1 (continua): Il risveglio

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Quando aprii gli occhi, non ero più nel castello che conoscevo. Intorno a me, un'enorme foresta si stendeva a perdita d'occhio, avvolta in una luce dorata e irreale. Gli alberi erano altissimi, i loro tronchi ricoperti di simboli che brillavano, simili a quelli della porta. L'aria era calda, profumava di resina e fiori, ma c'era anche un sottofondo metallico, come se una minaccia fosse nascosta tra i rami.

Feci un passo avanti, e il terreno sotto i miei piedi sembrava pulsare, come se il suolo fosse vivo. Cercai di mantenere la calma, ma il mio cuore batteva all'impazzata. Cosa stava succedendo? Dove mi trovavo?

"Non avere paura."

La voce, la stessa dello specchio, risuonò di nuovo, ma questa volta sembrava provenire da ogni direzione. Mi voltai di scatto, cercando la fonte, ma non vidi nessuno.

"Chi sei?" chiesi, cercando di mantenere la voce ferma.

"Sono il custode di ciò che sta per risvegliarsi dentro di te," rispose la voce. "Il fuoco e la foresta sono una cosa sola, e tu sei il loro tramite. Ma il tuo mondo non è pronto per ciò che sei destinata a diventare."

Prima che potessi replicare, la terra tremò sotto di me, e dalla foresta emerse una figura enorme. Era un lupo, alto quasi quanto me, con occhi dorati e un manto argenteo che rifletteva la luce. Mi fissava, immobile, ma non sembrava minaccioso. Al contrario, i suoi occhi trasmettevano una strana serenità.

"Anna," disse la voce, "il primo guardiano è al tuo fianco. Ma il cammino sarà lungo, e i nemici già tramano nell'ombra."

Prima che potessi dire altro, una luce accecante mi avvolse di nuovo, e mi ritrovai nella mia stanza nel castello, come se nulla fosse accaduto.


Mi risvegliai sul mio letto, i tendaggi pesanti mossi da una brezza leggera. Per un attimo, pensai di aver sognato tutto. Ma quando abbassai lo sguardo, vidi il simbolo di una foglia e una fiamma intrecciate impresso sul mio palmo, ancora caldo al tatto.

La porta si spalancò, e Louis entrò con un'espressione preoccupata.
"Anna, dove sei stata? Ti ho cercata per ore!"

Lo guardai, cercando di formulare una risposta, ma il mio cuore era troppo pieno di domande. "Non so spiegarlo... ma qualcosa è cambiato."

Lui si avvicinò, accigliato. "Ti senti bene? Hai una febbre?"

"Non è questo." Esitai, poi gli mostrai il palmo della mia mano. "Louis, credo che... qualcosa stia per succedere. Qualcosa di grande. E io ne faccio parte."

Per un momento, il mio fratello sempre così sicuro di sé sembrò incerto. Poi annuì, con un'ombra di determinazione negli occhi. "Qualunque cosa sia, lo affronteremo insieme."

Non sapevo ancora che il nostro legame sarebbe stato messo alla prova, che i segreti del castello avrebbero cambiato tutto ciò che conoscevo. Ma in quel momento, Louis era lì, e il marchio sul mio palmo pulsava leggermente, come una promessa.

La fiamma e la forestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora