♫ ~ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ǫᴜᴀʀᴀɴᴛᴀꜱᴇᴛᴛᴇ ᴘᴀʀᴛᴇ ᴅᴜᴇ

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🔥 QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE ESPLICITE🔥

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Apro la porta di casa mia. Come sempre, c'è un casino. Sono settimane che non ci torno più e ho lasciato davvero un gran bel bordello. Ora però, è l'ultimo dei miei problemi. 

Abbasso la cerniera di questo stupido vestito e lo lascio scivolare sino a terra. Poi, è il turno della scarpe. Indosso solo una maglietta. Mi guardo intorno alla ricerca di non so nemmeno cosa. 

Entro in bagno. Mi strucco. Mi guardo allo specchio. Come è successo quasi un anno fa, non mi riconosco più. Tutte le lacrime che ho trattenuto per tutto il giorno mi sovrastano con la stessa potenza di un uragano devastante. Mi reggo al bordo del lavandino per non cadere a terra. 
Non piango nemmeno in modo discreto, è un singhiozzare trattenuto per troppo tempo. 

Premo i gomiti sul lavandino e copro il viso con le mani cercando di smettere. È tutto inutile. Continuo a piangere. 

Probabilmente resto chiusa nel mio bagno per cinque minuti. Faccio diversi respiri e mi asciugo gli occhi. Cerco di chiamare a raccolta un po' di determinazione. Riesco a fermare le lacrime, ma non a contenere la rabbia. 

Nemmeno mi rendo di conto di quando il mio braccio si solleva e il pugno colpisce lo specchio, che si affila prima di rompersi. Me ne rendo conto solo quando le nocche iniziano a sanguinare e il lavandino bianco si macchia di goccioline rosse. 

Non sento dolore. 

Anzi, tutto questo non fa altro che far accrescere la rabbia che mi ribolle nelle vene in questo momento. Con un gesto da folle, scaravento a terra tutto quello che si trova sul lavandino. Tutto a terra. Alcune cose si rompono e a me non importa. 

Non so nemmeno perché sono arrabbiata a dirla tutta. Vado in salotto, ed è qui la mia rabbia da il meglio di sé. 

Urlo quando afferro la mia luce notturna e la scaravento contro il muro ammuffito. Impreco quando, con una forza che non sapevo nemmeno di avere, sollevo il divano letto e lancio il materasso per aria. 

Piango come una disperata quando prima di colpire il comodino, apro il cassetto e ne estraggo una bustina di cocaina e la riverso sul dorso della mia mano. La sniffo tutta, senza nessun tipo di rimorso. Nessuno può vedermi, nessuno saprà mai che sto crollando come un castello di sabbia. Nessuno. 

Continuo a distruggere tutto quello che mi ritrovo davanti. Persino una foto di me e di mio padre, viene scaraventata al muro. 

Non sopporto più niente, nemmeno la maglietta che indosso. La strappo via come se fosse un foglio di carta. Sono mezza nuda al centro del mio salotto delirante come una pazza. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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