7 - Piacere, Lorenzo

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Lorenzo: Piacere, Lorenzo

Disse lui con un sorriso sghembo, rimasi lì impietrita a guardarlo mentre mi tendeva la mano per stringerla.
Sorrisi imbarazzata e spostai il pallone di plastica sotto il braccio sinistro per tendergli la mando a mia volta e presentarmi

Io: Lo so, io sono Alessandra

La mia voce era sicura e abbastanza profonda per una ragazza di 18 anni ma dentro tremavo, e il perché non lo sapevo.
Le nostre mani si lasciarono e il sorriso malizioso di Lorenzo si fece più pronunciato.

Lorenzo: Alessandra, mi piace. E...lo sai? Sai chi sono?

Io: beh, sì. Sei Favij, no?

Lorenzo: ero ironico *heh*

Abbassai lo sguardo e sorrisi.
Gli passai la palla e feci per andarmene.

Lorenzo: Aspetta!

Mi voltai confusa.
Lui si voltò e chiamò uno dei due ragazzi, suoi amici, che ci fissavano curiosi dalla riva.
Con mano agile lanciò la palla ai due ragazzi e con un gesto fece capire loro di continuare a giocare senza di lui.
Osservai curiosa la scena con le braccia conserte per coprire la pelle scoperta della pancia.
Non ero mai stata molto a mio agio nel mio corpo, ed ero preoccupata che il mio piccolo rotolino di ciccia alla base dello stomaco potesse suscitare disgusto a chi mi stesse attorno.
Lui si voltò ancora e dopo avermi guardata per qualche secondo parlò.

Lorenzo: quindi...conosci i miei video?
Io: in realtà ne ho visto solo uno *heh*

Il suo sguardo si fece...confuso? No, deluso.

Lorenzo: oh, allora come mai eri al firma copie del mio libro?

Sentii le mie guancie prendere colore al pensiero di quella strana giornata.
Ricordai di essere riuscita ad attirare la sua attenzione urlando quella frase piuttosto imbarazzante.

Io: beh...in realtà ho solo accompagnato un.....amico?

Lorenzo: amico?

Io: già, il mio migliore amico.

A quel punto sospirò quasi sollevato.
Un lungo soffio di brezza eativa ci scombinò i capelli e io strinsi più forte le braccia attorno al mio busto.
Mi guardò preoccupato e poi sorrise.

Lorenzo: fa freddino, vuoi tornare a riva?

Annuii imbarazzata e lo precedetti camminando nell'acqua bassa verso il punto dove avevo posato la mia roba.
Sorprendentemente lui non tornò dai suoi amici ma mi seguì.
Mi piegai per pescare la tovaglia dal mio zaino di pelle nera e mi avvolsi le spalle.

Lorenzo: ti dispiace se mi siedo?
Io: fai pure

Si sedette sul telo extra che avevo portato per prendere il sole e mi fece segno di sedermi accanto a lui battendo le mani sulla tovaglia.
Mi sedetti con poca grazia e lui ridacchiò.

Lorenzo: quindi hai visto un solo video dei miei... posso sapere quale?

Ridacchiai al pensiero del riccio che giocava e canticchiava del video di qualche tempo fa.

Io: credo fosse Geometry Dash...

Canticchiai la canzoncina inventata dallo stesso Lorenzo con la voce rotta dalle risate. Lui rispose con un sorriso e mi diede un pugnetto sulla spalla, sentendosi canzonato e preso in giro dalle mie risa.

Ragazzo 1 e 2 (in coro): LORENZO!! ANDIAMO !!

Ci voltammo entrambi.
Lui mi guardò dispiaciuto ma poco dopo si illuminò, come se avesse avuto un'idea.

Lorenzo: ascolta, io devo andare. Ma resterò ancora una settimana, non è che.... mi daresti il tuo numero?

Rimasi sorpresa da quella richiesta e sgranai gli occhi.
Indecisa sul da farsi risposi con un 'mmmh' confuso.

Lui mi guardò con occhi supplicanti ma comunque buffi.

Lorenzo: dai!

Sorrisi e tirai fuori il mio smartphone per dettargli il mio numero di telefono.
Lui annuì e premette il tasto 'Salva' sotto il nome di "Alessandra <3"
Sorrisi e pensai che nessuno usava più quei due segni per formare un cuoricino.
Lui si alzò senza dire una parola, mi tese la mano ancora una volta e io la tesi a mia volta pensando volesse stringermela per salutarmi.
Invece, afferrò il mio polso e tirò con forza sino a tirarmi in piedi.
Con qualche agile movimento portò le sue mani attorno alla mia vita e mi tirò in un abbraccio.
Il suo petto bagnato premeva contro il mio e in qualche modo le mie braccia si trovarono a ricambiare inconsapevolmente l'abbraccio.

Lorenzo: mi ha fatto piacere conoscerti, Alessandra..

Annuii imbarazzata sulla sua spalla e mi allontanai dal suo petto.
Lui, invece, lasciò i miei fianchi molto più lentamente.
Fece un cenno con la testa e iniziò a correre verso i suoi amici che lo guardavano stupito.
Li vidi allontanarsi a passo svelto mentre i due amici colpivano giocosamente Lorenzo e ridevano.

The way we met ~Lorenzo Ostuni~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora