06.

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Un rumore assordante mi fece aprire gli occhi.
Come al solito me li stropicciai e mi misi a sedere,le mani mi reggevano appena,a causa della mia debolezza.
Mi ricordai di essere nella stanza di Aria,la quale non trovai affianco a me.
Forse si era pentita di avermi lasciato dormire da lei...

Scostai le lenzuola nere dalle mie gambe e controllai l'ora nella sveglia posata sopra il comodino della ragazza.
9:03
Quindi mi alzai e andai in mensa.
Mi misi l'unico maglione che avevo,quello sporco di sangue,decisi di non indossare le scarpe. I skinny neri li avevo addosso da ormai quattro giorni.

La mensa era deserta,presi il piccolo pancake e mi sedetti nel solito posto.
Masticando il primo boccone notai un piccolo post-it rosa fluo posato al centro del tavolo che diceva: "nella stanza principale alle 15,niente ritardi -RC"
"Regina coltello"
Immaginai subito il motivo per la quale Aria voleva vedermi e iniziai subito ad agitarmi.
La forchetta di plastica si spezzò mentro tagliavo l'ultimo pezzo di colazione,avevo paura.

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Girai intorno alla mia stanza per circa due ore,cercando di non ascoltare il mio stomaco che voleva pranzare.
Pensai a tutto quello che potevano farmi,a quanto sarei stato male dopo questo pomeriggio.
Arrivarono le 15 e le mie gambe non se ne stavano ferme,girovagavo per la stanza.
Ad un certo punto sentì il rumore dei tacchi rimbombare dal corridoio,Aria era in compagnia.
Insieme a lei si presentarono Lacey e una ragazza in carne dai capelli blu scuro.

"Ciao Aria" salutai timidamente con la mano. Me ne pentii subito,ricordando le sue parole.

"Non mi chiamare cosi,cretino" urló,tanto da farmi venire i brividi. La sua bipolarità era diventata un disagio per me,non sapevo mai come comportarmi. Quando eravamo noi due era gentile,quando eravamo in compagnia diventava un mostro.

Lacey mi fece cenno di seguirle,cosi ci ritrovammo in una stanza completamente bianca. Faceva quasi girare la testa questo sbalzo di colori cosi forte.
La ragazza a me sconosciuta ridacchiò per poi prendermi i polsi e mettermi le manette. Non ero mai stato legato,ero piu che agitato.

"Cosa sono queste?" La mia voce tremava,avevo il bisogno di Aria. Ma non dell' Aria di adesso,di quell' Aria che ho visto nei giorni scorsi.
Nessuno mi degnò di una risposta e le lacrime tentavano di scendere.
Mi lasciai trasportare in un letto bianco come le pareti e fissai il soffitto con espressione neutra,non sapevo cosa pensare al momento.

Notai che Aria teneva il solito coltello,Lacey una frusta e la ragazza blu un coltello diverso da quello di Aria.
Nel fondo della stanza,sopra un mobile,altri oggetti erano appoggiati.

Aria mi guardò,gli occhi mi scrutarono,poi in due secondi sentì il suo coltello graffiare le mie ginocchia,rompendo gli skinny neri ormai gia consumati.
Il sangue sgorgava dalle ferite,ma i miei occhi rimanevano chiusi e strizzati.
Il mio cuore batteva a mille dalla paura.

Davanti a me,poi,arrivò Lacey. Capivo chi avevo davanti dalla risata che sentivo.
Lacey si avvicinò e mi frustò il petto,mio padre fece la stessa cosa due settimane prima.
Fu questo che causò il mio pianto.
Piangevo forte.
Proprio in quel momento sentì qualcosa lacerarmi il collo,un altro taglio.
Ero abituato al dolore,ai graffi,alle ferite,ma sapere che anche Aria mi feriva,mi faceva stare male il doppio.

"Basta cosi ragazze,mollatelo" e con queste parole mi slegarono.
Caddi a terra senza forze,la ginocchia toccarono il pavimento e cominciai a urlare.
Mi guardagnai un'altra frustata sulla schiena e "stai zitto Lucas. Fila in camera tua" disse Lacey.

Arrivato in camera mi buttai a peso morto sul materasso.
La fitta al ginocchio destro era quella piu grave,avrei zoppicato per un po di giorni.
Il graffio al collo era leggero,bruciava leggermente. Le frustate non le senrivo neanche.

Knife Queen//Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora