Sto dimenticando come si ride.
Sto dimenticando il suono della sua voce, i suoi occhi metavigliosi, il suo sorriso che rendeva migliore il mondo.
Sto dimenticando la bellezza dei suoi gesti, i suoi linemanti.
Sto dimenticando il colore dei suoi capelli e la forma del suo viso.
Se solo fosse rimasta. Perché aveva quella orrenda abitudine di non darmi mai retta?
La perfezione non esiste, cavolo. Lo sapevo dall'inizio. E lo sapeva anche lei.
Ma credevo che il mondo avrebbe fatto un'eccezione per noi. Eravamo così orrendamente perfetti.
Credevo di portare la luce nelle giornate grigie con lei per mano.
Ma evidentemente mi sbagliavo. E mi sbagliavo di grosso.
Sara è morta un giorno di autunno.
Eravamo fidanzati da anni. Non me li ricordo nemmeno.
Mi ricordo solo una sranza bianca di ospedale e lei su un letto. Lei, il mio amore, che non sembrava più lei. Era un'altra persona.
Non le sono riuscito neanche a dire addio.
È successo tutto così in fretta.
Le sue ultime parole che le ho sentito dire sono state: 'ciao, Dolcezza.'
Non le risposi nemmeno.
La lasciai andare. Che le poteva succedere?
Che stupido idiota sono stato.
La dovevo proteggere! E le ho fatto fare quella maledetta, orribile fine.
Sarei dovuto andare io, quella mattina, a prendere il giornale.
È morta per un cazzo di giornale.
È scesa in strada, e l'hanno investita.
Esatto. L'hanno investita, neanche fosse il peggiore dei rifiuti.
E quel bastardo non s'è nemmeno fermato.
Quando non la vidi più rientrare e quando udii l'urlo della vicina, corsi in strada. E c'era il corpo dell'amore della mia vita distrutto, martoriato, senza vita, che giaceva all'angolo della strada.
Lasciai cadere la sua tazza preferita a terra e mi butrai in strada.
Ci portammo all'ospedale.
Morì dopo due ore.
Eravamo cresciuti insieme.
Dovevamo ancora fare tutti quei viaggi che ci eravamo promessi di fare.
Avevamo appena comprato una bellissima casa, con un giardino enorme.
Anche un cane, avevamo anche un cane, Gus. Lui abbaiava.
La amava, povera bestia. Tutti la amavano. Come si faceva a non amarla?
Sono passati due mesi dalla morte di Sara.
La casa l'ho venduta, ho cancellato tutte le prenotazioni per il primo dei nostri viaggi da sogno.
Non riesco neanche a vedere le nostre foto.
Non riesco nemmeno a prendere in mano un libro.
Lei è in tutte quelle cazzo di belle parole d'amore chiuse in una frase scritta da un idiota.
Ho smesso di mangiare il gelato.
Ho smesso di vivere.
Lei era la mia vita.
E ora non c'era più.
Che schifo.