Mi lascio sfiorare per qualche secondo dalle sue dita ghiacciate, accorgendomi che per la prima volta non indossa i guanti, e poi torno alla realtà.
«Mi hai cercata?» scuoto la testa, allontanandomi di poco.
«No, so sempre dove sei»
Giusto, lui conosce il mio volto. Io no.«Questa storia deve finire» indico in modo impacciato lo spazio vuoto tra le nostre figure, continuando a indietreggiare.
«Smettila di prendermi in giro, a me non piace tutto questo»
E gli do' le spalle, muovendomi a passo piuttosto svelto verso l'uscita.
«A te non piace tutto questo?» ride alle mie spalle «Ti sembra che non vedo il modo in cui mi cerchi fra la folla, in cui a volte fissi le persone pensando a quanto io possa avere in comune con loro?» mi afferra un polso, voltandomi con forza nella sua direzione.«Ti ho mai trovato, in quella folla?» sbotto.
Lui nega lentamente, avvicinandomi al suo petto.
«No»
«Dimmi chi sei» cerco di strattonare via il mio polso dalla sua presa «Dimmi come ti chiami, che aspetto hai, dimmi che vuoi da me»
Le sue mani mi sfiorano le braccia, scendono lungo queste e io mi lascio toccare come se fosse il primo contatto umano che ricevo.
«Perché mi tocchi come se dovessi sparire da un momento all'altro?» la voce ridotta a un sussurro dolorante.
Avrei voglia di piangere e di scalciare e gridare.
«Perché potrebbe accadere» infila con forza una mano nell'incavo del mio collo, trascinandomi sotto il suo casco.
«Potresti sparire e io potrei impazzire»
«E dove dovrei andare?» fisso il riflesso dei miei occhi sulla sua visiera, e lui inclina il collo di poco.
«Non dove io non possa trovarti»
«Dovrei avere paura di te, lo sai? Sei una specie di stalker, sento i tuoi occhi addosso tutti i giorni»
«E allora mostrati impaurita, scappa, dimenati, colpiscimi. Fammi vedere la tua paura, e io sparirò come se non fossi mai comparso»Una scia di brividi mi percorre con forza la spina dorsale, a ricordarmi che la paura esiste ancora da qualche parte, ma non più dentro di me.
Mi allontano da un passo da lui, raggiungo il muro più vicino e ci scivolo contro fino a sedermi per terra.
Pochi secondi dopo, lo sento al mio fianco.«Ho spedito una persona innocente in isolamento, per colpa tua» porto le ginocchia al petto, fissando il vuoto davanti a me.
«Ti senti in colpa?» la sua spalla sfiora la mia, ed io poso una guancia sulle ginocchia, fissandolo dal basso
«No, mi è piaciuto fare qualcosa di cattivo» sussurro, nonostante nessuno possa sentirci.
«Piccola teppista perfida» un pizzicotto sulla coscia mi fa quasi balzare sul posto, e prima che lui ritiri la sua mano nel suo spazio, gliel'acchiappo.
Passo un pollice sulle sue nocche strappate e un po' insanguinate.
«Non sono l'unica, a quanto pare»Lo sento sospirare profondamente, e alzare il collo fino a fissare il soffitto.
Percorro il suo profilo come se potessi vederlo, oltre quel casco, e sento la mia mente talmente vuota, talmente rilassata, da potergli rivelare qualsiasi cosa mi passi per la mente. Qui e ora.«Ho i miei scheletri nell'armadio» mormora al soffitto, ed io mi avvicino in una spinta.
«È davvero tua, quella casa alla riserva?» torno a toccargli la mano, a sfiorargli un palmo con un dito.
Non ha idea di quanto abbia sognato di avere un qualsiasi contatto con la sua pelle.
«Si» un respiro mozzato.
«Perché è sempre aperta?» la sua mano stringe di poco la mia «Non temi che qualcuno ti derubi?»
Una risata di gola sommessa mi riempie le orecchie di un suono paradisiaco.
«Le voci che girano sul mio conto la proteggono»
«Perché l'hai abbandonata?»
Lui sembra pensarci su del tempo, per poi tornare a guardare il soffitto.
«Conosci la favola di Cenerentola?»Le mie labbra si sollevano in un sorriso.
«Certo»
«Io sono quella fottuta principessa, solo che ho avuto le palle di andarmene prima di essere torturato»
Il mio sorriso si spegne lentamente, e le sue parole diventano come lame per il mio petto.
Vedo il suo casco voltarsi lentamente verso di me, il suo dito stringere impercettibilmente il mio.
«A te è mai capitato?»
«Cosa?»
«Desiderare di scappare» le sue dita lasciano la mia mano, mentre la sua si solleva e rimane appesa in aria per qualche secondo, come se stesse esitando o pensando. Poi, la lascia cadere lentamente sulla mia coscia nuda.
Rimango a fissarla con concentrazione.
STAI LEGGENDO
𝐎𝐔𝐓𝐒𝐈𝐃𝐄𝐑𝐒
RomanceOutsiders. Fuori posto. La vita di Mia, sedici anni, viene ribaltata quando un incidente le cancella ogni ricordo dell'ultimo anno. Ora, l'unica casa che le resta è l'Hideout, l'istituto per adolescenti problematici gestito da suo padre, un luogo do...