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Ci sedemmo nel mio materasso,che subito cigolò al contatto.
Appoggiai la schiena al muro e incrociai le gambe,pronto ad ascoltare.

Aria sospirò e,prima di parlare,si schiarì la voce.

"Tutto iniziò quando mio padre,amante dell'avventura,incontrò mia madre,sporca puttana.
George amava viaggiare,veniva da Boston. Era anche ossessionato dalle belle donne e dall'alcoll" si girò per guardarmi e le feci cenno di continuare.

"Mia madre lavorava in un locale dove serviva i clienti completamente nuda. Fu cosi che si conobbero i miei.
Il giorno dopo scoparono senza le precauzioni e,quel grosso errore nelka pancia di Denise,ero io." Notavo che stava trattenendo le lacrime,cosi mi avvicinai e le pisai un braccio sulle spalle.

"George e Denise furono costretti a convivere,per far crescere me.
Non si amavano nemmeno,credo. Solo una volta mamma disse queste due paroline,si beccó uno schiaffo.
Papà si portava a casa altre donne e,a volte, faceva lo stesso mia mamma" fece una pausa "mi vergogno a chiamarli genitori" confessó.

"Poi un giorno,quando avevo 5 anni,George decise di fare una cosa a tre con Denise e un'altra donna. Denise era ubriaca. Mise incinta solo l'altra,per fortuna,se si puo dire.
Ovviamente la donna,Natalie,si trasferì con noi e naque Lacey...la ragazza che hai conosciuto il primo giorno.
Abbiamo vissuto i primi anni del liceo facendo le prostitute,ovviamente obbligate visto il giro dei nostri genitori.
Sono stati gli anni peggiori della mia vita" e crollò nella mia spalla,strinse forte la maglietta,come se facesse da riparo dal suo passato.

"Poi" singhiozzò "Siamo riuscite a scappare,con una rabbia dentro indiscutibile. Questa è la nostra casa,nessuno lo sa" tentò di asciugarsi le lacrime senza sbavare il trucco,ovviamente fallí.

"E i vostri genitori? Non si sono piu preoccupati?"

"Luke,i nostri genitori ci consideravano errori,non gliene fregava niente" scosse la testa "non mi mancano neanche un po"

"A me mancano Michael,Mark,Calum e la mamma" li contai nelle mani.

"Chi sono Mark e Calum?"

"Persone importanti'

"Cioè?" Insistette

"Mark era mio fratello e Calum era il mio vicino" mi grattai il collo,la schiena che bruciava ancora.

"Ti va di raccontare? Hai ascoltato la mia storia fino ad ora,tocca a me ascoltare la tua"

Sospirai "beh Mark era il mio fratello maggiore,era uno dei piu grandi giocatori di calcio della scuola ed era amato da tutti. Sai,l'orgoglio degli Hemmings" roteai gli occhi "ci volevamo molto bene,mi portava in giro con i suoi amici,anche se stavo in disparte.
Una sera,mentre tornavamo a casa,fece la cazzata di andare contromano per un po di chilometri. Pensava di fare il figo,invece abbiamo avuto un bel frontale." Grattai gli occhi,ricordando ben poco di quella sera.

"Io finì in ospedale,rimasi in coma per un po di giorni,niente di grave. Mark invece morì sul colpo. Erano passati nemmeno due mesi dalla morte di nostra madre" e scoppiai pure io in un pianto disperato.

"Di calum mi dirai piu avanti,ora fammi la coccole" piangevamo ancora quando lei si distese e io sopra di lei.
Le accarezzavo i capelli,mentre le mie lacrime cadevano nel suo viso,ma non ci davamo importanza.
Uniti da un'infanzia orrenda,piena di morti e genitori spietati.
Eravamo pieni di rabbia e tristezza,pieni di voglia di vivere.
Noi,due nuvole piene di pioggia,scontrammo finalmente le nostre bocche,scatenando un tornado.
I nostri movimenti erano perfettamente coordinati,ci incastravamo a meraviglia.
Ci staccammo dopo quelle che sembravano ore,sorridenti e con le lacrime insecchite.

"Avevi un metodo per dimenticare tutti queste mancanze?" Chiese all'improvviso

"Ho avuto un periodo da autolesionista,tipo un paio di mesi. A volte scrivo canzoni per scaricare tutto fuori"

"Figo,suoni?" Ci sedemmo

"Si,chitarra" mi toccai il piercing "carino" rispose.

"Gia,e tu? Come ti sfogavi?"

"Come adesso. Con la violenza"

"Oh"sussultai.

"Ok biondo,io voglio dormire. È stata una giornata molto stancante,ho pianto moltissimo oggi." Si alzó "mi dispiace per tutto,ma io devo farlo. Una parte di me non vuole farti soffrire,ma l'altra dice che devo sfogarmi e tu sei quello giusto"
Mi limitai ad annuire,imcapace di fare altro.

"Buonanotte Hemmings,fai sogni tranquilli" e uscì,chiudendo la porta.

Mi distesi a pancia in giu,i graffi avrebbero fatto ancora piu male se avessi dormito normalmente.

"Ora ti faccio vivere una scena da film. Vi divertiremo,Luke" il suo solito sorriso malizioso.
Il ragazzo fece inversione a U e spinse l'acceleratore,eravamo nella corsis opposta

"Mark,e se ci becca la polizia?" Strinsi forte la cintura di sicurezza mentre una canzone dei McFly suonava alla radio.

"Ma figurati. L'ho gia fatto in passato"si voltó per guardarmi "e poi anche se fosse? Non c'è molta gente di notte qui a Sydney"

"Dovresti guardare avanti"

"E io guardo indietro" si voltó guardandosi alle spalle.

"Mark,si avvicina una macchina"

"Salutamela"

"Mark,ci verrà addosso" scossi mio fratello che si voltó nel momento dell'impatto.

E da quel momento il buio totale

"Luke,Lucas mi senti? Ti prego svegliati" una voce mi risvegliò dall'incubo che stavo rivivendo.

"Aria" dissi con voce roca,tenendomi con i gomito

"Urlavi Mark da mezz'ora" mi sistemó le coperte

"Lo so,incubo"

"Se vuoi posso restare qui con te" si offrí

"Non voglio disturbarti" mi sistemai il mio ciuffo verso l'alto

Lei si distese di fianco a me,spense la luce e "non fiatare,dormi" ordinó.
E cosi feci.

Il capitolo piu depresso di questa storia è il decimo,signore.

Ho pianto scrivendo questo,lo giuro,sono entrata nel Luke della storia e sembravo disperata cristo ahah

Anyway,per un po FORSE Luke non sarà poi cosi ridotto male,si vedrà.

Al prossimo capitolo,

Sara xx

Knife Queen//Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora