Exchange student

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Gennaio è appena iniziato e, come se il freddo intenso non fosse abbastanza, mi ritrovo costretta a letto per colpa di un'influenza che mi ha tenuta lontana da scuola per i primi giorni del nuovo anno.

Quando finalmente mi sento meglio, ricevo una chiamata da Noelle, informandomi che domenica tutto il gruppo ha deciso di andare a pattinare sul ghiaccio. Nonostante sia ancora un po' debole, non voglio perdermi questa occasione per stare insieme con i miei amici, così decido di unirmi a loro.

Domenica mattina, mi preparo con cura. Prendo i guanti, la sciarpa e il cappello di lana rosso che mi ha regalato Eden prima delle vacanze. Quando arrivo ai mercatini di Natale, il nostro punto d'incontro, il profumo di spezie e dolci si fa immediatamente sentire. La piazza è gremita di gente, tutte le bancarelle sono addobbate con luci colorate, e l'atmosfera natalizia è ancora palpabile.
«Ehi, Rhea!» Noelle mi saluta con un grande sorriso, venendomi incontro con una tazza fumante di cioccolata calda. «Hai fatto bene a venire, ti senti meglio?»
«Sì, molto meglio» rispondo, accettando la tazza che mi porge. «Non potevo restare a casa ancora.»
Elias, Ava, e Josephine si avvicinano, ridendo per qualcosa che Ava ha appena detto. «finalmente sei risorta dai morti» esclama Elias, dandomi una pacca sulla spalla. «Ci stavamo chiedendo cosa fare oggi. Hai già scelto il regalo?» fra qualche giorno è il compleanno di Emy, che ritorna dalle vacanze.
«Non proprio, ma possiamo fare un giro insieme» suggerisco, iniziando a sentirmi più energica dopo aver bevuto un sorso dalla tazza.

Passeggiamo tra le bancarelle, scegliendo qualche piccolo regalo e fermandoci di tanto in tanto per scaldarci con delle bevande calde o per assaggiare qualche dolce natalizio. Mentre tutti sono impegnati a curiosare tra gli oggetti esposti, Josephine si avvicina a me.
«Posso parlarti un attimo, Rhea?» chiede con un tono più serio, prendendomi da parte.
Annuisco, incuriosita. «Certo, dimmi.»
«Ecco, volevo chiederti una cosa...» inizia, guardandomi negli occhi. «Non sono ancora certa, ma... credo che Eden mi interessi.»
Mi strozza un pezzo di biscotto appena addentato, tossendo leggermente. «Cosa?» balbetto, cercando di mantenere la calma. «Ehm... voglio dire...Eden non è uno dei migliori ma...perché no?.» sorrido nervosamente, Josephine mi fissa con uno sguardo attento, quasi cercando di leggere ogni mia emozione. «Se per te va bene, ovviamente» aggiunge con un sorriso che vuole essere rassicurante.
«Sì, certo» rispondo, sforzandomi di sembrare indifferente, anche se un lieve disagio comincia a serpeggiare dentro di me.

Dopo un po', ci dirigiamo verso la pista di pattinaggio. Il ghiaccio è lucido sotto le luci natalizie. Infilo i pattini e mi avvio con Elias, che mi affianca subito
«Rhea non capisco a che gioco stai giocando» si mette davanti a me bloccandomi il passaggio, non ho mai visto vedere qualcuno pattinare all'indietro
«che intendi?» lui scuote la testa mettendo le sue mani sulle mie spalle
«non riesci a capire che...»
«Guarda Josephine!» lo interrompo esclamando improvvisamente, indicando con un cenno della testa.
La ricciolina, che sembrava ben avviata, perde l'equilibrio e cade rovinosamente sul ghiaccio. Mi giro in tempo per vederla contorcersi leggermente, afferrandosi la caviglia. Mi avvicino preoccupata, ma non posso fare a meno di notare il veloce occhiolino che mi lancia mentre Eden la raggiunge.
«Mi sono fatta male alla caviglia» dice con voce quasi teatrale « Ti dò una mano» «Grazie» Eden la prende in braccio con facilità per portarla fuori dalla pista.

Noelle si avvicina a me, scrutandomi con un'espressione dubbiosa. «Non ti sembra un po' strano tutto questo?»
Faccio spallucce, cercando di sembrare disinvolta. «Sono sicura che si riprenderà presto» dico, cercando di distogliere lo sguardo da Eden che ora sta aiutando Josephine a sedersi.
Noelle mi osserva ancora per un momento, poi annuisce lentamente, anche se non sembra del tutto convinta. «Non so... il comportamento di Jo non mi piace molto. E tu, come ti senti? Sei sicura che non ti dia fastidio?»
«Non essere sciocca» rispondo, forzando un sorriso. «Non mi interessa.»

Eclissi di luna e soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora