12. Quei ricordi là

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Alessandro POV

"Allora, dove hai deciso di portarmi?" le chiesi mentre uscivamo dalla stazione.

"Facciamo un giro per Milano e poi, nel pomeriggio, ti porto in un posto vicino casa mia. È una sorpresa!" mi rispose con un sorriso.

"Che sarebbe? Dai, voglio saperlo!" la incalzai.

"No, no, Esposito, è il tuo compleanno, quindi niente spoiler. E... auguri ancora, ciccio." Si fermò un attimo, e l'abbracciai.

Quanto duravano i nostri abbracci? Forse perché ci eravamo appena visti? Non sapevo, ma adoravo il suo profumo, anche se la sua pelle era così fredda che sembrava un ghiacciolo.

"Sai che hai proprio un bel profumo?" le dissi sorridendo mentre proseguivamo. La stazione sembrava un labirinto con tutti quei negozi. Sicuramente più bella di quella di Napoli.

"Grazie, anche il tuo! Ma... che profumo usi?" mi chiese.

"È di Calvin Klein One, nulla di speciale. E il tuo?"

"Il mio è un po' taroccato, ma mi piacerebbe prenderne uno originale..."

Quello che mi distrasse fu il suo sorriso. Dio, quel sorriso. Mi stava mandando in confusione. Ma perché mi sentivo così? Forse stavo correndo troppo?

Alessandro POV

"Allora, Esposito, aspetta un attimo." Francesca si fermò di colpo e mi trascinò verso un negozio, quasi nascondendomi dietro una pila di cappotti.

"Ma che succede? Che stai facendo?" le chiesi, cercando di trattenere una risata.

"È... è mia madre." mi disse sottovoce. "Pensava saremmo passati da qui più tardi, ma l'ho fregata. Almeno credo..."

La guardai divertito. "E ti vergogni di me?"

"No, cioè... cioè... Ale, no! Ecco..." cercava di spiegarsi, ma la vedevo imbarazzata.

La fermai accarezzandole piano le braccia. "Ehi, tranquilla, ho capito. Non preoccuparti, è normale non voler presentare subito un ragazzo ai tuoi. Neanche noi ci conosciamo così bene, no?"

"Esposito... hai proprio colto nel segno." mi rispose con un sorriso, rilassandosi.

In quel momento, ci fu un attimo di silenzio. I suoi occhi mi guardavano con una luce che mi bloccò il respiro. Forse mi aspettava, forse voleva che facessi qualcosa. Ma fu interrotta dallo squillo del telefono. Sua madre.

Francesca POV

"Francesca, è arrivato? Dove siete? Ti stiamo aspettando." disse mia madre appena risposi.

Oh, no. Ma che film si stava facendo?

"Mamma, nessuno ti ha chiesto di aspettarci. Lasciaci un po' di spazio, dai! Perché vuoi già spaventarlo?"

Ale scoppiò a ridere accanto a me, divertito dalla situazione.

"Francesca, ma come ci dovete arrivare, a piedi?"

"Mamma, prendiamo la metro, non preoccuparti... o un taxi, che ne so."

Stavo aspettando questo momento da settimane, e lei voleva rovinarlo così?

"Francesca, non puoi andartene in giro con uno che non conosci..." La sua voce, all'improvviso, mi sembrò troppo vicina, e sbucò da dietro la pila di cappotti.

Cavolo, ma come ci aveva trovati?

"Oh, tu devi essere Alessandro, giusto?"

"Ehm, sì, salve, buongiorno..." Ale diventò subito rosso. Poverino, si vedeva che era un po' in imbarazzo.

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