2.Questions

31 3 0
                                    

MICHAEL

Il viaggio in auto era trascorso silenzioso, e il modo in cui guidava era terribile.

Ad ogni stop, scattavo in avanti, e quando ripartiva venivo spiaccicato contro il sedile.

Layla aveva appena parcheggiato davanti al suo garage, la sua villa faceva parte del quartiere a 5 minuti dal mio.

Aveva insistito per non prendere l'autobus almeno questa volta dato che aveva lasciato la macchina a pochi isolati dalla scuola.

-Scusa, ho preso da poco la patente- disse accennando un debole sorriso che trovai molto tenero.

Presi il mio zaino ancora fradicio e la seguii sul portico.

Layla tiró fuori dal suo zaino grigio le chiavi di casa ed aprí la porta con due giri.

Prima che potessi fare qualsiasi movimento, la sua mano si posó sul mio petto per fermarmi. Sussultai al suo tocco.

-Sei tutto bagnato, vado a prendere un asciugamano- detto questo corse di sopra lasciandomi lì.

Iniziaii a guardarmi intorno, la casa era a due piani, molto simile alle altre, c'era un piccolo giardino sul davanti e probabilmente anche uno sul retro.

A fianco a me, c'era un tavolo rotondo in ferro probabilmente usato per mangiare fuori. Sentii aprire e guardai verso la porta.

-Ecco-

Alzai lo sguardo mentre Layla mi passava intorno alle spalle un grande asciugamano rosa. Sorrise.

-Grazie-

Non dissi niente riguardo al colore perché non avevo voglia di parlare, mi limitai ad aggiungere al mio 'grazie' un cenno della testa.

Iniziaii ad asciugare i capelli sfregandoli con la stoffa, che poi iniziai a passare sul viso.

Quando alzaii gli occhi, notaii Layla intenta a guardarmi con un sopracciglio inarcato.

-Cosa c'é?- chiesi alzando le spalle e le sopracciglia nello stesso tempo.

-Se ti togli le scarpe entriamo- rise iniziando a sfilarsi le Converse.

Così questa era una delle case Togliti-Le-Scarpe, tutto il contrario della mia, dove potevi tranquillamente aver pestato qualsiasi cosa e salire in camera.

Sfilaii le mie scarpe nere ed entraii.

La casa da fuori sembrava enorme e all'interno era il doppio.

In salotto c'era un divano beige a quattro piazze, davanti ad esso un tavolino da caffé in legno e poi un camino e vari altri mobili, tra questi una libreria che correva lungo tutta una parete. Sopra al camino, vi era una mensola in marmo ricolma di foto, dato che dall'ingresso non potevo vederle mi avvicinai.

Alcune erano foto di famiglia, con i nonni gli zii e tutti i vari parenti. Un'altra invece ritraeva la madre di Layla con una Layla di circa 5 anni e un altro bambino più grande. Lo stesso bambino era in un'altra foto con una tunica viola da diploma abbracciato ad una Layla di alcuni anni fa che indossava un vestito azzurro al ginocchio ed aveva i capelli raccolti in una treccia.

-Quello é mio fratello Will al suo diploma. Tornerá a breve dal master che ha fatto quest'estate a New York.-

-Non sapevo avessi un fratello- dissi tornando a guardarla e sedendomi con lei sul divano.

Forse non la conoscevo cosí tanto come credevo.

Lei alzó le spalle accennando un debole sorriso.

Antisocial;mcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora