Quando viaggi per lavoro e ti ritrovi spesso negli stessi luoghi, finisci per affezionarti a quelli che riescono a farti sentire a casa. Francoforte, con il suo skyline moderno e l'aria cosmopolita, per me aveva una piccola oasi: un bar-ristorante italiano, discreto ma accogliente, gestito da Paolo, un italiano dallo sguardo intenso e le mani abituate a creare bellezza in cucina.
Paolo era un uomo che aveva lasciato tutto alle spalle, abbandonando la sua piccola trattoria in Italia. Lì, tra camionisti e lavoratori, era riuscito a farsi amare per la sua cucina semplice e abbondante, ma sapeva di volere di più. Così, con un misto di audacia e follia, aveva deciso di rischiare tutto e portare la vera cucina italiana in Germania, senza compromessi, senza adattarsi ai gusti locali. Il suo ragù alla bolognese era come doveva essere: denso, profumato, senza la minima concessione a chi lo immaginava diverso. E il cacio e pepe, mantecato alla perfezione, gli aveva attirato una clientela fedele e sofisticata, disposta a pagare per assaporare l'autenticità.
Il ristorante aveva iniziato a farsi un nome, un luogo ambito e intimo, dove si sentiva il profumo delle spezie italiane e il calore della passione di Paolo. Sedersi a uno dei suoi tavoli era diventato un privilegio, accessibile solo a chi prenotava con giorni di anticipo.
Tranne per Flavia.
Lei non doveva chiedere, non doveva fare nulla. Bastava che entrasse, e Paolo trovava sempre un posto per lei. Forse era per quella bellezza che sembrava innocente e sfuggente al tempo stesso, o per la sua presenza elegante e disinvolta, capace di riempire ogni angolo del ristorante. Flavia non era come gli altri clienti: non si limitava a mangiare e andarsene. Si fermava, sorseggiava il vino con lentezza, come a voler trattenere ogni istante, ogni aroma. Restava fino alla chiusura, e a volte anche oltre.
Quando l'ultimo cliente se ne andava e il silenzio tornava a regnare, Paolo si concedeva il piacere di quel momento unico con lei. Nel bagliore soffuso delle luci, con il bicchiere ancora tra le mani, era come se il tempo rallentasse. Per qualche istante, erano solo loro due, senza parole necessarie, immersi in un'intimità sottile e intensa, come un filo che si tende e si avvicina al punto di rottura, ma senza mai spezzarsi.
Flavia poteva dirlo con orgoglio: aveva visto quel locale trasformarsi sotto i suoi occhi, da semplice trattoria a ristorante gourmet, un luogo dove Paolo si era fatto un nome. Ormai mancava solo l'ambito riconoscimento della guida francese. Era stata testimone di quel cambiamento lento e faticoso, ma anche del fascino che il ristorante esercitava non solo sui palati ma, talvolta, anche sui cuori dei clienti. Con discrezione, Flavia aveva osservato Paolo avvicinarsi a donne che venivano per una cena e rimanevano per qualcosa di più.
La porta del magazzino, semioscuro e sempre misterioso, era ben nota a chi sapeva come oltrepassarne la soglia e conosceva le sue regole. Era uno spazio quasi nascosto, difficile da trovare se non accompagnati, che diventava un luogo di fugaci momenti di passione. Paolo, senza mai perdere il controllo, sapeva sempre come portare un'amante fino al punto desiderato, incantandola con gesti esperti. E i bagni del locale erano spesso, per i clienti più audaci, il secondo palcoscenico di questi incontri. I lavabi, alla giusta altezza, si prestavano a giochi di complicità velata, un'energia che restava nell'aria anche quando tutto sembrava immobile e tranquillo.
Ma era a fine serata, quando il ristorante si svuotava e restavano soltanto Paolo e Flavia, che l'atmosfera diventava più intensa. Lui preparava un ultimo bicchiere, un momento di relax solo per loro, in cui le parole erano superflue e bastava uno sguardo per far scattare l'intesa. Flavia aveva già vissuto alcuni di quei momenti con lui, in cui sapeva quanto Paolo fosse capace di donarsi senza riserve. Sebbene non fosse un uomo molto dotato, compensava con una sensibilità sorprendente. Con mani sicure e precise, sapeva esattamente come sfiorare e accendere una donna, con un istinto raffinato che intuiva quando spingersi oltre e quando trattenersi.
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Tra Fantasia e Realtà: Il Mondo di Flavia
Short StoryFlavia ci racconta delle storie che intrecciano il desiderio con la ricerca di libertà, un gioco sottile tra il corpo e la mente, tra il controllo e l'abbandono. Flavia, una donna sicura e indipendente, narra la sua esistenza fatta di incontri fugac...