Kyle
Il vento colpiva i nostri corpi con tutta la sua forza giocosa ed amichevole, ignorando il possibile rischio di risultare fastidioso o scomodo ai nostri sensi.
L'aria era fresca e pulita.
Eravamo usciti soltanto da pochi istanti dal The Paddenswick Tea Gardens, dopo che, io e la ragazza che in questo momento seguiva il mio passo a testa bassa, avevamo finito di consumare le nostre bevande calde e deciso di non proseguire più quell'inutile discussione riguardante sua madre.
Con gli anni, ero diventato un uomo onesto e responsabile, la maggior parte delle volte sapevo quando dicevo, o soprattutto facevo, qualcosa di sbagliato verso qualcuno e, per questo, ero sempre pronto a riconoscere i miei errori e cercare di risolverli in modo diplomatico e sincero, ma questa volta non mi sarei mai rimangiato nessuna delle parole rivolte alla donna che ha donato la vita a Eva.
E lei lo sapeva benissimo.
D'altra parte, mi conosceva meglio del palmo della sua mano.
Daisy Josi Harvey era stata una stronza, sin dal primo momento in cui l'avevo conosciuta: fredda, rigida e anaffettiva nei confronti di chiunque, fatta eccezione per suo marito; era una donna a cui non importava nulla del benessere, o del futuro, dei suoi figli.
E come ciliegina, da porre in cima a quella torta traballante, a seguito della spiacevole scomparsa di George, il padre di Eva, l'unica cosa a cui era realmente interessata Daisy oggi, era sapere in quale pub di Londra vendevano shottini di tequila gratuiti da poter essere consumati per tutta la serata, o quale giovane uomo disperato, avrebbe ceduto alle avance di una vecchia decrepita come lei.
I suoi lunghi capelli ricci erano forse la cosa più sensuale di quella donna, insieme al fisico magro e abbondante nei punti giusti, ma, ahimè, le orribili rughe che le contornavano le labbra, insieme ai denti rovinati e consumati dal fumo, la invecchiavano di almeno una decina di anni, facendola sembrare addirittura l'orribile strega cattiva, sempre presente all'interno delle favole per bambini.
E in un certo senso, lo era.
Ancora oggi, non mi viene in mente un singolo momento, nel quale Eva mi raccontava di un episodio allegro, amorevole o dolce, che vedeva come protagonista sua madre. Nei ricordi di quella giovane ragazza, c'erano solo incubi, paranoie e ansie che erano state create proprio da Daisy, una donna che mai avrebbe voluto diventare madre di tre figli, ma che, al contrario, avrebbe preferito girare il mondo con il ragazzo del quale si era innamorata da adolescente.
Quando compì sedici anni però, Daisy scoprì di essere in dolce attesa e, costretta a lasciare la scuola per volere dei suoi genitori, ed impossibilitata all'aborto, andò a vivere insieme a George a casa di lui, il quale era assolutamente entusiasta di diventare padre, al contrario della sua compagnia.
L'otto giugno, nacquero Eva ed Hugo Harvey dopo un lungo e doloroso travaglio.
I due neogenitori avevano fortunatamente appena comprato un piccolo appartamento accogliente, grazie al lavoro in banca di George, che aveva da poco festeggiato i suoi venticinque anni e che non vedeva l'ora di dare inizio a questa nuova vita insieme a quei due scriccioli.
O almeno, questo era quello che si ripeteva ogni giorno.
Dopo i primi anni, Daisy si rese conto di quanto fosse difficile essere una madre, specialmente per una ragazza così giovane come lei, e, per questo, perse tutto l'entusiasmo nel crescere i propri figli, diventando sempre più dura e severa nei loro confronti.
Fortunatamente, in quella casa c'era George, un padre che, io stesso, aspiravo a diventare.
Quell'uomo avrebbe fatto di tutto per i suoi figli, soprattutto per la piccola Eva, la cocca di casa in quanto "unica donna" tra i fratelli.
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Oltre i tuoi occhi
RomanceLa vita è fatta di scelte: ogni giorno bisogna prendere delle decisioni che, inevitabilmente, influiranno il corso della tua giornata o, in altri casi, della tua vita. Io ho dovuto prendere una decisione. Quando tu mi hai proposto di ricominciare lo...