-Allora, perché non vuoi parlare di te? Hai qualche segreto che vale la pena di ascoltare?
- No. Non credo. Sono una raggaza normale.
-Beh, dipende dal tuo concetto di normalità. Per me non sei normale. Ed essere normali è una cosa negativa.
-Dipende da cosa intendi per normale.
Andammo avanti così per tutto il viaggio. Io cercavo di capire qualcosa di lei, e lei mi respingeva o faceva altre domande. Roba da pazzi.
Lei era come un puzzle da iniziare: la freneticità di trovare i primi due pezzi perfetti per iniziare a completare la figura misteriosa. E io non avevo nemmeno una figura di riferimento. Lei era nuova. Era estranea. Era meravigliosa.
Sapevo che trovati i primi due pezzi, il resto sarebbe venuto da se. E piano piano si sarebbe rivelata.
Ma prima dovevo trovarli.
Non capivo il perché si ostinasse a tenere lei stessa nascosta la mondo. Si vergognava? O forse credeva di non poter essere capita?
Ma io la capivo. Io capivo.
Ma lei ancora non lo sapeva.