Cara Sara,
Ti scrivo dal tardo inverno della mia vita.
Una vita passata senza di te. Una vita trascorsa con il tuo fantasma.
Una bella vita, però.
Mentre scrivo queste parole che vengono dal profondo di me, dal me più sincero, mio nipote gioca sul tappeto di fronte a me.
Nipote... ebbene si.
Ho avuto due figli. Ora ho quattro nipoti.
Sono nonno. Ti saresti mai immaginata un me di quando avevo vent'anni, pieno di rughe, a raccontare storie a quattro marmocchi con occhi brillanti?
Si. Era il nostro futuro. Dovevi esserci tu accanto a me. A correggermi quando sbagliavo pronuncia. A ricordarmi che saltavo le pagine.
Ma la vita è stata crudele. Il destino era contro di noi. La vita ci ha giocato un brutto scerzo.
Ho incontrato una donna, Alice. Da leu ho avuto una bellissima bambina e un bellissimo bimbo.
Lei si chiama Sara.
Coincidenze?
Non sai quanto la amo, Tesoro.
Alice sà della nostra storia. Sà tutto. Sà del perché di molte cose.
E capisce.
Lei ha questo dono fantastico. Lei capisce le persone.
E poi è così bella. Sara le somiglia molto.
Mia nipote mi ricorda molto te.
Occhi vispi e sorriso allegro.
È quello che ti ho sempre invidiato.
Ed è quello che ho trovato in Alice. Più tenuo. Più imperfetto. Meno te.
Che dire... mi manchi.
La mia vita non è stata perfetta, ma è stata vera.
Sei in tutti i miei giorni.
Ti amo.
Tuo, L'Amore Che Ti Comprava Le Caramelle.