New Canaan - Stato di New York,
8 dicembre 1933L'aria del mattino era carica di quella limpidezza cristallina tipica delle giornate di dicembre.
Il freddo pungente si faceva sentire, avvolgendo Izuku e sua madre nel tragitto che andava dalla casa della donna fino alla chiesa di quell'agglomerato di case vecchie e rovinate che era stato il suo paese natale.
Il mattino avanzava e il cielo era chiaro, punteggiato di nubi leggere che lasciavano passare raggi di sole pallido, che però non riuscivano a scaldare l'aria.
Izuku camminava a fianco di sua madre, mentre la accompagnava a messa. La donna si aggrappava leggermente al suo braccio, avvolta nel suo scialle di lana scura e pesante, con una forza che Izuku aveva imparato a rispettare e, in quel momento, a proteggere, come una missione silenziosa.
Intorno a loro, le case si stringevano una contro l'altra, le finestre erano decorate per le festività imminenti, e l'odore della neve si mescolava a quello del pane fresco e del caffè che uscivano dalle cucine.
Si era volutamente lasciato attraversare da quella calma invernale e festosa. Erano stati anni duri per lui, ma in quel giorno di festa si era concesso una pausa dal lavoro per ottenere un po' di pace nella sua vita, una pace che da tempo non provava e che ora gli avvolgeva il cuore, un momento di quiete che si era concesso, seppur con una certa riluttanza, dopo anni di sacrifici e impegni nel cuore dei distretti più turbolenti della città.
La luce debole e grigiastra del sole filtrava tra le nuvole sottili, rischiarando debolmente i muri antichi e le finestre fatte da vetri colorati della chiesa.
La vita era cambiata per lui: il lavoro lo aveva trasformato in un uomo di successo, rispettato e stimato, anche se forse un po' solo. La madre lo spronava da tempo a "sistemarsi", a trovare una compagna, a costruire una famiglia. Ma Izuku ogni volta distoglieva lo sguardo, con un sorriso gentile, senza una vera risposta da darle. Dentro di sé, sapeva che nessun'altra persona aveva mai veramente superato quell'unico legame rimastogli impresso nel cuore e nella mente, come un marchio che non era riuscito a cancellare.
E una parte di sé rimpiangeva ancora il modo in cui tutto si era concluso, inaspettato e doloroso.
Il giovane detective aveva scalato la gerarchia della polizia, diventando commissario grazie a una carriera brillante e intensa, costruita con dedizione: aveva smantellato una buona parte della rete criminale di Ground Zero, inseguendo ogni sua traccia e pista per anni, anche se il cuore dell'organizzazione era riuscito a sfuggirgli. Quel pensiero tornava talvolta a tormentarlo, insieme a ricordi ancora più personali e segreti, che aveva cercato a lungo di seppellire sotto l'immagine impeccabile e forte che ora rappresentava agli occhi dei colleghi e della madre.
La chiesa li accolse nella sua quiete solenne, un luogo di riparo dall'inverno, profumato d'incenso e illuminato dalla luce fioca delle candele e dai tenui raggi di luce che filtravano dalle vetrate decorate. Izuku si sedette accanto alla madre, cercando di lasciarsi avvolgere da quella calma che solo lei riusciva a trasmettergli, lasciandosi andare contro lo schienale di legno scuro di quelle panche che non ricordava tanto scomode.
La messa della festa per l'Immacolata Concezione si svolse come sempre, con quella routine familiare e rassicurante che sembrava non cambiare mai. Eppure a Izuku quel giorno gli sembrava molto più pesante, come se il ricordo di un fantasma lontano lo volesse sopraffare. Era però una sensazione che ormai aveva imparato a ignorare, sapendo che certi pensieri appartenevano al passato, a una parentesi della sua vita che aveva sempre temuto di non riuscire a comprendere del tutto.
Dopo la funzione, Izuku si fermò a salutare educatamente alcuni conoscenti sul sagrato, scambiando convenevoli di rito, mentre sua madre si allontanava di poco per parlare con una vecchia amica. Stava per voltarsi per richiamarla e dirle di rientrare, che il vento si stava facendo più gelido, quando però il suo sguardo si posò su una figura che sembrava fuori posto in quel paesaggio familiare e consueto.
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Prohibition | {Bakudeku}
FanficSo che puoi salvarmi. E nessun altro può salvarmi adesso, tranne te. • • • {Bakugo x Deku} C'era una volta in America AU ⚠️ violenza • • • Tutti i diritti riservati ©️ veciadespade | 2024 I personaggi originali di My Hero Academia sono di propriet...