Capitolo 18

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BELLE


La conosciutissima scena del bar. Eccola.
Mac sembra perfettamente organizzato, anche con chi non ha a che fare con la scena, ossia con chi deve semplicemente passare davanti allo schermo. Ha persino parlato con il barista, chiedendogli di provare a recitare, senza però dover fare niente di particolare: solo prendere una banale ordinazione.
Mentre i registi sistemano il set tra telecamere, luci e oggetti di scena, io vado a sedermi allo stesso tavolo in cui è seduto Flynn.
«Che fai?» Gli chiedo annoiata.
Sembro tranquilla, ma non lo sono poi così tanto. Non ho ancora preso la mano con il progetto, con ciò che devo fare. E sto per registrare la scena del secondo incontro tra i protagonisti.
Be', nel mio caso, io ho incontrato il mio amore impossibile per strada, la seconda volta. Mya invece, lo farà proprio in questo bar.
«Ragazzi, non siamo più in prova. Mi raccomando!» Annuncia Mac orgogliosamente. Si piazza in un angolino e fa spazio a me, Flynn e Charlotte per la scena.
Io e Charlotte, interpretando la scena per prova, entriamo al bar e ci sediamo a un tavolo, non vicinissimo a quello di Flynn, che ha il viso coperto da un giornale e persino gli occhiali da sole. Eppure scorgo la sua eleganza dalle sue mani venose che tengono quel giornale, dalle sue dita che si sforzano di afferrare una pagina e girarla.
«Buona giornata, Michael. È stato un piacere ospitarti al Griddle Cafè, sono stato lieto di averti qui!» Dice il barista, mentre sparecchia il tuo tavolo.
Ho l'impressione che reciti meglio di me.
«Grazie mille.»
Il barista sparisce, posizionandosi dietro al bancone, e come scritto nel copione, Charlotte inizia a lamentarsi: «Scusa, ma non ha visto che ci siamo anche noi? Perché dovremmo essere due emarginate? Anche io devo fare la mia ordinazione!»
«Shh! Lia, quello lì ha qualcosa di strano!» Nel ruolo di Mya, indico Flynn, ovvero Michael.
«E a me cosa importa? Scusi, può prendere la mia ordinazione?» La ragazza alza la voce.
«Oh, scusami! Mi ero solo fatto prendere dalla novità di ospitare Michael Jones! Certo, arrivo subito.»
Non appena sento quel nome, fingo di sobbalzare e fisso Flynn col viso coperto dal giornale. Mi scambio un'occhiata rapida con Charlotte e mi metto in piedi.
«Michael Jones? Scusa?»
Lui scopre il suo volto, ed io, incantata, corro da lui a bocca aperta.
«Mio Dio, mio Dio! Sei davvero Michael Jones? Non posso crederci!» Grido con le mani alla bocca.
«Sì, sono io, in carne ed ossa! Aspetta, io... io credo di conoscerti.» Flynn si gratta il mento. «Tu sei... sei stata al mio concerto al Wiltern, non è vero?»
«Sì, proprio così!»
«Aspetta... Tu sei la ragazza stramba dei cartelloni? Cavoli, sono morto dal ridere quando ti ho vista e la prima cosa che ho pensato è stata: "Dev'essere una psicopatica!"»
Battuta che non c'era. Probabilmente, l'ha improvvisata prendendo in ballo ciò che ha davvero pensato di me.
Lo guardo disgustata, ma è uno sguardo che dura solo pochi istanti.
«Sì, proprio così! Cioè, no, non sono una psicopatica! Intendo... Sono la ragazza dei cartelloni e in più, ti assicuro che sono sana di mente.» Improvviso.
«Non è vero!» Aggiunge Charlotte, ed io la fisso stranita. Stiamo trovando un equilibrio in ciò che ha creato Flynn.
Riesco a entrare perfettamente nel ruolo. Forse perché è lo stesso ruolo che sto "interpretando" attualmente, nella mia reale vita. So solo che mentre mi metto nei panni di Mya, che non riesce a credere a tutto ciò che le sta accadendo con Michael, penso a come stia iniziando ad abituarmi alla situazione più assurda di sempre tra me e la celebrità che è ovunque nella mia camera, e dico davvero: lenzuola, cuscini, poster...
«Ehm... Non è che potresti autografare qualcosa per me?» Domando. E interpreto perfettamente l'espressione di chi non ha solo "qualcosa".
«Ma certo! Di cosa si tratta?» Risponde Flynn.
Io apro lo zainetto sotto al tavolo in cui ero seduta poco prima e tiro fuori tutta la roba che dovrebbe firmare: i cartelloni, una felpa personale e una con il testo di una sua canzone, un cuscino con il suo volto, un diario personale, delle piccole foto o dei piccoli poster stampati e una maglietta con una sua foto.
Flynn finge di essere in difficoltà davanti a tutta quella roba.
«Bene, vediamo da dove cominciare!» Ride.
I registi iniziano a riprendere le sue firme, che sicuramente inseriranno come scene velocizzate, ecco perché ci hanno chiesto di registrare frammenti scenari in cui ridiamo e scherziamo sui vari oggetti e sull'ossessione che Mya avrebbe.
«Perfetto. Dimentico qualcosa? Sai, è difficile comprenderlo!» Ride Flynn. Il suo sorriso è accecante, è una sorta di punto debole dentro di me. E non riesco a capire perché, ma a volte, pensando a quanto sia fortunata rispetto a tutti i suoi fan, sento un forte desiderio di abbracciarlo. Peccato che non voglia essere invadente, quindi non trovo mai il coraggio di farlo.
«No, non hai dimenticato niente.» Dico.
Lui sorride: «Perfetto. Allora, se non ti dispiace, dovrei andare.»
Posso avvertire il dispiacere di Mya. La realizzazione, il credere che non lo rivedrà mai più, salvo eccezionali casi di concerti. So cosa si prova, quando si sente una forte connessione con qualcuno che si deve salutare. E la cosa peggiore, è che non si sa mai se si tratti di un saluto eterno.
Mya si fionda tra le braccia di Michael, sentendosi sicura e disperandosi per aver vissuto una sensazione che è convinta che non proverà mai più. E lui le accarezza i capelli dolcemente, perché per quanto affetto potrà mai provare verso i suoi fan, non sarà mai ricambiato al cento per cento.
«Ciao, ciao!» Dice Flynn, allontanandosi.
Esce dal bar, quindi mi volto verso Charlotte ed inizio a gridare e saltellare ovunque con lei.
Mi manca Ayla. Proprio in questo momento ripenso a lei, perché è la persona con cui ho vissuto tutte queste esperienze, è la mia compagna d'avventure. Chissà quando la rivedrò!
«Bene, stop!»
Finita la scena. Che sensazione di sollievo!
Flynn rientra al bar e mi mostra la sua mano, quindi batto il cinque e sorrido.
«È fatta!» Mi dice.
«Già!» Annuisco timidamente.
Inizio a sentire una sorta di vuoto. Più che un vuoto, un pensiero che si intrufola lentamente dentro di me, sempre di più: come mi sono sentita quando l'ho abbracciato. So molto di Flynn, avevo già capito tanto di lui senza neanche parlarci, ma adesso ho imparato a conoscerlo davvero, capendo sempre nuove cose, scoprendolo giorno dopo giorno. Conosco la sua riservatezza, il modo in cui si sente invaso quando i suoi fan lo strattonano qua e là, come vorrebbe allontanarli, in un certo senso, ma non è in grado di farlo. So benissimo quanto odi essere famoso certe volte, quanto odi rendere la sua vita pubblica, soprattutto quando gli vengono fatte tutte quelle domande su Anne Blossom, alle quali non risponderà mai.
Però io sono diversa, io sento di sapere qualcosa di lui, sento la sensazione di conoscerlo da una vita. E l'ho notato mentre recitavo, perché nonostante tutta la somiglianza, ho trovato una notevole differenza tra me e Mya: lei pensa di non conoscere Michael, non lo conosce affatto in realtà; io invece, certe cose di Flynn, le sento, come se fossero mie. Le avverto sulla mia pelle e so che può sembrare da pazzi, ma è a questo che mi riferivo quando parlavo di connessione e tutti mi guardavano come se fossi pazza.
«Belle!» Sento. Sollevo lo sguardo e non trovo più Flynn davanti a me, così mi volto, dato che è stato lui a chiamarmi.
Si trova vicino al bancone e con la mano, mi fa cenno di avvicinarmi. Così lo faccio.
«Sì?» Dico.
«Oh, il cast va via, non lasciare che Mac porti via con sé la tua roba firmata! Vieni, ti aiuto a portarla qui.» Si alza, torna con me ai vari tavoli e prende tutta la roba, senza lasciare che lo aiuti o che mi renda utile.
«Ciao a tutti, ragazzi.» Conclude per salutare tutti.
«Ciao, alla prossima!» Lo appoggio io.
Mentre gli altri ricambiano, io e Flynn torniamo accanto al bancone e ci accomodiamo su delle sedie lì davanti.
«Un avocado toast e un croissant. Desidera altro?» Il barista serve il cibo a Flynn.
«Il croissant è della ragazza.» Mi indica e poi si volta per parlarmi. «Belle, desideri altro?»
Porca miseria! Mi ha davvero offerto la colazione all'improvviso?
«Che? No, no! Non... non avresti dovuto...»
«Shh! Impara ad apprezzare, ragazzina!»
«Be', io apprezzo, naturalmente! Però... è solo che... mi vergogno, sai!»
«Be', questo è sbagliatissimo. Sai perché?» Mi mette davanti il mio croissant, che inizio a gustare quando vedo che anche lui fa lo stesso con il tuo toast.
«Sentiamo!» Roteo gli occhi.
«Perché dovremmo condividere ogni cosa al set. E per di più, signorina, ti ricordo di alcune scene che hai scritto tra i protagonisti! E indovina chi interpreta i protagonisti? Esatto, proprio io e te!» Ride, facendomi diventare un pomodoro.
Mi sta esplicitamente ricordando che dovremmo interpretare delle scene di sesso, in pratica.
«Dovremo baciarci, interpretare scene di letto, condividere... Quindi, non ti conviene provare vergogna con me, ragazzina!»
«Ancora con questo razza di soprannome?» Mi acciglio.
«Ecco, vai così! Ti preferisco arrabbiata.»
Sbuffo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 12 hours ago ⏰

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