3: il sussurro degli antichi

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La mattina seguente, il castello sembrava ancora avvolto nella stessa atmosfera pesante. I cortili erano silenziosi, e i servi si muovevano con una rapidità innaturale, come se anche loro percepissero l'imminente pericolo.

Louis ed io avevamo trascorso la notte a parlare in segreto, cercando di capire cosa stesse succedendo. Il simbolo sul mio palmo brillava, ma sapevo che non avrei potuto raccontargli tutta la verità. Non ora. La regina ci osservava troppo da vicino, e io non sapevo ancora in chi potermi fidare.

Eravamo a colazione quando sentimmo il primo vero segno di ciò che ci aspettava. Un rumore proveniva dal corridoio, un suono sordo e minaccioso, come se qualcosa di grande e pesante stesse avanzando.

"Louis..." mormorai, la tensione crescente. Lui si alzò immediatamente, mentre i suoi occhi cercavano l'origine del rumore.

Fu allora che la porta del salone esplose in mille schegge, e dalla penombra apparvero delle creature che non avevo mai visto prima. Erano enormi, con occhi di fuoco e corpi deformi. I troll. I loro muscoli erano tesi, i volti sfigurati da una rabbia incontrollabile.

"Sono venuti per te, Anna," disse Louis, accorgendosi che stavo arretrando.

Non avevo mai visto una creatura simile, eppure non c'era paura nei miei occhi. Una sensazione nuova si stava risvegliando dentro di me, un potere che sembrava venire direttamente dal profondo della terra. E fu allora che lo sentii, il richiamo della foresta, la forza che mi legava alla natura.

Con un gesto, la mia mano si sollevò, e l'aria attorno a me sembrò pulsare. Le fiamme che iniziarono a crescere dai miei palmi erano calde, ma non per me. In un istante, i troll vacillarono, il fuoco che li circondava li costrinse a fare un passo indietro. Il pavimento tremò, e un vento forte si sollevò dalle mie mani, come se la stessa terra si fosse risvegliata.

"Anna, fermati!" gridò Louis, ma la mia mente era concentrata sulla forza che sentivo dentro di me. Non potevo fermarmi, non quando la mia vita e quella del regno erano in pericolo.

Dall'ombra di una colonna emerse una figura che non avevo mai visto prima: un uomo alto, con occhi brillanti di un rosso intenso, e una pelle pallida come il marmo. Un vampiro.

"Abbiamo bisogno di parlare," disse, avvicinandosi lentamente.

Louis si mise tra noi, pronto a difendermi. "Chi sei? Cosa vuoi?"

Il vampiro sorrise. "Sono uno dei servi della regina, e quello che sta accadendo qui non è casuale. I troll sono solo il primo segno. Se Anna non accetterà il suo destino, il castello e l'intero regno saranno distrutti."

Rimasi immobile, cercando di raccogliere i miei pensieri. "Qual è il mio destino?" chiesi, la voce appena un sussurro.

Il vampiro annuì lentamente. "Tu possiedi il potere di unire la natura e il fuoco, ma non sei l'unica. Ci sono forze che ti vogliono controllare, altre che vogliono distruggerti. E tua madre... la regina... è in una posizione che tu non comprendi. C'è ancora tempo, ma devi essere pronta a combattere."

Le parole del vampiro mi colpirono come un pugno. Il mio destino era scritto da forze più grandi di me, ma chi erano questi nemici e cosa cercavano? E, soprattutto, quale parte stava giocando mia madre in tutto questo?

Con il cuore che mi batteva forte, mi girai verso Louis. "Non possiamo più ignorare quello che sta accadendo. Dobbiamo scoprire la verità."

Louis non disse nulla, ma il suo sguardo determinato mi fece capire che era pronto a seguirci ovunque.

La fiamma e la forestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora