mi sentii leggermente eccitata, avrei conosciuto persone nuove, ok non ero leggermente eccitata ma molto.
Come il gate si aprì facendo entrare la luce del sole, scesi frettolosamente gli scalini dell'aereo. Devo dire che la vista era bellissima mi ricordava quella di Capri e Napoli per il mare blu che si vedeva dopo alcune distese di verde. Sorrisi e mi girai verso Flora che anche lei era occupata a vedere il panorama, andai da lei e l'abbracciai,
<Flo sei pronta per nuove avventure?>> <<No grazie mille, passo.Ho paura di quello che potresti combinare>> mi puntò il dito, io mi portai la mano al petto e spalancai la bocca
<<Io? Ma come, se io sono una ragazza tranquilla >>
<Sisi tranquillissima>> e scoppiammo a ridere.Sentivo il telefono vibrare in tasca, lo presi, e vidi i milioni di messaggi mandati dai miei amici e fratelli. Risposi a tutti mi mancava solo Mattia.
Matti🩶💣:
D sei arrivata?
Mi manchi tanto
Oooo rispondiiiiiiMe:
Siii proprio ora sono arrivata
Pure tu mi manchi un sacco, qua non so che cazzo fare, sto sola con mio padreMatti🩶💣:
Stai tranqui che tu sei creativa.
Magari conosci qualcuno, che non sarà più importante di me ovviamenteMe:
Ovviamente, ma che vai a pensare
HahahahahMatti🩶💣:
Dimmi quando arrivi alla tua nuova e grande dimoraMe:
E certo ti mando pure le foto hahah<<Con chi stai messaggiando>> mi girai e vidi Flora che stava dietro di me sulle punte intenta a sbirciare sul mio telefono,
<Ehiii ma fatti i fatti tuoi>>
<Con chi stavi messaggiando?>> quando Flora si metteva in testa una cosa la doveva ottenere
<< Madonna, con Mattia>> Flora accennò un sorriso
<<Secondo me gli piaci >> e da quelle parole rimasi scioccata. C'è no, no, no, no , e no.
Mattia era un mio amico non doveva provare certi sentimenti per me, anche se alcune volte l'ho pensavo pure io, ma non potrebbe mai accadere è solo un amico.A richiamarmi dai miei pensieri, fu uno scagnozzo di mio padre, da noi gli scagnozzi vengono chiamati i picciotti e stanno alla base della gerarchia <<Signorina,la devo accompagnare nella vostra nuova casa>> si pose difronte a me, aveva un pantalone grigio e da sopra una camicia di lino, era abbastanza giovane, penso che aveva circa 25 anni.
<<Si certo, ma aspettiamo mio padre>>mi girai per cercare mio padre ma era sparito
<<Mi dispiace, ma suo padre mi ha detto che l'ha dovevo accompagnare nella vostra residenza>>
<<E lui dov è? Come siamo arrivati già è sparito >>
<<Signorina, vostro padre è occupato,ora la prego salga in macchina>> allungò il braccio per invitarmi a proseguire verso la macchina nera.Mi girai e vidi che Flora già era salita su una macchina, mi sedetti nel sedile del passeggero, il ragazzo che prima si era proposto di accopagnarmi a casa, mi guardò come se fosse sorpreso che io mi ero seduta davanti.
<<Ehi vogliamo andare che dici?>>, gli sorrisi e lui venne verso la macchina e salì,mise in moto l'auto decapottabile e partimmo.Durante il tragitto per arrivare a casa , sentii il vento nei capelli, chiusi gli occhi, alzai le braccia delicatamente e mi stesi inarcando la schiena, mi sentivo parte del vento, ma anche osservata.
Aprii gli occhi e vedevo il ragazzo accanto a me che mi fissava con la coda dell'occhio, e per rompere il ghiaccio gli sorrisi e accesi la radio
<<Come ti chiami?>> chiesi al picciotto di mio padre
<<Marcello, Marcello Esposito>>
<<Io sono Diana,ma tutti mi chiamano D>> appoggiai il gomito sul seggolino,mi girai con tutto il corpo verso di lui, per guardarlo meglio, e devo dire era molto carino
<<Sei giovane per lavorare per mio padre>>
<<Me lo dicono tutti, ma dopo rimangono sorpresi per le mie capacità>> girò il volto verso di me e mi accennò un sorriso.Si mise una mano all'interno della tasca del pantalone e prese una sigaretta, mi guardò
<<Ti da fastidio?>> intendendo al fumo
<<Nono fai pure, ormai sono abituata, tutti fumano>>,prese un accendino ma caddè a terra dei suoi piedi
<<Cazzo>>
<<Aspetta te la prendo io>> mi abbassai vicino alle sue gambe in cerca dell'accendino, e lo trovai sotto al suo seggiolino;mentre mi rialzavo notai che lo scagnozzo era armato, aveva un pistola vicino alla coscia sinistra, cercai di fare finta di non aver visto niente . Mi alzai, sistemai i capelli passando la mia mano all'interno, Marcello fece il gesto per prendere l'accendino dalle mie mani , ma io allontai la mano
<<Faccio io, prima che la fai cadere di nuovo>>
Si avvicinò a me mantenendo la sigaretta in bocca, avvicinai l'accendino alla sigaretta e l'accesi.
<<Grazie mille, ma non doveva>> <<Figurati,aspetta ti poso l'accendino >> misi l'accendino all'interno della sua tasca dei pantaloni.Ripresi a guardarlo e lui mi sorrideva, e mi guardava con uno sguardo di complicità, ma feci finta di niente; alzai il volume della musica e mi rigirai, mentre lui continuava a guardarmi con la coda dell'occhio.
Durante questa sorta di "flirt" eravamo arrivati. Ci fermammo davanti a un grande cancello, dove sopra di essi vi era inciso la lettera D, per indicare Diaz. Davanti al cancello vi erano altri picciotti e dopo aver riconosciuto il ragazzo accanto a me,
<<Aprite il cancello è arrivata la figlia del capo>> ordinarono di aprire il cancello attraverso la radio che aveva uno di loro sulla cintura.Il possente cancello si aprì, mostrando una via che doveva portare davanti casa. Marcello riaccese la macchina, e prosegui il tragitto. Man mano davanti a miei occhi si svelò un delle più grande ville che io avevo mai visto, l'auto si fermo in una rotonda con una fontana,difronte alle scale che portavano alla porta del nuovo nido.
<<Vedo che mio padre non ha badato spese>> scesi dalla decapottabile sbattendo lo sportello.Salii le scale mentre dietro di me mi seguiva Marcello. Entrai dentro casa, mi girai su me stessa e capii l'ampiezza della casa, in quel momento arrivò una cameriera che ci porse un vassoio dove vi era appoggiato un martini e un wisky, credo. Il picciotto si servì subito, io presi il calice di martini con l'oliva all'interno e ringraziai la signora.
<<Ora ti mostro tutta la casa>> il ragazzo mi prese per la schiena, ma io mi fermai subito
<<No grazie, per vedere la casa c'è tempo ora preferirei fare un giro>>.
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-𝑯𝒊𝒃𝒊𝒔𝒄𝒖𝒔🌺 -𝑹𝒂𝒇𝒆 𝑪𝒂𝒎𝒆𝒓𝒐𝒏
RomantizmQuando sei una kook di nascita, ma una pogue di natura, con amici di 2 tribù diverse, vai alla ricerca di tesori nascosti, e tuo padre e uno dei più grandi criminali, devi sapere che andrai contro a molti problemi; e uno di quei problemi si chiama R...