Il professore di letteratura era ammalato e a sostituirlo fu una giovane che,al posto di andare avanti con il programma, preferiva riempirsi di fondotinta.
Sbuffai e sbattei la testa nel mio banco,da solo in prima fila.
Nella classe rimbombavano le stupide urla dei ragazzi piu chiassosi e il rumore delle penne che si aprivano e chiudevano,con un click continuo e fastidioso.
Il piano di finire la mia vita nell'ora di letteratura,saltó.
Passai tutte le mie quattro ore cosi,con la testa nascosta;oggi non avevo scienze.Tornai nell'armadietto per prendere lo zaino e mi avviai per tornare nel posto segreto.
Per la strada non incrociai Ashton,forse perché sarà tornato di corsa,vista la pioggia.
Io non potevo correre,la ferita allo stomaco mi avrebbe fatto troppo male.Entrai nel palazzo molto lentamente,il silenzio regnava.
Appoggiai lo zaino nell'angolino della mia stanza e mi distesi nel materasso." ti medico" riconobbi subito la voce di Aria.
Seria,come sempre,si chinò di fianco a me e alzò la mia felpa,anzi,la felpa di Ashton.
Sfiorò l'enorme taglio e con un pezzo di cotone,bagnó la parte.
Bruciava,ma non volevo che lei mi vedesse piangere ancora.
Strinsi i denti quando finì."In camera mia tra 10 minuti" ordinò alzandosi.
"Non si pranza?" Domandai sedendomi.
Lei si giró,la mano destra sembrava stringere la maniglia.
"Ti ricordi di qualche regola riguardo il pranzo?"
"No,credo"
"Allora risponditi da solo" e se ne andò.
Restai immobile a pensarci,il mio stomaco brontolava.
Ad un tratto ricordai di avere una piccola merendina per le emergenze.
La estrassi dalla taschina dello zaino.
Osservai la scritta "B-ready" e sperai di trovarmi qualcosa di buono.
Strappai la cartina e morsi quella che sembrava una cialda.
Sentí la nutella sulla lingua e non potei fare a meno di lodare la bontà della merendina."Proprio buona,il mio cibo preferito" dissi tra me e me mentre mi alzai per andare in camere di Aria.
Aprì la porta molto lentamente,come al solito.
Lei era distesa a pancia in giu sul letto,sembrava osservare qualcosa al suo fianco. Mi sedetti nell'altra parte del letto e notai che l'oggetto che guardava,era il suo coltello."Perchè lo guardi?" Le chiesi. Subito dopo alzó lo sguardo e pose il coltello nel comodino alla sua sinistra.
"Ti ascolto" rispose poi mettendo le mani sono al mento. Ora fissava i miei occhi,e capì subito cosa voleva sapere. Feci comunque finta di non capire e,quando le chiesi cosa intendeva,mi rispose
"Parlami di Michael,sembri proprio segnato da lui"
"Era il mio migliore amico,Michael. Lo conobbi al parco quando avevo 3 anni. Mi spinse nel fiume senza motivo,per attirare la mia attenzione,credo." Sorrisi pensando alla scena
"Da li la nostra amicizia diventó unica,eravamo inseparabili. Finché al suo ottavo compleanno..." non riuscì a trattenere una lacrima.
Flashback
"È stato il compleanno migliore del mondo" alzó le braccia Michael uscendo in giardino.
"Proviamo la palla che mi hai regalato?" Mi chiese. La palla rossa rimbalzava su e giu,a Michael sembrava piacere il mio regalo.
"Certo,non tirare forte però. Non voglio farmi male" dissi appena mi passó il pallone.
"Sai Lucas..."disse afferrando la palla.
"Voglio farmi i capelli di questo rosso,un giorno""Non mi tingerei mai i capelli"
"Io amo i capelli colorati,descrivono la persona" alzó le spalle.
"Ma tua mamma te lo lascia fare?"
"Quando saró grande,faró quello che voglio."
Fermai la palla alla vista di Niall e Liam alle spalle di Mike.
"Vediamo come sta oggi il festeggiato" presero il mio migliore amico per le spalle e lo guardarono minacciosi.
Niall e Liam avevano gia 13 anni,la loro altezza e forza era il triplo della nostra."Dammi quella palla,moccioso" sentì Liam prendermela dalle mani e Michael urlare "dammela,è mia".
"Vattela a prendere" fu un attimo e vidi Mike correre in mezzo alla strada per acchiappare la palla.
Stava per salire sul marciapiede quando Niall calció il viso al mio povero amico.
Cadde a terra,un lago di sangue iniziò a correre giu. Lo chiamai,ma non ricevetti alcuna risposta.
Niall e Liam ormai erano gia altrove.
Ad un certo punto sentì Michael gemere dal dolore,io ormai ero sopraffatto dal panico.
Fermo immobile,fissavo Michael,che fissava me."Fai qualcosa,stupido!" Il suo urlò mi risvegliò,cosi corsi dentro a chiamare i genitori di Mike.
Andai fuori,mi bloccai poco prima del marciapiede.
Non poteva essere vero,no.Michael aveva solamente la testa nel marciapiede,il resto del corpo fu schiacciato da una macchina proprio nel momento il cui uscimmo.
A otto anni,vedere il proprio amico ridursi a brandelli era la scena piu raccapricciante del pianeta.
E cosi mi misi a urlare,mentre i suoi genitori,disperati,chiamarono l'ambulanza e portarono il piccolo bambino nel giardino della loro casa.
Era colpa mia,dovevo immaginarmelo.
Dovevo pensarci prima e portarlo su.
E cosi,sempre urlando,corsi lontano,senza una meta...."Mi dispiace cosi tanto Luke..." mi consoló Aria,accarezzandomi i capelli.
"Mi sento ancora molto in colpa" mi strofinai gli occhi molto velocemente
"Seguimi ti porto in un posto,potrebbe sollevarti un po il morale" mi tese la mano,la strinsi e mi guidó fuori.
Guardavo le nostre mani intrecciate e,per un attimo,il peso che mi lasció Michael,scomparí.
Adesso faccio soffrire Michael
Nel prossimo capitolo non c'è sofferenza,giuro ahah
Vi amoSara xx
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Knife Queen//Luke Hemmings
أدب الهواةCaro diario, lei è qui davanti a me,con il solito coltello in mano,lo sta pulendo. È bellissima.