Quello che sono ora, nel mio essere più intimo e carnale, lo devo in gran parte a lui, nel bene e nel male. Salvatore — o Salvo, come mi piaceva chiamarlo in confidenza — era più grande di me di quattro anni. Io ancora ero intrappolata tra i banchi del liceo, mentre lui, con il fascino di chi aveva già un piede nel mondo adulto, frequentava l'università e, a modo suo, si godeva la vita senza troppi pensieri.
Provenivamo entrambi dalla stessa città, legati da un destino di coincidenze e da un intreccio di amicizie che sembrava fatto apposta per tenerci vicini, nonostante la differenza d'età.
Grazie a Salvo sono diventata donna. Lui è stato il mio inizio, il mio risveglio. Mi ha guidata con quella sua disarmante sicurezza, come un fuoco che avvolge ma non brucia, lasciandomi solo il piacere intenso e travolgente di scoprire il mio corpo attraverso il suo.
Grazie a Salvo ho imparato l'arte di cedere il controllo, di lasciarmi andare al gioco di desideri che prima non sapevo nemmeno esistessero. Mi insegnò, con una pazienza crudele e deliziosa, a dare piacere, a esplorare la mia vulnerabilità e trasformarla in potere.
Ma più di ogni altra cosa, grazie a lui ho scoperto le gioie del sesso: un universo sconfinato di sensazioni, un abisso dolce e selvaggio da cui non sono mai più voluta tornare indietro. Con Salvo ogni tocco era una lezione, ogni sussurro un invito, e ogni limite infranto un nuovo modo di essere viva.
Conosco molte donne per cui il sesso è poco più di un dovere, un'abitudine da consumare senza troppe domande, o al massimo un modo per ottenere un piacere fugace e inconsistente. Alcune lo considerano sopravvalutato, una distrazione superflua, al punto da ignorarlo quasi del tutto. E poi ci sono le pratiche che la maggior parte giudicherebbe "da pervertiti". Per esempio, con il mio attuale compagno non si può nemmeno accennare a una fantasia erotica o proporre di guardare un film porno insieme. Tutto questo è tabù. Eppure, con Salvo era diverso. Con lui era naturale, era parte di ciò che eravamo.
Salvo era il mio primo amore, e quell'amore mi ha aperto le porte di un universo sconosciuto e totale: il sesso in tutte le sue forme, senza limiti, senza vergogna. Certo, lo faceva per il proprio piacere, e non se ne scusava. Ma da lui ho imparato cosa significa volere, desiderare davvero, e come pretendere che quel piacere fosse anche mio. Con lui, tutto diventava esplorazione, un territorio sconfinato di sensazioni che mi ha cambiata per sempre.
Come dimenticare i primi giochi manuali. Era un pomeriggio qualsiasi, nella sua cameretta. La luce che filtrava dalle persiane disegnava ombre leggere sulle pareti, ma io ero troppo concentrata su di lui per notarle davvero. Salvo si lasciò andare contro il letto, poi, con una disinvoltura che allora mi sembrava quasi sfacciata, tirò fuori il cazzo. Mi prese la mano, con dolcezza ma senza esitazione, e la posò sopra.
Sapevo, certo, cosa differenziava un uomo da una donna — i cazzi disegnati nei bagni della scuola non lasciavano molto all'immaginazione. Ma una cosa è vederlo su una parete, un'altra è sentirlo vivo tra le dita: caldo, pulsante, quasi in attesa. Mi guidò con movimenti lenti, facendomi scorrere la mano su e giù, paziente, lasciandomi apprendere il ritmo. Quando ormai ero riuscita a seguire da sola, si ritirò e mi lasciò fare.
Ripensandoci ora, ero terribilmente impacciata. Eppure, nonostante la mia inesperienza, il risultato arrivò: improvviso, inarrestabile. La mia mano si trovò bagnata da un liquido biancastro, dal profumo intenso e indecifrabile, la sborra! Lui, in un gesto rapido, fermò il mio movimento, e in quell'attimo capii che il piacere, quando spinto oltre il suo culmine, può trasformarsi in fastidio. Una lezione importante, che sarebbe rimasta con me per sempre.
Non riesco ancora a spiegarmelo del tutto, ma ricordo perfettamente quel momento: gli slip umidi, il cuore che batteva contro il petto come se volesse scappare, e la mia mente avvolta in un torpore denso, fatto solo di sensazioni. Le sue mani sembravano conoscere ogni segreto del mio corpo prima ancora che io li scoprissi. I suoi baci, caldi e insistenti, mi trascinarono in un vortice di desiderio sconosciuto. E poi arrivò l'inevitabile.
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Tra Fantasia e Realtà: Il Mondo di Flavia
Short StoryFlavia ci racconta delle storie che intrecciano il desiderio con la ricerca di libertà, un gioco sottile tra il corpo e la mente, tra il controllo e l'abbandono. Flavia, una donna sicura e indipendente, narra la sua esistenza fatta di incontri fugac...