Oggi...
Eva
Ancora cinque minuti...
Ti prego, solo altri cinque minuti...
<<Eva?>>
Solo cinque.
<<...Eva?>>
Dannazione.
Un brontolio poco elegante, attutito dal cuscino, fu l'unica risposta che riuscì a dare.
<<Non trovo i miei calzini portafortuna>> sussurrò Tobia preoccupato.
I suoi calzini-
Aprì lentamente gli occhi, trovando di fronte a me il faccino adolescenziale di mio fratello.
Indossava la sua classica divisa scolastica, composta da un classico jeans nero e una camicia bianca, tenendo tra le mani uno dei tanti piatti di plastica che eravamo costretti ad utilizzare.
Mi aveva portato un toast, per farsi perdonare.
Come faceva tutte le volte che sapeva di dovermi svegliare prima del mio solito orario a causa di un qualche imprevisto.
La settimana scorsa lo aveva fatto perché aveva perso il pullman.
Quella prima ancora perché non trovava più le sue scarpe.
Dio Santo, se non fosse stato per quei panini lo avrei strozzato all'istante.
Sollevai il capo guardandomi attorno, per cercare l'orologio all'interno della nostra minuscola stanza.
Le sei e mezza.
Sbuffai demoralizzata quando mi resi conto che avrei potuto dormire un'altra mezz'ora in più, se non fosse stato per Tobia.
<<Hai cercato nella cesta del bucato?>> chiesi con voce ancora impastata dal sonno.
<<Certo.>> alzò gli occhi al cielo. <<Non c'è>>
Cercai di fare mente locale per capire dove potessi aver messo quei dannati calzini.
<<E nel cassetto? Se li ho lavati, di sicuro devo averli messi lì dentro.>> ragionai ad alta voce scostando il lenzuolo pesante dal mio corpo per alzarmi.
Sapevo che non sarei più riuscita a riprendere sonno.
<<Ho provato anche lì ma non ci sono, Eva...>> piagnucolò mio fratello appoggiando il piattino sul suo letto.
<<...e se li ha presi la mamma?>> mi guardò con gli occhi lucidi, timoroso.
La mamma?
Gli rivolsi uno sguardo confuso.
<<Perché avrebbe dovuto?>> domandai scendendo dal mio letto con un balzo.
Quel vecchio letto a castello prima o poi ci avrebbe abbandonati, a me e a mio fratello, ma per ora sembrava ancora reggere il nostro peso.
Così si fa vecchio mio!
<<N-non lo so, però lei sapeva quanto fossero importanti per me... soprattutto oggi!>> disse riferendosi alle selezioni per la squadra di tennis della scuola che si sarebbero tenute oggi.
Merda.
Me lo ero scordata che sarebbero state oggi.
Strofinandomi gli occhi mi avvicinai all'armadio, che condividevo con Tobia, per recuperare un paio di pantaloni in tessuto da abbinare alla maglietta del pigiama non avevo intenzione di cambiare.
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Oltre i tuoi occhi
RomantiekLa vita è fatta di scelte: ogni giorno bisogna prendere delle decisioni che, inevitabilmente, influiranno il corso della tua giornata o, in altri casi, della tua vita. Io ho dovuto prendere una decisione. Quando tu mi hai proposto di ricominciare lo...