1: la porta segreta

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Il castello di Eldralore è un luogo di maestà e mistero. Ogni angolo, ogni pietra, racconta storie che nessuno sembra ricordare davvero. Crescere qui dovrebbe essere un sogno, ma per me è sempre stato un enigma.

Sono Anna, la figlia della regina. A dirlo così sembra una posizione invidiabile, ma la realtà è un'altra. Vivo all'ombra di mio fratello Louis, il prediletto, il futuro re. Io, invece, sono... diversa. Forse troppo curiosa, troppo ribelle per i gusti di mia madre.

Quella sera, la luna illuminava appena i corridoi del castello. Era passata mezzanotte, ma io non riuscivo a dormire. Mi ero sempre chiesta cosa si nascondesse nell'ala ovest, quella che mia madre ci aveva sempre proibito di esplorare. Naturalmente, quel divieto non faceva altro che alimentare la mia curiosità.

Con il cuore che mi batteva nel petto, spinsi la vecchia porta di quercia che conduceva alla parte dimenticata del castello. Le cerniere cigolarono, un suono che sembrava riecheggiare all'infinito. Mi aspettavo polvere e ragnatele, ma non ero preparata alla sensazione di entrare in un altro mondo.

Il corridoio era avvolto da un silenzio innaturale, come se il castello trattenesse il respiro. Le torce sulle pareti si accesero da sole quando passai, e un brivido mi percorse la schiena. Continuai a camminare, guidata da qualcosa che non riuscivo a spiegare.

Fu allora che la vidi: una porta nascosta dietro un vecchio arazzo. Era semplice, di legno scuro, ma decorata con simboli che brillavano come fiamme dorate. Non l'avevo mai vista prima, eppure mi sembrava familiare, come se mi stesse aspettando.

Appoggiai la mano sul legno, e le rune si illuminarono di un rosso intenso. Il calore si propagò fino alla mia pelle, ma non era spiacevole. Era... vivo. Prima che potessi tirarmi indietro, la porta si aprì con un sussurro.

Dentro, c'era una stanza circolare, le pareti coperte di specchi. Al centro, un antico specchio dall'aspetto imponente, la sua cornice intagliata con scene di foreste e fiamme danzanti. Mi avvicinai, attratta dal riflesso. Ma non era me stessa che vedevo.

Nello specchio c'era un'immagine diversa: una ragazza con lunghi capelli neri come i miei, ma i suoi occhi erano fiammeggianti, e intorno a lei c'erano lupi dalla pelliccia argentea e alberi che si muovevano come vivi.

Poi accadde qualcosa di inspiegabile. Lo specchio tremò, e una voce profonda e calma risuonò nella stanza:
"Anna di Eldralore, il tuo destino ti chiama."

Prima che potessi rispondere, il pavimento sotto di me scomparve. Una luce abbagliante mi avvolse, e il mondo intorno a me cambiò.


La fiamma e la forestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora