party and hug

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Una volta sentita la porta saldamente chiudersi dopo che mamma e papà uscirono per il loro appuntamento settimanale, uscii dalla mia camera. Sbirciai dalla porta prima di camminare per le scale. Dovevo ammettere che l'interno di questa casa era brillante. La scala era grande e in mezzo alla casa. Al piano superiore c'erano sette porte, una stanza era per Hayden, una per mamma e papà e infine la mia camera da letto.

C'era anche la stanza del cinema (che non mi era permesso entrare) e l'altra stanza era un salotto. Nel salotto era situata una grande scrivania in legno da una parte della parete con un gigante iMac sopra. C'era un ampio divano accanto alle porte scorrevoli che conducevano al patio. La sesta stanza era una biblioteca. Non ero ancora stata lì, ma potevo dire per certo che era fottutamente enorme quando ci passai per fare la mia strada sul bagno principale.

L'ultima stanza era la camera degli ospiti. Aveva un grande letto matrimoniale con due comodini nei lati. Una cabina armadio era stata costruita sul fianco di una porta segreta che conduceva al bagno, questa casa poteva sembrare un labirinto, ma alla fine era facile imparare a muoversi all'interno dopo un po' di convivenza.

Quando entrai in cucina, Hayden era seduto su una sedia davanti al bancone con gli occhi incollati al suo telefono. Digitando rapidamente un messaggio.

"Cosa stai facendo?" La mia voce strisciava sull'ultima parole e Hayden leggermente sobbalzò al suono della mia voce.

"Merda, Beverly non farlo più." Si appoggiò contro il banco di marmo con una mano, bloccando il telefono.

"Vado ad una festa stasera." disse ancora, passandosi una mano tra i capelli.

una festa? stasera? Era passata solo una settimana é già voleva sbandarsi? Diavolo no.

"Hayden no! Devi restare e prenderti cura di me ricordi?" In realtà era una scusa. Sapevo benissimo prendermi cura di me stessa. I nostri genitori raramente erano a casa a causa dei loro impegni con il lavoro e i vari inviti, perciò dovetti quasi crescere in fretta.

Gemette, battendosi la mano sulla fronte. "Puoi badare a te stessa per una sera, sai? Hai 18 anni, dopo tutto."

Scossi la testa incredula, "non sai nemmeno di chi é la festa!"

Sbuffò amaramente, "per tua informazione è stato Harry ad invitarmi, ora vai al piano di sopra e fai tutto ciò che le ragazze fanno."

Continuai a guardarlo, naturalmente doveva essere stato Harry ad inviarlo. A guardare Harry la festa non doveva essere così tranquilla e sinceramente non mi andava bene che mio fratello iniziasse poi a drogarsi frequentando uno come Harry. Non che mio fratello fosse un santo, ma passare all'esagerazione era un attimo.

Lui era l'unico amico che Hayden si era fatto.

Parlando di Harry, non mi aveva tolto gli occhi di dosso per l'intera settimana. Avevo scoperto che eravamo nella stessa classe di francese e più di una volta lo beccai a fissarmi. Inoltre, la sensazione del suo sguardo addosso era quasi ovunque. Anche a ricreazione, se ne stava lì seduto in una panchina a guardarmi dritto negli occhi con quel suo solito sorriso raccapricciante sul volto. Inutile dire che mi metteva i brividi, era inquietante.

Mentre ero in un dibattito mentale con me stessa, decidendo se piangere o dare uno schiaffo ad Hayden dritto in faccia, un pensiero si fece frenetico nella mia testa. "Perché non mi porti con te?" Sorrisi speranzosa.

"Assolutamente no." Il mio sorriso vacillò.

Un cipiglio profondo emerse sul mio viso e strinsi i pugni prima di urlare, "Perché no!"

Hayden sospirò pieno di rabbia. Potevo vedere che stava per perdere il suo 'amato controllo' ma non me ne importava. Odiavo quando la gente decideva per me. Non ero una bambina, dannazione.

mauvais garçon  ➵ [h.s] shortstoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora