"i don't like him"

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Justin's pov 

Ero scioccato, non avevo la forza di parlare, nessuno aveva la forza di farlo. L'unico rumore che si percepiva in quella stanza erano i singhiozzi soffocati di Selena e il respiro profondo di Kendall.
D'un tratto vidi Michael afferrarla delicatamente per un braccio e portarla verso il suo petto. Sussurrò delle parole alla ragazza, ma non riuscii a percepire nulla.
La mia vista cominciò ad offuscarsi, quando ero nel panico mi succedeva, ma riuscii a vedere Kylie alzarsi e dirigersi con cautela verso la sorella, in volto aveva dipinta un'espressione...vitrea.
"Kendall, spiegaci cos'è successo." le sussurrò all'orecchio, Kylie aveva questa qualità che tutti e tutte le invidiavano, era sicura di se e riusciva a mantenere la calma in situazione più che estreme.
"I-i-io non lo so." cercò di dire Kendall ancora fra le braccia di Mike, "mi ha chiamato Shay e la sua voce era ovattata, piangeva, non riusciva a parlare e-e-e poi mi ha detto che Tay era scomparsa." continuò scoppiando il lacrime.
Tutti volevamo bene a Taylor, lei era parte del gruppo solo che nell'ultimo periodo si era allontanata definitivamente da noi.
Nel mio corpo stava nascendo un senso di colpa abbastanza marcato e a quanto pare anche a Selena.
"Cos'abbiamo fatto? Perchè non le siamo stati vicini?" sussurrò portandosi le mani sul viso.
"Selena, Taylor non ha mai accennato a comportamenti che potevano farci insospettire -esclusa la cotta per il professore-, lei si è allontanata dal nostro gruppo e noi abbiamo continuato a vivere le nostre vite." replicò Ryan con freddezza. Mi stupirono quelle sue parole, o meglio mi stupì il modo che usò per pronunciarle...risultavano così...così crude. E dopo tutto aveva ragione.
Dopo aver preso due profondi respiri rilassai i miei muscoli facciali e mi voltai verso Selena che non disse nulla, mi si avvicinò e mi guardò negli occhi.

Selena's pov

Stavo malissimo, una delle mie migliori amiche era scomparsa, mi sentivo in colpa per non esserle stata vicino e per essermi rifiutata di indagare sulla sua probabile storia con il prof.
In quell'istante però non volevo sprofondare la faccia nel cuscino e piangermi addosso, volevo uscire fuori da quella casa piena di tensione e andare a scoprire di più. Volevo parlare con la sua famiglia e magari anche con Shay.
"Justin, andiamo a casa di Shay, vorrei parlarle." dissi ferma, mentre mi asciugavo le lacrime.
"Che vuoi fare?" chiese Luke alzandosi di scatto.
"Vuoi venire anche tu? Andiamo a scoprire cosa c'è dietro tutta questa merda." replicai bruscamente.
"I-io potrei andare dai suoi genitori, la mia famiglia e la sua sono molto unite..." propose Kendall guardando prima me e poi la sorella.

Ci dirigemmo tutti nelle nostre rispettive auto, durante il viaggio chiamai mia madre per avvisarla dell'accaduto chiedendole gentilmente di non chiamare i genitori di Tay. Ero frustrata e il mio stomaco era sotto sopra, ero arrabbiata con me stessa e...con il mondo. Scesi dall'auto di Justin sbattendo lo sportello in maniera molto rude, ma per fortuna non mi arrivò una delle sue prediche, se lo avesse fatto gli avrei vomitato addosso tutta la mia negatività.
Bussai svariate volte alla porta di Shay che non si degnava di aprire, continuavo imperterrita quando la signora Mitchell anche lei, abbastanza scioccata, ci invitò ad entrare.
Non volevo farmi vedere debole, non stavo piangendo, avevo la mascella contratta e pugni serrati. Stavo male, ma non lo davo a vedere, non potevo.
"Shay è in camera sua, se volete andate, ma è ancora sotto shock." ci avvertì la donna. Non risposi, ci pensò Justin a quello.
"Stia tranquilla, signora." disse pacatamente, come faceva ad essere così gentile e tranquillo in una situazione del genere?!
"Shay, apri la porta per favore, siamo noi. Justin, Selena e Luke." dissi bussando delicatamente, cercai di rilassarmi, ma non ci riuscivo. Sentii dei passi felpati avvicinarsi alla porta, probabilmente voleva farci credere che non era in camera, ma poi vidi la maniglia muoversi e subito dopo Shay si buttò fra le mie braccia.
In quel momento lo scazzo mi passò, mi lasciai travolgere da quella palata di emozioni e la strinsi a me più che potevo cercando di non far uscire una lacrima dai miei occhi.
"Grazie, grazie per essere venuti. Non ce la facevo più a stare da sola, ma non volevo chiamare nessuno perchè non volevo disturbare." farfugliò tutta d'un fiato.
"Stai scherzando? Se hai bisogno di noi chiamaci in qualsiasi momento." a parlare fu Luke, mi stupì, di solito era il coglione della situazione che rideva e scherzava su tutto, ma questa volta era estremamente serio.
"Luke ha ragione." abbozzai un sorriso.
"Grazie, davvero...." sussurrò sedendosi su una delle poltroncine bianche che erano nella sua stanza.
"Te la senti di dirci come stanno le cose? Parti dall'inizio, da quando hai cominciato a sospettare della relazione fra il professore e Tay." chiese, sempre in tono gentile e calmo, Justin.
Mi voltai per scrutare il suo volto, notai che i suoi muscoli facciali erano contratti, i suoi occhi emanavano un bagliore cupo...capii che anche lui in fondo era preoccupato, ma solo dopo averlo osservato arrivai a questa conclusione, se fossi stata cieca avrei dato per scontato che lui era tranquillo e rilassato per via del suo tono di voce. Quel ragazzo mi stupiva sempre di più, ma in quell'istante non era il momento di pensare a lui, così scacciai ogni mio pensiero riguardante Justin e mi voltai verso Shay per ascoltare ciò che aveva da dirci...
"Io, ho cominciato a notare uno strano comportamento da parte di Taylor da quando quel nuovo insegnante si è presentato, il primo giorno di scuola. Nei suoi occhi vedevo una luce, diversa dal solito, quando lo guardava...Poi vari fatti si sono susseguiti, forse voi non ne siete a conoscenza, ma si sono baciati più di una volta, il pomeriggio uscivano insieme per fare ripetizioni, così diceva Taytay. A volte andavano al parco insieme e anche lì si scambiavano effusioni amorose. Poi pochi giorni fa Taylor mi diceva sempre che si era stufata di stare qui, che non le piaceva questo posto, che voleva crearsi una nuova vita, che voleva dare una svolta alla sua solita routine. Non diedi molto peso alla cosa, insomma chi non vuole cambiare la sua vita?! Che poi quei giorni stava anche male, vomitava molto spesso e perciò ho pensato che queste sue lamentele fossero dovute al suo malanno, ecco. Ma oggi...oggi è arrivata una chiamata dai suoi genitori, mi hanno detto che non tornava a casa da ore e ore, hanno provato a chiamarla, ma il suo telefono era staccato e lo è tutt'ora. Hanno detto che è da ieri notte che non rientra, hanno cercato in biblioteca, al bar, in palestra, al parco...ma l'unica cosa che alla fine hanno potuto fare è una denuncia alla polizia. Una denuncia di smarrimento e a breve cominciano le indagini." sbottò cercando di spiegarci ciò che negli ultimi mesi era accaduto. Rimasi basita più di quanto lo ero in precedenza. Per la testa mi passavano mille cose che mi crearono una confusione immane, i miei pensieri erano così offuscati che se in quel momento mi avessero chiesto 'quanto fa 2+2' avrei risposto 5.
"Shay, come mai sai tutte queste cose? Noi non ci siamo accorti di nulla." commentò Luke dopo una frazione di silenzio.
"Luke, Selena, Justin...non vi siete accorti di nulla perchè si, è una vostra amica e le volete bene, ma non è la vostra ragione di vita e non la amate." rispose portandosi le gambe al petto.
Bene, un'altra informazione nel cervello che aumentava la mia confusione.
"Okay, Shay, st-stai tranquilla. La ritroveremo." abbozzai in fine cercando di fare chiarezza.
Dopo tutto Justin aveva ragione...

Justin's pov 

Selena era la solita lunatica che con gli amici era sempre solare, felice, simpatica...l'avevo già vista scazzata o triste, ma questa volta, ogni istante che si girava verso di me e che potevo guardarla negli occhi vedevo solo rabbia e tristezza ai livelli estremi. Restai a casa sua a dormire, non proferì parola per tutta la serata. Mi fece star male più del dovuto, non mi parlò, non mi baciò, non mi abbracciò e non mi toccò. L'unico contatto che ebbi con lei fu durante la notte, quando si accoccolò sul mio petto -che stava per essere perforato dal cuore che non smetteva di battere- per cercare di addormentarsi. Anche io ero molto turbato e il sonno era l'ultima cosa che circolava nel mio corpo.
"Non riesco a dormire..." sussurrò Selena, il suo fiato sul mio collo mi provocò un leggero brivido.
"Neanche io." replicai fermo, con lo sguardo perso nel vuoto.
"Io non capisco, non capisco p-perchè non ci siamo accorti di nulla?!" chiese, ma dal suo tono capii che non voleva una risposta.
"Domani mattina andiamo a prenderci un caffè con gli altri, mettiamo insieme le informazioni che abbiamo raccolto e cerchiamo di ipotizzare cosa potrebbe essere successo. L'unica cosa che possiamo fare ora è cercarla." commentai dandole un bacio sulla fronte.
"Comunque, secondo me c'entra quel professore. Magari hanno fatto una fuga d'amore." suppose.
"Probabilmente. Magari ci stiamo preoccupando per nulla." in effetti poteva aver senso una cosa così, ma nella vita mai dire mai.
Selena non proferì parola, si voltò dall'altro lato e si portò le coperte fin sopra i capelli, non sentii il respiro appesantirsi, perciò non dormiva, non sentii il respiro affannarsi, perciò non piangeva, non sentivo nulla di anomalo, oserei dire. Ai miei occhi appariva tranquilla, ma sapevo che non era così. Volevo fare qualcosa, ma non sapevo cosa.
"Posso aiutarti?" le chiesi scoprendole leggermente la testa.
"Justin, lasciami stare." rispose secca.
"Ok, capisco la tua frustrazione, ma.." non finii la frase che lei si voltò di scatto verso di me.
"CAPISCI LA MIA FRUSTRAZIONE? DAVVERO? OK, ALLORA LASCIAMI STARE!" sputò furiosa, odiavo quando la persone mi urlavano contro, davvero lo odiavo!
Non riuscivo a capire perchè se la fosse presa con me, ma in quell'istante, lo stress e lo scazzo presero il sopravvento.
"Cazzo!" esclamai "Il mondo non gira tutto in torno a te! Non sei l'unica che sta soffrendo!" replicai con un volume più basso di quello che aveva utilizzato lei per rivolgersi a me. La vidi alzarsi dal letto e dirigersi in bagno, feci lo stesso e appena mi vide mi lanciò un asciugamano.
"Che cazzo fai??" sputai furioso a mia volta.
"Coglione è solo un asciugamano." disse avvicinandosi più del previsto al mio viso.
"Se fosse stato qualcos'altro me lo avresti lanciato comunque." aggiunsi puntando gli occhi nei suoi.
"Justin, non irritarmi ancora di più. Stammi lontano." disse indietreggiando portandosi una mano fra i capelli, vidi i suoi occhi chiudersi, probabilmente per fermare il pianto.
In quell'istante, però ero davvero incazzato. Pensava davvero che solo lei stesse soffrendo? La trovavo abbastanza egoista quando faceva così, non avevo mai avuto il 'piacere' di scontrarmi con una Selena così rude e brusca...non avrei mai voluto litigarci.
"Non posso starti lontano." mi voltai tornando nella sua stanza.
Il silenzio gelò le stanze comunicanti. Il mio sangue ribolliva come un pentolone di brodo, ero incazzato, non mi sarei mai aspettato una risposta del genere, un comportamento così sfacciato.
"I-io...i-io ti chiedo scusa." balbettò ancora nel bagno.
"Sei egoista." sputai freddo, contrassi la mascella e serrai i pugni.
"Lo so..." affermò cominciando a piangere.
"Selena, smettila." dissi secco, commentai ritornando da lei, la presi per un braccio e ancora con i muscoli un po' tesi la portai vicino il mio viso.
"I-i-io so che anche tu stai soffrendo, ma..." cercò di giustificarsi ma non la feci parlare, le tappai la bocca portando una mano sulle sue dolci labbra arrossate.
"La tua reazione è stata esagerata, ma dopo tutto ti capisco. Non parlare adesso e torniamocene al letto." le tolsi la mano dalla bocca e lei rimase impalata a fissarmi, non disse nulla, non fece nulla mentre io me ne tornai sotto le coperte. Poco dopo arrivò anche lei, aveva gli occhi gonfi e rossi così quando poggiò la testa sul cuscino la abbracciai.
"Dovremmo scusarci con tua madre domani mattina." sussurrai accarezzandole i capelli.
"La stanza di mia madre si trova dall'altra parte del corridoio, non avrà sentito nulla...credo." suppose provocandomi un altro brivido. Quella scarica elettrica mi rilassò, il suo profumo mi riempì il corpo di serenità e dolcezza e dopo due respiri profondi "Adesso cerchiamo di dormire, ne abbiamo bisogno." proposi alzando le coperte fino a coprire le spalle.
"Justin...che ore sono?" chiese poco dopo.
"Le 4:15" risposi sbadigliando, dopo di che ci addormentammo entrambe senza più parlare.

*la mattina seguente, al bar*
"Bene, adesso parliamo di Taylor. I loro genitori ci hanno detto che aveva una relazione con il professore, loro inizialmente erano scettici, ma dopo averlo conosciuto hanno cambiato idea e beh...si fidavano di lui, erano contenti per Taylor e per il suo nuovo amore." spiegò Kendall, sorseggiando il suo drink. Anche lei, proprio come me e Selena, sul suo volto presentava profonde occhiaie. Riuscii a prendere sonno molto facilmente, ma il mio sonno fu tormentato dai vari pensieri riguardanti la stupida litigata con Selena e Taylor, ovviamente.
"Shay ci ha detto chiaramente che ha indagato su di lei perchè la ama." spiegai a mia volta sistemandomi gli occhiali da sole.
"Oh Bieber, allora avevi ragione." disse Ryan girandosi i pollici.
Eravamo tutti così stanchi e lo si vedeva ad occhio nudo: Michael ogni tre secondi sbadigliava, io, Kendall e Selena avevamo le occhiaie e Luke e Ryan erano letteralmente fuori dal mondo.
"Comunque, i loro genitori ci hanno invitati a pranzo. Vorrebbero parlare con noi e il pomeriggio la polizia verrà a farci un interrogatorio." aggiunse Kendall poggiando il bicchiere sul tavolo.
Vidi Selena inviare un messaggio, probabilmente il destinatario era la mamma, e subito dopo si voltò verso di Kylie come se si fosse spaventata.
"Ky, da quanto Taylor non rientra a casa?" chiese con un filo di voce.
"Circa 48 ore e più." rispose ferma.
"Oggi ci sono i colloqui con i genitori..." intervenne Michael d'un tratto.
"Non è il momento di pensare alla scuola." rispose Luke in maniera brusca.
"No coglione, Michael ha ragione" replicò Selena togliendosi gli occhiali.
"Oggi ci sono i colloqui e se il professore non c'è vuol dire che non è una coincidenza." continuai la frase come se fosse un testo di una canzone.
"Esatto!" esclamò Mike abbozzando un sorriso.
"Ma non dovrebbero interrogarlo? Insomma penso che la polizia abbia già pensato a questo." disse Luke con tono ovvio.
"Iniziano oggi le indagini, ce lo ha detto la signora Swift perciò il professore ancora non lo hanno interrogato." rispose Ryan in risposta al biondo.
"Okay, adesso andiamo a prepararci per il pranzo. Mia madre questa mattina, sul tardi, andrà a parlare con i prof. Già le ho mandato un messaggio, mi dirà lei se il signor Felipe sarà presente o meno. Se non ci sarà, questa sarà la prima cosa che diremo alla polizia. Che poi di quel Felipe Carlos non è che mi fidi moltissimo. " concluse Selena, alzandosi dal tavolo.
Mi affascinava sempre di più, era così debole ma così forte allo stesso tempo. Era una tipa tosta, un po' egoista e lunatica...ma dopo tutto chi, almeno un po', non lo era?!


YAY!
Ma un capitolo più brutto non lo potevo scrivere? Il bello è che ci ho messo anche tanto...vabè, spero comunque che almeno un po' vi piaccia :D

Siamo ormai entrati nel clu della storia. Che fine ha fatto Taylor? C'entrerà davvero qualcosa il professore come Selena e gli altri pensano? Cosa succederà nel prossimo capitolo? Se volete recensite e lasciate qualche vostro pensiero riguardo ciò, magari ci azzeccate o magari prenderò spunto eheheh. Cominceremo a vedere il vero carattere di Selena, la sua parte buia, quella che più o meno abbiamo tutti, cominceremo ad assaporare moooolta suspance, ma al momento sarà molto lieve perchè beh...se ve lo dico spoilero! 

Ringrazio tutti coloro che seguono la storia, anzi le mie storie. Questa a quanto pare è quella che va di più e ne sono davvero felice.
Ringrazio tutti coloro che recensiranno/voteranno anche questo capitolo.
Ringrazio per le 3000(e più) visualizzazioni.
RINGRAZIO DAVVERO QUALSIASI ESSERE VIVENTE!!

Alla prossima, love all.

Maybe we found love right where we areDove le storie prendono vita. Scoprilo ora