capitolo 2.2 il racconto di Eldric

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capitolo 2.2 il racconto di Eldric

Lyra avanzava accanto a Eldric, il rumore dei suoi passi attutito dal terreno accidentato e dalla tensione che si alzava nell'aria. La rivelazione della maledizione di Eldric le aveva lasciato una sensazione di inquietudine difficile da scuotere. L'uomo non era solo una guida, ma anche un enigma pericoloso e, potenzialmente, una minaccia tanto grande quanto Thalor stesso.

Dopo alcuni minuti di cammino silenzioso, Eldric si fermò su una sporgenza rocciosa, affacciandosi sulle terre desolate. Dalla sua postura rigida, Lyra capì che stava valutando quanto rivelarle ancora.

Dopo un momento, parlò con voce grave, come se stesse richiamando ricordi sepolti. "Thalor non è sempre stato come lo vedi ora," iniziò, senza guardarla direttamente. "Un tempo, era una creatura al servizio dell'equilibrio, legata ai cicli della vita e della morte, del giorno e della notte. Ma qualcosa lo ha corrotto, un potere oscuro che lo ha trasformato nella tigre mannara che conosciamo. Ora è uno strumento di distruzione."

Lyra lo fissava in silenzio, catturata dalle sue parole. "Cosa lo ha trasformato?"

Eldric fece una pausa, i suoi occhi grigi che si socchiusero come se vedessero oltre l'orizzonte. "Un potere antico," rispose con voce distante. "Qualcosa che non può essere compreso appieno. È la stessa forza che si nasconde nelle ombre di questo mondo, una forza che viene dal passato. Quando la luna e il sole si allineano, Thalor si risveglia e cerca il potere dei Cristalli per completare la sua missione."

Lyra rabbrividì. "E qual è questa missione?"

"La distruzione," rispose Eldric, senza esitazione. "Ogni mille anni, il ciclo si ripete. Thalor risorge per annientare ciò che esiste e creare un nuovo mondo dalle ceneri. Lui è il portatore del caos, l'incarnazione dell'ombra che deve consumare ogni cosa."

Le parole di Eldric risuonavano nelle profondità della mente di Lyra, evocando immagini di devastazione e desolazione. Il mondo che conosceva, il mondo che amava, sarebbe stato annientato se Thalor fosse riuscito a portare a termine il suo piano.

"Quindi... il Cristallo rubato è la chiave per compiere questo ciclo?" chiese Lyra, cercando di dare un senso alla paura che le stringeva il petto.

Eldric annuì. "Sì. I Cristalli Eterni mantengono l'equilibrio. Thalor ha bisogno del loro potere per scatenare la sua furia e completare il ciclo di distruzione. Senza uno di essi, l'equilibrio è già compromesso, ma se riuscirà a sfruttarne appieno il potere, nulla potrà fermarlo."

Si fermò, esitando un istante prima di aggiungere: "E tu, Lyra, hai un legame con i Cristalli. Anche se ancora non lo comprendi appieno, il loro potere ti ha già scelto."

Lyra sgranò gli occhi, il cuore che le batteva nel petto come un tamburo. "Cosa intendi?"

"Quando Thalor ha rubato il Cristallo, il tuo potere latente si è risvegliato," spiegò Eldric, fissandola intensamente. "Hai una connessione con i Cristalli, un legame che ti permette di percepire la loro energia e, forse, persino di controllarla. È un dono raro, ma anche una responsabilità immensa."

La rivelazione la colpì come un fulmine. Lyra aveva sempre percepito una sorta di familiarità con la magia dei Cristalli, ma non aveva mai immaginato che potesse essere legata a loro in modo così profondo. "E tu... come fai a sapere tutto questo?"

Eldric abbassò lo sguardo, come se stesse ricordando un segreto doloroso. "La mia maledizione mi rende sensibile alle fluttuazioni nella magia dei Cristalli. Posso percepire il loro potere, la loro energia, e ho sentito il risveglio del tuo potere. È stato come un richiamo, una forza che non potevo ignorare."

Lyra lo osservò attentamente, cercando di comprendere le sue parole e le sue motivazioni. Era difficile fidarsi completamente di lui, ma c'era una sincerità nel suo sguardo che sembrava autentica.

"Perché vuoi fermare Thalor?" chiese, cercando di svelare le intenzioni più profonde di Eldric. "Cosa ti spinge a rischiare la tua vita per questa causa?"

Eldric rimase in silenzio per un momento, le sue labbra tese in una linea dura. "Perché so cosa significa perdere il controllo, cedere alla bestia che è dentro di me. Se Thalor dovesse portare a termine il suo piano, il mondo intero verrebbe travolto da un'oscurità che non possiamo neanche immaginare. Io non sono un eroe, Lyra, ma non posso restare a guardare mentre tutto ciò che esiste viene distrutto."

Lyra sentì una punta di empatia per quest'uomo tormentato, un guerriero segnato da una maledizione che sembrava divorarne l'anima. Pur con i suoi difetti e la sua natura ambigua, Eldric sembrava sinceramente motivato a combattere contro il caos che minacciava il mondo.

Mentre il vento soffiava intorno a loro, portando con sé l'eco lontana di ruggiti e suoni sinistri, Lyra capì che la scelta di seguire Eldric non era solo una questione di sopravvivenza. Era anche una questione di responsabilità, un destino che sembrava essere stato scritto molto prima che lei potesse capirlo.

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