3 - Nuovi amici

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Ci dirigemmo ancora verso l'entrata principale dove la folla ormai si era raddoppiata.
Restammo a bocca aperta guardando la quantità di persone che si era radunata per incontrare questo giovane ragazzo.
Decidemmo di metterci in fila dove l'aria condizionata, che prima ci aveva ammaliati, praticamente sembrava non esistere nemmeno.
Poco davanti a noi si trovava un gruppo di ragazzini che scherzavano.
Le loro braccia erano ricoperte di scritte come 'Favij❤' oppure 'Lorenzo ti amo'.
Per distrarci dal caldo io e Claudio decidemmo di chiacchierare con loro. L'aria iniziò a farsi pesante allora chiesi al gruppo se volessero uscire a fumare una sigaretta. Due ragazzi si mostrarono interessati alla mia proposta ma esitarono a rispondere temendo di perdere il posto in cima alla fila. Claudio e un'altra ragazza, Roberta, declinarono con gentilezza dato che non fumavano.

Io: Allora potreste tenerci il posto! Ci vediamo qui tra 5 minuti.

Uscire dalla fila fu abbastanza semplice, alcune ragazzine emozionate ci guardarono soddisfatte mentre ci facevamo strada verso l'uscita, probabilmente pensavano che avessimo gia abbandonato l'impresa il che significava più spazio per loro.
Peccato che quando finimmo di buon grado la nostra sigaretta e iniziammo a spingere per riprendere i nostri posti, quelle stesse ragazzine ci guardarono e iniziarono a insultarci chiedendo di rispettare la fila.
Guardai i due ragazzi appena conosciuti e ci sorridemmo ironicamente.

Io: scusa tesoro, mi sono sentita male.

La tredicenne rimase a bocca aperta e, ancora arrabbiata, ci fece passare arrendendosi alla bugia.

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La situazione stava diventando insostenibile.
Erano passate due ore, e ne mancavano altrettante all'arrivo di Favij.
Gli organizzatori decisero di far partire della musica per distrarre gli ospiti che stavano diventando impazienti.
Musica House a tutto volume iniziò a perforarmi le orecchie, inutile dire che non è esattamente il mio genere.
Ma il peggio arrivò quando il ritornello della canzone portò gli organizzatori sul palcoscenico a incoraggiarci a saltare.

FORZA RAGAZZI SALTATE!

La gente sembrò impazzire e saltando iniziai a traballare visti gli spintoni.
Mi sentivo male. Acqua. Ho bisogno d'acqua.
Mi girai verso Claudio con occhi supplicanti.
Lui sembrava non gli importasse del caldo e della folla che lo spintonava. Forse perché era molto più alto di me e lassù l'aria circolava meglio.
Io invece, da piccola nanetta che sono, mi stavo facendo lentamente inghiottire dalla gente che saltava impazzita.

Io: CLAUDIO! ACQUA!

Urlai io cercando di superare il volume della musica

Claudio: NON NE HO

Disse, accompagnandosi con il gesto di una mano.
Mi guardai intorno disperata e mi ritrovai a chiedere aiuto ai ragazzi conosciuti poco prima.
Roberta, gentilmente tirò fuori una bottiglia di acqua fresca e mi fece bere.
Gliela diedi indietro e lei, invece di posarla di nuovo in borsa, prese con fermezza il mio polso e poggiò la plastica fredda sulle mie vene. Un brivido di sollievo mi percorse la schiena e per altre due ore tenni duro.

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Passammo gradevolmente il nostro tempo sventolandoci con un ventaglio e scattando fotografie per ingannare l'attesa. Una ragazza di fianco a noi sembrava lamentarsi abbastanza infastidita con quello che sembrava il suo ragazzo.

Ragazza: Non ci posso credere! Ha chiamato la polizia? Se adesso annullano l'evento lo prendo a schiaffoni!

Io e Claudio ci guardammo allarmati temendo che quelle parole fossero vere e che qualcuno stesse tentando di sabotare l'evento per la brutta organizzazione.
A dire il vero, sì, quell'organizzazione era a dir poco inaccettabile, al limite del pericoloso.
Ma tante persone erano lì per incontrare il loro idolo e nessuno si sarebbe potuto permettere di spezzare centinaia di cuori.
Se a quella persona non gli aggradava la situazione poteva perfettamente girare i tacchi e andarsene.

Ci avvicinammo alla ragazza per chiarire la situazione e lei si presentò.

Ragazza: piacere, sono Sara. Lo vedete quel signore con i capelli bianchi lì in fondo? Beh, ha chiamato la polizia e credo stiano arrivando.

Claudio: io lo uccido...

Io: calma, non cancelleranno l'evento

Cercammo di tranquillizarci e continuare ad aspettare. Mi interessai particolarmente a un uomo sul palco che cercava di tranquillizzare la folla.

Organizzatore: ragazzi, smettetela di spingere, fate un passo indietro. Favij è gia qui e non salirà sul palco se voi non vi calmate.

La folla semrò impazzire ancor più e partirono dei cori che intimavano al povero ragazzo di uscire.

La musica continuava a suonare e mi voltai con ironia verso Claudio.
Quello che vidi mi spezzò il cuore in due.
Sara stava abbracciando Claudio in maniera quasi troppo confidenziale e Roberta scherzava e flirtava sventolandogli un ventaglio sul viso.
Rimasi lì impietrita. La gelosia inizio a farsi strada nel mio sangue sino a sostituirlo del tutto. Strinsi i pungi forte per contenermi dal dare un pugno a quelle due oche che avevamo appena conosciuto.
Fissai ogni particolare di quella scena:
Sara aggrappata ai pettorali sudati del mio migliore amico; la mano di Claudio gingeva al vita di Sara; Roberta scopava con gli occhi il corpo di Claudio. Tutto questo mi stava facendo impazzire. Per quello che sembravano cinque minuti mi sentii sola, e lontana da lui e il mio sguardo di tristezza si trasformò in disappunto, rabbia e disgusto.
Non mi accorsi nemmeno che Favij nel frattempo era salito dul palco, la folla urlava e con loro anche itre ragazzi abbracciati. La fila si muoveva lentamente mentre il riccio iniziava a firmare le copie dei libri ai suoi fan.
Cercai di catturare lo sguardo di Claudio con il mio e fargli capire che la situazione non mi piaceva AFFATTO.
Sara lo baciò sulla guancia e a quel punto mi spezzai, sentii un pungno in pancia farsi strada verso il mio cuore e sgretolarlo in mille pezzettini
Lui girò lo sguardo, divertito e beato tra le due ragazze, per qualche secondo verso di me. E il suo sorriso si tramutò in una smorfia di terrore.
Non solo si spaventò per il mio viso pieno d'odio, ma probabilmente per il mio pallore, il mio tremolio.
Già stavo per svenire.
Caldo e gelosia non sono la combinazione perfetta.
Le mie ginocchia stavano per cedere, tremavo nonostante i 35 gradi di temperatura, il mio sangue sembrò sparire dal mio viso rendendomi bianca come un fantasma.
Roberta mi ordinò di aggrapparmi al suo zaino mentre Claudio e Sara, chiaramente preoccupati, chiedevano alla folla di fare spazio.
Una signora si rese conto della situazione e con una mano cercó di spostare la gente alla nostra destra per farci uscire da quell'inferno.
La gente si aprì formando un corridoio, sembrava la sepaeazione delle acque di Mosè.
Ci affrettammo verso la vetrina più vicina dove mi accasciai tremante, vicino a noi c'erano altre ragazze messe come me. Vidi Claudio alzarsi e correre via per compare l'acqua.
Io a quel punto, mi poggiai sulla spalla della ragazza accanto a me. Che fosse Sara o Roberta importava poco. Volevo solo chiudere gli occhi.

The way we met ~Lorenzo Ostuni~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora