capitolo 1.3: La Fuga dalla Torre
Quando Lyra riaprì gli occhi, trovò la sala immersa nel caos. La luce azzurra del Cristallo era scomparsa, lasciando solo il buio, un'oscurità che divorava ogni cosa. Le mura della Torre tremavano sotto il peso di una forza invisibile, e un cupo crepitio si propagava attraverso le pareti, mentre il pavimento sotto i suoi piedi vibrava con una furia crescente.
Un boato ruppe il silenzio, e le campane d'allarme di Veloran cominciarono a risuonare in lontananza. Grida disperate si alzarono dalla città, mentre la realtà della perdita del Cristallo si abbatteva su tutto il mondo di Aldarion. Il suono era cupo, distante, come un lamento di dolore che si propagava nelle vie deserte. Lyra si alzò a fatica, le membra pesanti e la mente ancora stordita. Sapeva che doveva uscire, che la Torre non avrebbe retto ancora a lungo.
Mentre si affrettava lungo il corridoio, i muri di cristallo si spezzavano in frammenti brillanti, schizzando tutto intorno a lei come schegge di vetro. Ogni passo era accompagnato da una nuova esplosione di detriti che cadevano dalle volte antiche, e la luce delle lampade magiche, ormai debole, si spegneva definitivamente dietro di lei. Le arcate, un tempo solide e imponenti, crollavano su se stesse, una dopo l'altra.
Raggiunta l'uscita, si voltò e vide la Torre inclinarsi come un gigante ferito, le sue fondamenta che cedevano lentamente. Un rumore assordante la investì, il suono di pietre e cristalli che si spaccavano sotto una pressione insopportabile. Il cielo sopra di lei sembrava farsi più scuro, come se rispondesse al crollo imminente.
Con un ultimo boato, la Torre di Cristallo crollò, sollevando una nube di polvere e frammenti che si innalzò verso il cielo. I resti della struttura si abbatterono sulla piazza, scagliando schegge e macerie in ogni direzione. Lyra si coprì il volto con il mantello, cercando di proteggersi dai detriti che le graffiavano la pelle, mentre una folata di vento gelido le soffiava contro, carica di polvere e dell'odore pungente della magia spezzata.
Quando la nube si dissipò, la piazza era cambiata. Al centro, un cumulo di rovine fumanti aveva preso il posto della Torre, una ferita aperta nel cuore di Veloran. La luce lunare si rifletteva sui frammenti sparsi di cristallo, creando riflessi spettrali che danzavano tra le ombre. Il silenzio che seguì il crollo fu assoluto, spezzato solo dalle campane lontane e dal mormorio del vento tra le rovine.
Lyra guardò quel che rimaneva della Torre, la gola stretta dal dolore. La perdita del Cristallo significava molto più della distruzione fisica: era il simbolo di un equilibrio infranto, di un legame spezzato con la magia che aveva sempre protetto Aldarion. Ora, quel potere era svanito, e lei ne sentiva il vuoto come una ferita profonda.
Voltandosi verso i confini della città, vide una figura emergere dalla foschia che avvolgeva la piazza. Un uomo alto, avvolto in un mantello scuro che si muoveva leggermente nel vento, i suoi occhi brillanti di una luce innaturale. C'era qualcosa di inquietante in lui, un'aura di mistero che lo circondava, come se fosse apparso lì per un motivo preciso.
Per un istante, il suo sguardo incrociò quello di Lyra, e lei sentì un brivido percorrerle la schiena. Sembrava che potesse leggere dentro di lei, che conoscesse i suoi pensieri più nascosti. Con una voce calma e profonda, che sembrava fondersi con il vento gelido, le disse:
"Se vuoi fermare ciò che sta per accadere, devi venire con me."
Lyra esitò, combattuta tra il desiderio di fuggire e l'impulso di scoprire la verità. Il volto dello sconosciuto era in parte celato dal cappuccio, ma nei suoi occhi c'era una determinazione che le dava l'impressione di essere di fronte a qualcosa di inevitabile. Guardò indietro, verso la Torre distrutta, un cumulo di rovine in cui giacevano i resti di un mondo che non sarebbe più stato lo stesso.
Con un respiro profondo, prese la sua decisione. Avanzò verso di lui, consapevole che stava lasciando dietro di sé tutto ciò che conosceva. Ogni passo era un distacco dal passato, un passo verso un futuro incerto. Le ombre delle rovine si chiusero alle sue spalle, mentre il cielo sopra Veloran diventava sempre più cupo, presagio di ciò che stava per venire.
Nota 01:
---- incisione ----
Sotto un cielo in bilico tra sogno e rovina,
quando il sole si spegne, la luna è regina.
Lyra si muove, sospesa in un passo,
invisibile al mondo, un soffio, un sussurro.Dove il destino intreccia le trame oscure,
tra mura silenti, tra ombre e paure,
un cristallo di luce, un cuore divino,
strappato dal mondo, rubato al destino.La città ignara riposa, placata,
ma un fremito oscuro già la minaccia.
In quel furto perfetto, nel silenzio tradito,
si cela la fine, l'inizio proibito.Lyra, pedina inconsapevole e forte,
custodisce tra mani il segreto di morte.
La luce rubata si infrange e si piega,
il mondo trattiene il respiro, già annega.Avanza, ragazza, tra veli e paure,
là dove il tempo dissolve le cure.
Ora la notte si schiude al tuo passo:
sei l'alba contesa, sei il sogno e il collasso.Nel cristallo risplende un ricordo smarrito,
di mondi che furono e un giuramento tradito.
Aethernitas! Un grido immortale,
l'inizio e la fine, il bene e il male.
puoi trovare la canzone composta per il primo capitolo su YouTube digitando nella barra di ricerca:D.R. music - AETHERNITAS cap.1
STAI LEGGENDO
AETHERNITAS
FantasyLa storia di Aeternitas è un'epopea fantasy ambientata nel mondo magico di Aldarion, un regno la cui stabilità dipende dai Cristalli Eterni, potenti artefatti che mantengono l'equilibrio cosmico. Tuttavia, quando uno di questi cristalli viene rubato...