Il pomeriggio era appena iniziato, la luce fredda del mattino si rifletteva sui vetri colorati della chiesa, avvolgendo Izuku in un gioco di ombre e di luci mentre sedeva su una delle panche, a metà della navata. Non si era confessato. Era rimasto lì, a riempire i polmoni con l'odore intenso dell'incenso, un fumo denso e antico che sembrava voler affondare nelle sue ossa.
Aveva abbassato il capo, come se cercasse risposte che non trovava; si sentiva invaso da una pressione invisibile, un peso gravoso sulle spalle, anche se sapeva che non era reale. Eppure, era come se tutti i santi nei dipinti, le statue di marmo e le effigi sacre che adornavano le pareti lo scrutassero con sguardi severi, giudicanti, occhi vigili che lo condannavano in silenzio.
Pensò a sua madre, al suo sorriso paziente e alla sua voce gentile. Che cosa gli avrebbe detto? Sarebbe riuscita a capirlo, o anche lei avrebbe distolto lo sguardo, delusa da quello che era diventato? E il prete, se avesse saputo... come l'avrebbe giudicato? Il solo pensiero gli faceva abbassare ancora di più lo sguardo, facendolo sentire esposto, come se tutti quegli sguardi silenziosi conoscessero i suoi peccati, senza bisogno che lui li confessasse a voce alta.
Sentiva la colpa stringersi attorno a lui, soffocante. L'angoscia crebbe finché non riuscì più a stare fermo. Scattò in piedi, quasi inciampando, e a grandi falcate lasciò la chiesa. Il battito del suo cuore rimbombava nelle orecchie, accelerato, mentre affrettava il passo verso l'uscita, senza mai voltarsi indietro.Fuori, finalmente all'aria aperta, si appoggiò con la schiena al muro di pietra, lasciandosi andare in un respiro lungo, profondo, come se avesse corso per dieci isolati. L'aria fredda gli riempiva i polmoni, e pian piano il battito riprendeva un ritmo normale, ma il senso di colpa e il peso della propria confusione gli rimanevano addosso, cucito come una seconda pelle che non riusciva a togliere.
Izuku infilò le mani nelle tasche del cappotto per scaldarle, trovando però, oltre al suo immancabile fazzoletto di stoffa, anche qualche moneta – non era molto, ma forse abbastanza per comprare della verdura fresca, del pane e, con un po' di fortuna, magari anche un pezzo di carne.
Decise guardando quegli spiccioli che si sarebbe distratto preparando la cena; mettere insieme qualcosa di buono gli avrebbe permesso di sviare la mente, e forse, di tornare a casa senza provare quel solito, improvviso imbarazzo quando si ritrovava faccia a faccia con Katsuki.
Aveva trascorso la mattinata tra una pila di scartoffie e la sezione postale del commissariato, imbustando lettere che sarebbero arrivate alle vedove di suoi colleghi caduti in servizio. Un lavoro monotono, eppure, quel giorno, incredibilmente faticoso, ogni gesto distratto e segnato da un pensiero che non riusciva a scacciare. Era stato lì, in ufficio, a cercare di concentrarsi, ma ogni volta la sua mente tornava a Katsuki, come se tra quelle pareti spoglie, tra i documenti e i timbri, non ci fosse nulla di più interessante a cui pensare di quel dannato contrabbandiere.
Si ritrovava a chiedersi come avrebbe potuto consegnarlo senza essere travolto dai dubbi e dalle conseguenze: sapeva che ospitare un fuorilegge era un rischio enorme per la sua carriera e che, se scoperto, poteva perdere tutto.
Nonostante fosse il suo dovere, però, ogni volta che pensava di portarlo alla centrale, una stretta gli serrava lo stomaco. Katsuki aveva fatto sorgere in lui domande su se stesso e sulla propria vita, dubbi che mai aveva avuto il coraggio di affrontare.
Fece un respiro profondo e si sistemò meglio il cappotto, cercando di scrollarsi di dosso quel peso almeno per un momento. Aveva deciso che sarebbe passato al mercato, che avrebbe preso ciò che poteva permettersi e sarebbe tornato a casa, sperando che cucinare qualcosa di buono lo aiutasse a calmare i pensieri e a non sentirsi così pericolosamente in bilico tra il dovere e... qualcos'altro.
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Prohibition | {Bakudeku}
FanfictionSo che puoi salvarmi. E nessun altro può salvarmi adesso, tranne te. • • • {Bakugo x Deku} C'era una volta in America AU ⚠️ violenza • • • Tutti i diritti riservati ©️ veciadespade | 2024 I personaggi originali di My Hero Academia sono di propriet...