𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 14: 𝑭𝒊𝒈𝒖𝒓𝒆 𝑬𝒊𝒈𝒉

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<Auguri papà> gli diedi un bacio che schioccò sulla guancia, gli sorridevo ero contenta di festeggiare con mio padre, con tutta la mia famiglia.
<Voglio fare un brindisi; alla mia famiglia, al quale io darei la mia vita>
alzammo tutti i bicchieri per il brindisi di mio padre.
Abbracciai il mio eroe, l'uomo che avrebbe fatto di tutto per me, lo strinsi fortissimo, sapendo che non mi avrebbe mai abbandonato ; ma di punto in bianco le risate, il rumore dei calici scontrati e delle bottiglie stappate, vennero interrotti da un frastuono che diventava sempre più vicino.
Le due ante della porta vennero spalancate, e in una frazione di secondi vidi il mio eroe portato via dalla polizia.

<Dianaa ti sveglii>Sarah mi urlò nell'orecchio stonandomi letteralmente il timpano.
<Sarah ma che cazzo, sono sveglia>
<Se come no, dai forza che facciamo colazione. Io vado in bagno, tu mentre scendi già giù> la ragazza si tolse di dosso, permettendomi di alzare.
Mi faceva male leggermente la testa, avevo tutti i capelli scompigliati; alzai le lenzuola e appoggiai i piedi a terra.
<E DATTI UNA MOSSA>
<Stai calma, perché tutta questa fretta?>
<Perché se ti muovi andiamo a fare un brunch al club, così conosci qualcuno>
<Dai no veramente, non ho voglia di conoscere dei kooks> non volevo stare con quelli montati di testa che si credono chissà chi, e soprattuto non volevo incontravo di nuovo quello. Dio ti prego fa che non lo vedo mai più, preferisco andare da Jhon B e stringere i rapporti con i pogues.

<Dai D ti prego, dopo facciamo tutto quello che vuoi> iniziò a fare gli occhi dolci, incrociò le mani per pregarmi
<Tutto quello che voglio?> accennò con la testa e io sbuffai.
<E va bene, ma prima di andare al club devo tornare a casa per cambiarmi>
la ragazza mi abbracciò entusiasta
<Ti amo D, ora forza scendi giù, mangia qualcosa, io ora mi cambio un attimo e poi andiamo> la ragazza corse in bagno e chiuse la porta, sentii la doccia aprirsi e Sarah accese lo cassa collegata al telefono per mettere della musica.
Mi scappò una risata per la sbadataggine di Sarah; presi il telefono e il caricatore della bionda, uscì dalla stanza e iniziai a scendere le scale a chiocciola.

Arrivai alla cucina di Tanny Hill, a cui la sera prima assistii a una scena abbastanza spinta.
Vidi dei cornetti con succo e acqua sull'isola, mi sedetti sullo sgabello girevole ,versai del succo e presi un cornetto. Devo dire che quei cornetti erano deliziosi, e il succo non era di meno.
Iniziai a pensare a cosa era successo alla festa, pensai a come stavano John B e Topper, dio spesso sono proprio dei cazzoni.
A richiamarmi dai miei pensieri fu un rumore di passi alle mie spalle, finalmente aveva fatto Sarah.
<Ehi finalmente; comunque questi cornetti sono deliziosi> mi girai con la sedia, e feci cadere il cornetto a terra

<Mi fa piacere che sono di tuo gradimento i cornetti, come lo è la mia maglia> non riuscivo a crederci, Rafe si trovava difronte a me, e non toglieva il suo sguardo dal mio corpo.
<Che ci fai qui?Che significa che è la tua maglia> il ragazzo si avvicinò, sorrideva e appoggiò la sua mano sul bancone della cucina.
<Questa è casa mia, e quella è la mia maglietta. Tu che ci fai nella mia cucina pogue?> ora è tutto chiaro. Cazzo è fratello di Sarah, mi dispiace per lei, sono totalmente diversi di carattere.
Quindi era lui il ragazzo di ieri sera con la rossa, dio ora si che si collega tutto; ecco perché la maglietta aveva un profumo familiare.

<Sono qui per Sarah> mi voltai, dandogli le spalle, cercando di evitarlo il più possibile.
<Ah ecco il motivo del baccano nella stanza di Sarah, stanotte> si spostò, posizionandosi difronte , senza mai togliere lo sguardo da me, nonostante cercavo di non far incrociare i nostri occhi.
<Beh si può dire lo stesso di te, sembrava che il muro stava per cadere>
iniziò a ridere mentre prese la brocca di vetro, versandosi l'acqua nel bicchiere
<Che c'è invidiosa? Volevi stare tu al posto di quella ragazza?> arrosii abbassando lo sguardo, mentre lui si avvicinava di più facendo scivolare le braccia sul marmo dell'isola.
<Neanche per sogno guarda, so che mi desideri tanto ma ,mi dispi
ace amore è un desiderio irrealizzabile. E spero che almeno per la ragazza ti ricordi il suo nome > gli feci un occhiolino e mi alzai dalla sedia, con l'obbiettivo di andarmene via da quella stanza, non volevo stare un minuto di più con quello stronzo.

-𝑯𝒊𝒃𝒊𝒔𝒄𝒖𝒔🌺 -𝑹𝒂𝒇𝒆 𝑪𝒂𝒎𝒆𝒓𝒐𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora