Per tutta la serata, Clara sembrava a proprio agio come sempre, chiacchierando vivacemente con Alex e Harry. Ogni tanto si voltava verso Sel, cercando di coinvolgerla nella conversazione con battute o domande, ma lei rispondeva con un semplice cenno del capo o qualche parola di circostanza. Non era che non volesse partecipare, ma la sua mente vagava altrove, intrappolata tra pensieri ed emozioni contrastanti.
Sel osservava Harry con la coda dell'occhio mentre parlava con Clara. Non si aspettava di trovarsi di fronte a un ragazzo del genere. Era alto, con una presenza imponente ma non arrogante. I suoi capelli ricci, leggermente ribelli, sembravano avere una vita propria, incorniciando un viso scolpito con zigomi pronunciati e una mascella forte. Ma erano i suoi occhi a colpirla di più: verdi come una foresta illuminata dal sole, profondi e vibranti. Era il genere di ragazzo che avrebbe immaginato in una rivista o su uno schermo, non davanti a lei, nella realtà.
Nonostante il fascino evidente di Harry, Sel si sentiva a disagio. Continuava a guardarsi intorno, fingendo interesse per gli altri ospiti, sperando che la confusione nei suoi pensieri si dissipasse. Notava uomini in eleganti completi neri, donne con abiti scintillanti e gioielli che brillavano come stelle artificiali. Tutti sembravano così sicuri di sé, così perfetti, che lei non poteva fare a meno di sentirsi fuori posto.
Ogni tanto, Clara, Harry o Alex si rivolgevano a lei, chiedendole un'opinione o includendola in uno scambio di battute. Sel annuiva, rispondeva con un "sì" o un "certo" quando necessario, ma la verità era che non ascoltava davvero. La sua mente era piena di dubbi. Perché sono venuta qui? pensava. Si sentiva estranea, come se quel luogo pieno di lusso e bellezza non le appartenesse.
Sel si ritrovò a rimpiangere di non aver chiesto a Clara se ci fossero mezzi per tornare indietro. L'idea di rimanere lì per tutta la serata, circondata da estranei e dalle loro conversazioni frivole, la metteva a disagio. Ma più di tutto, si sentiva inadeguata. Guardava Harry e, per quanto lui sembrasse gentile e alla mano, non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione di non essere abbastanza. Non bella come Clara, non sofisticata come le donne che vedeva attorno a lei.
Sentiva quasi un nodo di dispiacere dentro di sé, pensando alla sua amica. Clara le voleva bene, lo sapeva, e sicuramente aveva pensato che presentarla a Harry fosse una buona idea. Ma ora si chiedeva se Clara avesse commesso un errore. Forse pensa che io non la meriti come amica. Magari si sarà pentita di avermi portata qui, rifletteva con un misto di amarezza e autocritica.
Sel si schiarì la gola, cercando di mascherare il disagio che sentiva crescere dentro di sé. Con un filo di voce, interruppe la conversazione tra Clara, Alex e Harry.«Scusate, potreste dirmi dov'è il bagno? Ne ho bisogno...»
Harry si voltò verso di lei, quel suo sguardo verde che la scrutava con una gentilezza disarmante. Fece un passo avanti, riducendo la distanza tra loro al punto che Sel si ritrovò a trattenere il respiro. Era così vicino che il suo profumo le arrivò come un'onda: un aroma caldo, con note legnose e accenni speziati, una combinazione quasi ipnotica che le fece girare la testa.
«Sarei più che felice di accompagnarti,» disse con una voce pacata ma decisa, il tono perfetto per mettere chiunque a proprio agio.
Sel sentì una leggera tensione farsi strada nel suo petto. Non riusciva a sostenere il suo sguardo, quindi si girò verso Clara in cerca di un'ancora. L'amica era già lì a osservarla, come se stesse aspettando proprio quel momento. Gli occhi di Sel supplicavano silenziosamente: Ti prego, aiutami.
Clara colse immediatamente il segnale, il suo sorriso si fece più grande e, con un fare allegro, si staccò dal braccio di Alex per raggiungerli. Si posizionò con grazia tra Harry e Sel, interrompendo la vicinanza che iniziava a far sentire Sel soffocata.«Perfetto!» esclamò Clara con il suo tono leggero e affabile. «Colgo l'occasione per accompagnarti. A dire il vero, stavo pensando che dovrei andarci anch'io. Ti va se andiamo insieme?»
Sel tirò un respiro di sollievo, anche se cercò di non farlo troppo evidente. L'intromissione dell'amica era stata provvidenziale, quasi eroica, e non riusciva a nascondere una punta di gratitudine.
«Dovete solo prendere il corridoio a destra, poi girare a sinistra. È il secondo sulla destra,» intervenne Alex, indicando la direzione con un gesto della mano.
Clara annuì entusiasta, prendendo Sel sottobraccio. Con un ultimo sorriso rivolto ad Alex e Harry, si avviò con lei verso il bagno, lasciando i due uomini indietro.
Il profumo di Harry sembrava essersi attaccato alla pelle di Sel, come un ricordo persistente e invadente. Quel misto di legno caldo e spezie continuava a tormentarla, lasciandola quasi frastornata. Era una sensazione nuova e disarmante per lei. Mai, in tutta la sua vita, un ragazzo l'aveva fatta sentire così: piccola, vulnerabile, come se fosse un'ombra di fronte a qualcosa di tanto imponente quanto affascinante.
Clara camminava al suo fianco in silenzio, l'espressione serena ma con un'ombra di curiosità. Di tanto in tanto gettava uno sguardo verso Sel, come per controllare il suo stato d'animo, ma evitava di proferire parola. Sel sapeva che l'amica stava trattenendo le domande, probabilmente preferendo aspettare di arrivare al bagno prima di affrontare la questione.
La loro camminata attraverso il corridoio fu breve, quasi troppo facile rispetto al groviglio di emozioni che Sel sentiva dentro. Raggiunsero il bagno in pochi minuti, e Clara, con un gesto rapido e deciso, aprì la porta per accertarsi che fosse vuoto. Una volta verificato, chiuse la porta dietro di loro e si voltò, la preoccupazione evidente sul viso.«Tutto bene?» chiese Clara con un tono gentile ma fermo, mentre il suo sguardo analizzava ogni dettaglio del volto di Sel. «C'è qualcosa che non va? O... c'è qualche problema con Harry? Magari non ti piace?»
Sel, che fino a quel momento si era sentita sopraffatta dai propri pensieri, scoppiò improvvisamente a ridere. Una risata sincera, cristallina, che riempì l'aria e fece aggrottare le sopracciglia di Clara per un momento.
«Non mi piace Harry?» ripeté Sel, divertita dall'idea. «Non lo conosco caratterialmente, ma fisicamente... non credo che esista una ragazza o un ragazzo al quale non piacerebbe.»
Clara si rilassò un po', ma il sorriso che le spuntò sulle labbra era accompagnato da una nota di complicità. «Allora, perché sei così strana? Hai la faccia di chi ha appena visto un fantasma.»
Sel abbassò lo sguardo, cercando di mettere ordine nella confusione dentro di sé. «Non lo so... Forse mi mette solo a disagio. È... troppo. Lui è troppo, e io... io sono io.»

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La Confraternita di Ferro
VampireNella Los Angeles notturna, tra grattacieli e vicoli oscuri, si diffonde una leggenda sussurrata solo nelle ore più buie: la Confraternita di Ferro. Questo antico clan di vampiri, composto da creature potenti e antiche, vive nell'ombra per protegger...