5 - Ritorno

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Finita la fila, io e Sara ci dirigemmo al tavolo di Claudio e Cristina, accompagnate da due meravigliosi gelati alla vaniglia.
Ci sedemmo e in silenzio iniziammo a goderci il nostro spuntino freddo.
Non mi resi conto che gli altri tre avevano iniziato una conversazione scherzosa su un argomento a me indifferente e, continuando a mangiare, mi trovai a naufragare nei miei pensieri.
Mi odiava?
Era arrabbiato?
Mi avrebbe mai perdonata?
Finito il gelato, i tre mi guardarono con curiosità visto il mio lungo silenzio e il mio suardo perso nel nulla.
Mi sbloccai dal mio trance e decisi di proporre di alzarci.

Io: si sta facendo tardi e tra poco io e Caudio dobbiamo tornare a casa. Vogliamo passare a vedere come sta andando la situazione con Favij?

Le due ragazze annuirono con entusiasmo mentre Claudio alzò le spalle tenendo lo sguardo basso.

Ci dirigemmo ancora un'ultima volta nel cuore del centro commerciale e le nostre mascelle caddero alla vista della folla che si era creata attorno al palco.
Inizialmente le persone si erano radunate in due file ordinate, adesso invece non c'era nemmeno più traccia delle transenne che le delimitavano.
Il caos aveva colpito Palermo.
Lo stesso Favij sembrava confuso e scosso dalla folla che spintonava ma continuava a posare per le foto e autografare fogli senza batter ciglio.

Decidemmo di spostarci sul lato sinistro del palco dove potevamo perfettamente vedere il povero Lorenzo muoversi in fretta per accontentare tutti i suoi fan.
Devo dire che anche io ero un po' emozionata dall'averlo a pocho meno di tre metri lontano dalla mia presenza. Era davvero un bel ragazzo.
Aveva tagliato i capelli e adesso la frangia nera ormai schiarita dal sole siciliano era stata sistemata verso l'alto, scoprendo la fronte. Indossava una t-shirt grigia con la scritta "Vans" in viola e un paio di pantaloni a sigaretta neri. Rabbrividii al solo pensiero del caldo che stesse provando.

Guardai le due ragazze accanto a me con uno sguardo malizioso e, senza esitazioni, urlammo in coro.

"LORENZO SEI BELLISSIMO"

Questa mattina ero molto scettica e sapevo che mi sarei annoiata ma ad essere onesta, mi stavo divertendo da impazzire.

Il giovane youtuber si voltò con sorpresa e con un grande sorriso mi fece l'occhiolino.
Guardava me? Cosa?
Non l'ho urlato solo io!
Mi girai verso le due ragazze che con mia grande sorpresa erano scomparse.
Nonostante Sara e Cristina avessero urlato quella frase con me per attirare l'attenzione di Lorenzo, decisero di fuggire e nascondersi per la vergogna.

Io, presa dal panico, alzai una mano e mossi le dita ripetutamente con un sorriso imbarazzato.
Lui, invece del tutto calmo, ricambiò con un cenno del mento e tornò al suo firmacopie.
Una ragazzina impaziente mi fulminava con lo sguardo poiché avevo distratto il suo idolo.

Mi voltai rossa come un peperone e vidi Claudio che si riposava contro una vetrina, e le due mie nuove amiche che mi guardavano con occhi increduli.

Sara: Ale! Ti sta fissando!
Io: chi?
Cristina: Favij? Lorenzo Ostuni? Il più famoso youtuber d'Italia? Quel figo sul palco? Come lo vuoi chiamare lo chiami, fattostà che ti sta guardando!

Mi voltai ancora una volta per vedere Lorenzo impegnato a firmare fogli su fogli, buttando qua e là qualche occhiata verso di noi. Quando il suo sguardo incrociò il mio mi misi a ridere e lui sorrise continuando a guardare i fogli davanti a lui.

Sara: ma cosa ridi??
Io: è buffo!

Sentii uno sospiro da parte di Claudio allora cercai di cambiare discorso.

Io: credo che dobbiamo allontanarci...

Le povere ragazze sbuffarono e Claudio mantenne il suo stato di indifferenza mentre camminavamo verso l'uscita più vicina.
Decisi di prendere la situazione sottobraccio e raccolsi la mano di Claudio con la mia.
Lui mi guardò stupito, ma non abbastanza da farmi credere in un suo cambio d'umore.

Io: hai intenzione di dirmi cos'hai?
Claudio: nulla
Io: non ci credo
Claudio: HO DETTO CHE NON HO NULLA

Lo disse sussurrando ma il tuo tono era nervoso e tremolante come se urlasse.
A quel punto non ce la feci più. Lasciai brusca la sua mando e accellerai il passo per raggiungere le ragazze e salutarle.
Diedi un bacio veloce a ognuna delle due accompagnato da un sorriso poco credibile, poi mi allontanai verso il parcheggio il più velocemente possibile.
Ero stufa, stufa dei suoi cambiamenti repentini d'umore, stufa del suo trattarmi con indifferenza dopo tutto quello che avevamo passato, stufa di essere ancora così maledettamente persa di lui. Ora basta, devo andare avanti.

Uscii dalla porta automatica con passi pesanti e un'ondata di caldo umido mi colpì il viso. Pioveva a dirotto ma il caldo era peggio di prima, l'aria così umida e densa da poterla raccogliere in un bicchiere e berla.

Mi affrettai verso la macchina anche se sapevo che lui mi avrebbe raggiunta, non potevo scappare.
Mi sedetti sul sedile del guidatore e buttai la testa sul volante cercando di non scoppiare a piangere dai nervi.

Come avevo previsto lui salì in macchina accanto a me e mi poggiò una mano sulla spalla.
Tremai al contatto e sollevai la testa velocemente facendolo sussultare.
Mi allacciai la cintura e accesi il motore.

Claudio: Ale...mi dispiace...

Senza dire una parola feci retromarcia e con il viso teso per i nervi ci dirigemmo verso l'autostrada.

Claudio: senti, scusa. Ho visto quanto eri gelosa prima e mi sono arrabbiato sapendo che non sei mai felice per me.

Continuai a non proferire parola mentre guardavo la strada ...sempre più tesa.

Claudio smise allora di parlare e incrociò le braccia. E ancora una volta si addormentò, stavolta con il viso contratto dalla tensione di quel piccolo discorso.

The way we met ~Lorenzo Ostuni~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora