1.Silent

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Attraversai a passo veloce il corridoio della scuola diretta all'aula di letteratura.

Dovevo arrivare tra i primi cosí avrei potuto chiedere spiegazioni a Michael sul perché mi aveva parlato, sul perché era fuori a quell'ora e perché sapeva il significato del mio nome.

Arrivai davanti alla porta in mogano quando una testa bionda si posizionó davanti a me. Alzaii gli occhi al cielo, sapevo giá di chi si trattasse.

-Ciao Layla- mi salutó con voce acuta.

-Amy- sbuffai prendendola per un braccio e spostandola a destra in modo da poter passare.

-Hei cosa sono questi modi- concluse la frase con una risatina sciocca e mettendo una mano davanti alla bocca.

-Sai che Gabe ha lasciato Tiffany, è stato un colpo per lei, povera cara- mosse la testa da destra a sinistra simulando un cenno di disapprovazione mentre io lasciai uscire dalla bocca uno sbuffo annoiato.

Odio parlare dei fatti altrui, non mi interessano.

Ma Amy non la pensa come me, altrimenti non dirigerebbe gli articoli gossip del giornale della scuola.

-Tesoro, questa gonna nera e felpa azzurra sono meravigliosi- disse con un accento vagamente inglese.

Amy non era come si poteva pensare una che guardava solo l'apparenza, anzi quando non era a scuola sembrava una normale diciassettenne canadese in fissa con Teen Wolf, come me insomma.
Ma a scuola, purtroppo  per lei, riusciava a sentirsi accettata solo comportandosi così.

Annuii senza pensarci, perché i miei occhi stavano giá cercando Michael. Lo individuai nell'ultimo banco intento a scarabbocchiare qualcosa sul suo quaderno.

Lo raggiunsi facendo slalom tra gli alunni e lasciando Amy all'entrata della classe, direi che per lei non fosse un problema dato che aveva già attaccato bottone con un ragazzo  biondo del primo banco.

Buttai i libri sul banco accanto al suo con un tonfo provocando un sussulto da parte sua.

Poi mi sedetti sulla sedia vicino alla sua, spostandola con una calma snervante.

Aprii il libro e il quaderno degli appunti con altrettanta calma. Lo vidi lanciarmi un'occhiata di soppiatto e poi spezzare la matita che teneva in mano e successivamente alzare gli occhi al cielo per la frustrazione.

-Vai via- scandí le due parole tono duro. Cercai di non farci caso ed iniziai a frugare nel mio astuccio per uscirne con una matita gialla dalla gomma consumata.

La impugnai e mi sporsi su di lui, spostai il suo quaderno verso di me e in un punto libero iniziai a scrivere.

Non ti libererai di me cosí facilmente ;)

Soddisfatta del lavoro gli lasciai la matita sul quaderno.

-Tienila pure, ne ho centinai a casa- sussurrai riferendomi alla matita.

Poco dopo il prof. fece la sua entrata tossicchiando e sedendosi sulla cattedra come era solito fare.

-Pantheon, dal greco pan,"tutto", e théos, "dio", é l'insieme di tuttte le divinitá relative alla religione di un popolo.-

Fece una pausa per sfregarsi le mani.

-Oggi si parla di questo, prendete appunti-

Con mia sorpresa vidi Michael prendere la matita che avevo lasciato sul suo quaderno e iniziare a scrivere.

Senza volerlo un sorriso vittorioso si impadroní del mio volto, scrollai la testa e -ancora sorridendo- iniziai a prendere appunti.

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