Prologo

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Era tardi, molto tardi. Erano probabilmente le 4 del mattino, ma non riuscivo a dormire e l'ora non mi impediva certo di uscire per fare un giro.

Pur essendo solo ottobre, la temperatura era piuttosto rigida e contando anche il fatto che era notte e non mi ero nemmeno degnata di prendere una giacca o un berretto...

La giornata era molto limpida e se guardavo il cielo riuscivo a distinguere alcune delle costellazioni che mio nonno mi aveva insegnato a riconoscere.

Mi strinsi nel maglione nero. Una volta mi avevano detto che nero era un colore triste, ma io avevo risposto che non era un colore triste, ma un colore poetico.

Probabilmente ero stata inspirata dall'ora di filosofia o qualcosa di simile.

Comunque lo avevo indossato un giorno a scuola-il nero intendo-, e il giorno dopo tutti gli studenti avevano almeno un accessorio nero.

E questo era solo uno degli effetti collaterali dell'essere popolari.

Camminavo sul bordo rialzato del marciapiede mettendo un piede davanti all'altro e aprendo le braccia ai lati,cercando di non cadere in strada; era un gioco che facevo sin da piccola e che a 17 anni non mi ero ancora stancata di fare.

Come sospettavo misi un piede male e caddi su un fianco. Non era certo una novitá peró continuavo a maledirmi mentalmente per non essere ancora riuscita ad arrivare da casa mia all'ultima casa del viale senza cadere.

Mi rialzaii dolorante massaggiandomi il fianco quando un colpo di tosse proveniente da una casa sulla destra mi fece sobbalzare.

Dopo aver perso un battito per lo spavento, mi voltai verso quella direzione e notai un ragazzo seduto sugli scalini della veranda di quella che dedussi fosse casa sua.

Lo osservai un po' meglio e dai lineamenti mi parve di conoscerlo.

Ridussi gli occhi a due fessure per cercare di focalizzarlo meglio, era Michael ...Clanford? Il cognome non me lo ricordavo nonostante frequentassimo lo stesso corso di letteratura.

Mi giustificai mentalmente pensando che stava sempre seduto negli ultimi banchi e che non parlava mai con nessuno. Anche se infondo sapevo benissimo chi fosse.

Le uniche cose che sapevo di lui erano il nome e che aveva 17 anni,quasi 18.
L'anno prima ci eravamo ritrovati dallo stesso tatuatore per faci un piercing. Sorrisi al ricordo. Ora avevo un'altra cosa da aggiungere alla (corta) lista : entrambi non ci facevamo problemi ad uscire in piena notte nonostante abitassimo nella periferia di una piccola cittá canadese al limitare del bosco.

Guardaii davanti a me, ancora qualche villa indipendente e poi la strada proseguiva dentro il bosco che ora appariva scuro e minaccioso.

Senza collegare il pensiero alle azioni, le mie gambe iniziarono a muoversi in direzione del ragazzo che continuava a guardarsi le scarpe e a giocare con un filo d'erba che teneva tra le mani.

Cercai di percorrere il vialetto con cautela per non spaventarlo e alla fine mi fermai davanti a lui.

-Michael- lo salutai facendo entrare le mie scarpe nel suo campo visivo.

Non ricevetti nessuna risposta, non si mosse nemmeno di un centimetro.

-Sono Layla del corso di letteratura- proseguii.

Ancora silenzio.

Mi sedetti accanto a lui sui gradini e gli rivolsi un occhiata di traverso che lui sembró non notare.

Dopo un po' che lo osservavo si mosse.

Soffió in alto in modo da scostare il ciuffo rosso che gli ricadeva sugli occhi. Pensaii che si sarebbe voltato verso di me, invece inclinó la testa verso l'alto.

Feci per andarmene, stufa di quel silenzio quando finalmente si decise a parlare.

-Buia come la notte-

-Come?-

-Il tuo nome, il significato- sussurrò.

Lo osservai inclinando la testa da un lato con uno sguardo abbastanza confuso.

Un pensiero mi attraversó la mente, la sua voce era dannatamente bella e profonda.

Scrollai la testa e tornai a guardarlo storto.

Michael peró non si voltó verso di me per darmi altre spiegazioni, si limitó ad alzarsi e, sempre guardandosi le scarpe, a rientrare in casa.

Sbam

Hei hei, spero che il prologo vi sia piaciuto!!

E la prima ff che scrivo quindi accetto consigli e cose varie.

Se qualcuno se lo chiede il significato del nome l'ho trovato su nomix.it e dato che mi piaceva come suonava...l'ho scelto. Infatti mi ha ispirato tutta la storia.

Alla prossima

PS: premetto che ora che siamo agli inizi gli aggiornamenti saranno molto casuali,poi con l'aumentare delle visualizzazzioni mi regolerò. Inoltre non correggerò i capitoli  vecchi perché voglio tenere sotto controllo tutti i miei svilupoi nella scrittura ;)

ily

Antisocial;mcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora