9 - Aiuto

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Le mie mani tremavano e riuscivo a malapena a sorreggere il mio telefono.
Lo schermo mostrava ancora il messaggio che lessi più volte per essere sicura di aver capito bene.

Da: Lorenzo Ostuni

"Benissimo, sarò da te alle 8 ;)"

Rimasi ancora lì impalata sul mio letto a fissare lo schermo del mio telefono quando improvvisamente iniziò a vibrare a intervalli regolari.
Ci misi un po' a capire che si trattava di una chiamata... e il nome sul display diceva Lorenzo Ostuni.
Indecisa sul da farsi mi alzai dal letto e iniziai a camminare avanti e indietro per la stanza, non sapendo se rispondere oppure no.
Feci un respiro profondo e trascinai finalmente il mio dito sullo schermo per rispondere.

Io: pronto?

Lorenzo: hei, scusa il disturbo ma potresti dirmi il tuo indirizzo?

Io: sul serio vieni a prendermi?

Lorenzo: *heh*, tu che dici?

Io: e dove avresti intenzione di portarmi?

Lorenzo: è una sorpresa...Allora? L'indirizzo?

Io: uhm, sì scusa...sto in via Roma numero 10

Lorenzo: bene, inizia a prepararti che sono già le 7!

Aprii la bocca per rispondere ma la chiamata era stata interrotta.
Stiedi lì, in piedi al centro della mia camera con il telefono ancora all'orecchio e la bocca aperta.
Mi ci volle un po' per processare tutte quelle informazioni, e dopo qualche secondo scattai e mi diressi in bagno per fare la seconda doccia nel giro di poche ore. Asciugai i miei lunghi capelli castani e li avvolsi in uno chignon disordinato.
Mi avvicinai allo specchio e iniziai a mettere del trucco su quel disastro di viso che mi ritrovavo dopo tutte quelle lacrime.
Iniziai ancora una volta a pensare a quello che ritenevo il mio migliore amico ma che in realtà era la mia più grande cotta.
Scossi il pensiero via dalla mia mente agitando la testa e continuai a cercare di truccarmi decentemente.
Disegnai sugli occhi una sottile linea nera che finiva con una punta agli angoli.
Soddisfatta del risultato mi diressi nel guardaroba e con un'espressione confusa mi guardai intorno.
Il mio armadio consisteva del tutto in t-shirt e jeans...
Sospirai rassegnata e decisi di infilarmi un paio di jeans chiari e la t-shirt più "sistemata" che possedevo.
Infilai i piedi in un paio di converse grigio invecchiato e mi diressi verso la porta.
Guardai l'orologio che segnava le 7:50 e con qualche agile movimento afferrai lo zaino, le chiavi e gli occhiali da sole.
Scendendo le scale del mio palazzo mi ricordai di avere ancora in testa quello chignon malfatto e con un piccolo gesto lo sciolsi facendo cadere le ciocche lungo il viso.
Aprii il grande portone di legno e mi trovai faccia a faccia con Lorenzo che teneva la mano vicino al citofono pronto per suonare.
Mi guardava con un viso stupito e fece un passo indietro per guardare la mia intera figura.
Senza dire una parola agitò un dito in un movimento circolare chiedendomi di fare una piroetta.
Sfoderai un sorriso e feci come mi disse.

Lorenzo: sei splendida. Andiamo.

Lo seguii a passo svelto sino alla sua auto e con un inchino buffo aprì la portiera della piccola Smart blu.
Lo ringraziai giocosamente e mi sedetti sui comodi sedili in stoffa.
Mentre il riccio faceva il giro della macchina per sedersi al posto del guidatore ricevetti una notifica.
La suoneria rimbombò nella piccola macchina e con un veloce gesto visualizzai il messaggio che apparteneva a... Claudio.
Lessi velocemente.

Da: Claudio :)

"Mi manchi...scusami...chiamami quando puoi.
Xxx"

Non risposi, misi invece il telefono in silenzioso e con uno sbuffo nervoso lo infilai nella borsa.
Nel frattempo Lorenzo era salito in macchina e si allacciava la cintura con un ghigno.

Lorenzo: problemi in paradiso?
Io: ehm...no...ho solo avuto una discussione con un amico.
Lorenzo: lo stesso amico che hai portato al firmacopie?
Io: a dire il vero sì...ma lasciamo stare, dove mi porti?
Lorenzo: vedrai.

Da quell'istante l'auto venne riempita da un leggero silenzio rilassante e con lo sugardo tentai di capire dove il riccio mi stesse portando.
Qualche minuto dopo riconobbi la spiaggia dove ieri ci eravamo incontrati e vidi Lorenzo posteggiare proprio di fronte la spiaggia.
Scese dalla macchina e si affrettò ad aprirmi la portiera come un vero cavaliere.

Lorenzo: madame..

Ridacchiai divertita e salii sul marciapiede sporco di sabbia.
Il vielo era ormai scuro ma ancora un po' illuminato dalla luce rosata del tramonto.

Io: era qui che mi dovevi portare?
Lorenzo: questa è solo la prima tappa principessa.

...
...
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The way we met ~Lorenzo Ostuni~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora