Era passata circa un'ora prima che Harry decidesse di presentarsi e portarmi via. Era diventato più duro e leggermente infastidito da quando era ritornato. Era più strano.
Mi trascinò sulla pista da ballo tra vari corpi sudati. Il ritmo della canzone poteva essere percepito da sotto i miei piedi. Venni afferrata per una mano e tirata verso il petto caldo di qualcuno. L'alito caldo di Harry soffiava sul mio collo mandandomi un brivido lungo la schiena.
"Balla con me." disse, la sua voce era profonda e piena di dominio. Le sue esatte parole mi avevano riportato indietro al nostro primo incontro. Il modo in cui mi aveva chiesto duramente di ballare e il modo in cui si era scontrato improvvisamente con Hayden.
"Non sono brava." balbettai, sentendomi leggermente imbarazzata.
"Ti mostrerò come devi fare." mormorò nel mio orecchio e fu abbastanza per spaventarmi a morte.
Harry si avvicinò a me, i nasi erano distanti da pochi millimetri. "Metti le braccia intorno al mio collo." disse, afferrandomi i polsi e circondandoli verso il suo collo. Si mosse ancora più vicino facendo sì che i nostri corpi combaciassero tra loro. Il contatto mandò una scossa che mi attraversò il corpo, il suo ginocchio si mise in mezzo alle mie gambe, facendomi capire di aprirle leggermente, ritrovandomi la sua parte bassa così vicino alla mia.
Avvolse un braccio intorno alla mia vita e mi tirò verso di lui. "Muovi i fianchi," sussurrò e iniziai a muoverli lentamente, ansimando mentre il suo corpo si muoveva contro il mio, la sensazione era diversa, strana. Non distolsi gli occhi dai suoi.
Ci muovemmo al ritmo della musica, la sua presa si strinse sulla mia vita, riuscii a sentire il suo respiro farsi più pesante dal mio collo.
Un gemito gli uscì dalla gola, sembrava soddisfatto di quello che stavo facendo. Sentii la mia sicurezza iniziare a salire e raschiai le unghie sul suo collo.
Mi sentivo bene, stranamente bene. Quasi in pace. Non riuscivo ancora a credere di essere così vicino a Harry. La sua testa si spostò dall'incavo del mio collo, muovendo la testa in modo che il suo naso e le sue labbra fossero premute contro la mia guancia.
Le sue labbra erano socchiuse, potevo sentire il suo respiro caldo scorrere lungo la mia guancia. I suoi occhi si chiusero mentre assaporava quello che sembrava essere puro piacere.
"Cazzo," gemette di nuovo e afferrò più forte il mio corpo. Trasalii mentre i suoi polpastrelli affondavano nella carne sui miei fianchi.
"H-Harry." Piagnucolai fermando i miei movimenti e aspettando che anche lui si fermasse. Ma anzi, continuò ad accarezzarmi i fianchi con movimenti circolari.
"Mostrami il tuo lato più buio, cattiva ragazza." Mi sussurrò nell'orecchio e in quel momento non ci vidi più. Volevo soltanto che si fermasse, stava iniziando a spaventarmi come la prima volta.
"Harry basta per favore," gli tolsi le mani dai fianchi e lui guardò con un senso di rabbia nei suoi occhi.
"Cosa pensi di fare?" Ringhiò e si aggrappò al mio braccio di nuovo. Guardai i suoi occhi e notai che erano completamente rossi, era pallido e gli tremavano le mani.
Qualcosa era successo.
"Non dirmi mai di smettere," urlò sopra la musica e si guardò intorno alla stanza.
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mauvais garçon ➵ [h.s] shortstory
أدب الهواة[completed] E lui mi disse; "Mostrami il tuo lato più buio, cattiva ragazza."