"Vieni a prendermi piccolo mio " urló mia madre dalla cucina
"Arrivo, attenta che ti mangio " dissi correndo il piu forte possibile. Ma non appena misi piene in cucina, una grande mano prese la mia testolina, facendomi fermare.
" Quante volte ti ho detto che non si corre a casa mia, Lucas? " disse mio padre a due centimetri dal mio viso
" Scusa papà, non lo faccio piu"dissi guardandomi le mani,lui rise leggermente
"Un semplice scusa non basta Lucas, niente cena per te stasera! " Urló mio padre spintonandomi a terra, il mio corpicino sbattè nel pavimento e lacrime scesero incessati,
insieme a dei piccoli urletti." Andrew, lascia stare Luke. Ha solo 4 anni! " Le urló contro mia madre.
"Stai zitta Liz, sei solo una brutta...
"AAAAAAAH " urlai svegliandomi, il solito incubo. Mi alzai dal materasso e mi grattai gli occhi.
Si, nella mia "stanza"non avevo un letto, solo un semplice e sporco materasso .
Accesi l'accendino che trovai in mensa e mi diressi fuori.
Stavo infrangendo le regole, ma dovevo trovare Aria.
Mi trovai nel corridoio, passai la mensa, la sala principale e il bagno.
A vedere quella porta gialla mi vennero I brividi.
Notai che, dopo il bagno, tutte le porte erano nere con un nome inciso .
Avanzai, notai la porta di Lacey e subito dopo quella di Aria ,con scritto " regina coltello ".
La scritta intagliara era irregolare, riempita da un colore rosso acceso.
Aprì piano la porta e " è permesso ? " Chiesi. Subito dopo pensai all'ora e capì che la nera dormiva.
Avanzai lentamente,mi sedetti di fianco a lei e accessi la lampadina,che pendeva dal soffitto.Mi ritrovai a scuoterla per un paio di minuti.
"Chi cazzo sei " disse infine, aprendo gli occhi.
"Hemmings,ricordi le regole? Vuoi essere sgozzato? " Si sedette."No,è solo che..."
"Hai la fobia dei coltelli? " mi chiese cercando di nascondere il coltello che teneva al suo fianco sotto al materasso.
" No, no..." e scoppiai a piangere. "ho cosi tanti problemi".
Piansi per mia madre,per Michael,per Mark, per la mia solitudine."Prima urlavi cose che non capivo e parlavi da solo. Sei schizzofrenico, Luke? "
Parlavo da solo?
Schizzofrenico?"Non sono schizzofrenico,credo.Tu come fai a saperlo?"
"faccio sempre un controllo a mezzanotte"sorrise "perchè piangi,eh?"
"Mi sento cosi solo" confessai
"E i tuoi amici del corso di scienze? Oppure quelli delle medie? Sono sfigati come te, loro ti stanno vicino. Puoi uscire con loro qualche volta,ti concedo una volta al mese" alzó le spalle.
"Michael non c'entra ora! Lui tornerà a giocare a palla con me." E mi distesi a terra,il soffitto era nero,la luce me lo faceva vedere bene.
"A palla?! Tu sei fuori di testa" si mise a ridere.
Lei rideva e io soffrivo. Rideva delle mie sofferenze. La tristezza si trasformò in rabbia,verso Aria e le persone che non mi capivano.
Strappai le coperte dal letto,buttai a terra tutto quello che trovavo,calciai l'armadio e il cestino che subito si svuotò.
"Calmati,Luke." Mi fermò e poggiò le mani nelle mie spalle.
"Quanti demoni hai li dentro"accarezzó la mia guancia. Senza tacchi era piu bassa di me. Senza trucco era perfetta,credo. Indossava una camicia da notte nera e dei calzettoni dello stesso colore.
"Ti aiuteró ad uscirne,ti ascolteró ma ad una condizione"
"Quale?"chesi mentre mi accompagnava fuori dalla porta.
"Tu aiuterai me ad uscire dai miei,stando al gioco" e mi chiuse fuori dalla sua stanza.
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" Svegliati rammollito " mi urló all'orecchio Lacey."La vuoi la colazione? Allora ti do due minuti per venire in mensa" mi diede un calcio allo stomaco, sentì la mia ferita allargarsi.
Il mio maglione,ma righe grigie e nere,era passato al colore rosso.
Mi alzai,infilai le scarpe e mi diressi in mensa con il mio solito sguardo basso.C'era un piccolo pancake per colazione,ed era disgustoso.
Era il mio secondo giorno qui,e gia mi mancavano le vecchie abitudini.
Notai che la mensa era occupata solo da me,le ragazze che mi avevano rapinato e un altro ragazzo.
Decisi di spostarmi vicino a lui."Hey,piacere Luke." Porsi la mano,lui la guardó e abbassò lo sguardo sul cibo.
"Non ti piaccio,ok." Stavo per alzarmi quando "Sono Ashton" disse sorridendo.
Mi risedetti e "da quanto tempo sei qui?" Chiesi
"Da quasi un anno" rimasi a bocca aperta.
"E i tuoi genitori? I tuoi amici? Non piangono per te?"
"Ci scelgono per questo,sai? Prendono chi è senza genitori e amici. Cosi nessuno se ne accorge " alzó le spalle e uscimmo insieme dalla mensa.
"Davanti alla porta c'è il tuo zaino,a dopo Hemmo"disse Aria passandomi di fianco.
Presi il mio zaino e uscì.
"Pensi di uscire con quel maglione?" Mi chiese Ashton alle mie spalle. In effetti la chiazza di sangue non era molto attraente.
"Tieni questo,cambiati veloce" mi passó un felpone azzurro.
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Uscì dopo essermi cambiato,l'aria fresca,finalmente. Il sole splendeva oggi,stavolta il mio sguardo era rivolto verso avanti e non verso il basso.
Stavo sistemando il mio armadietto quando vidi Aria e Larry attraversare il corridoio.
Lei era bella come al solito,mentre teneva la mano al suo ragazzo.
Per la prima volta mi sentivo al sicuro,Larry non mi avrebbe maltrattato."Ciao Aria" mi girai e le feci un cenno con la mano.
Lei ricambiò con una smorfia,mentre Larry si staccó da lei per venire verso di me.
Le mie gambe restavano immobili,nonostante la voglia di correre in bagno a piangere.
Il possente ragazzo mi prese per la gamba e mi scaraventó a terra.
Il presentimento di prima era completamente sbagliato.Metà della scuola si trovata intorno a me,a deridermi. Anche Aria rideva insieme a Larry.
Iniziai a piangere,con il viso arrossato e la voglia di finirla con tutto.
Nonostante la mia vista ofuscata dalle lacrime,notai il riflesso della pioggia nel soffitto e capì che qualcosa doveva cambiare.
Prima il sole splendeva,e ora la pioggia.Presi forza e mi alzai,asciugai le lacrime con il felpone di Ashton.
Corsi addosso a Larry,prendendo a pugni la sua schiena e la sua testa.
"Lasciami stare bestiaccia"ma io continuavo.
Gli studenti iniziarono a ridere,fino a quando la campanella che segnava l'inizio della prima ora suonó.
Mi staccai e "la pagherai moccioso" mi sputó,letteralmente,nelle scarpe.
Aria mi guardava incredula e,insieme al fidanzato,si avviò in classe."Promettimi che non picchierai mai nessuno,Luke. Non devi diventare come nostro padre"
Le parole di Mark ronzavano nella mia mente e l'idea di dare fine alla mia vita durante la lezione di letteratura sembrava allettante.
Quanto faccio soffrire Luke
Al prossimo capitolo,
Sara xx
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Knife Queen//Luke Hemmings
FanficCaro diario, lei è qui davanti a me,con il solito coltello in mano,lo sta pulendo. È bellissima.