10 - Una serata magica

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Vorrei dedicare questo capitolo alla mia castorina Alessia Alessia_Tiberia

Sorrisi guardando Lorenzo che mi tendeva la mano come un vero e proprio cavaliere.
Gli porsi la mia e camminammo mano nella mano come due bambini lungo il marciapiede che costeggiava la spiaggia.
Non era nulla di romantico, o almeno credetti. Sembrava semplicemente una innocente passeggiata al mare da amici. Gli amici si tengono per mano, vero?.

Ci trovammo davanti a un piccolo bar che sfoggiava tavoli e sedie in ferro battuto posizionati su un pavimento di legno che separava il bar stesso dalla spiaggia.
Una leggera brezza faceva sventolare gli ombrelloni che coprivano i posti all'aperto. Il sole era ormai calato ma il cielo restava illuminato da qualche lampione e dalla restante macchia di rosa che si intravedeva sul mare.

Lorenzo mi fece cenno di prender posto, sembrava molto serio e i suoi occhi guizzavano qua e là sempre in allerta per non so quale motivo.
Mi sedetti sul tavolo che dava la miglior vista sul mare e iniziai a guardarmi attorno mentre il riccio rivolgeva qualche parola a un cameriere.
I tavoli erano occupati prevalentemente da giovani coppie, sulla trentina.
Le donne vestite in pantaloni larghi a fantasia e camicette scure, gli uomini con pantaloni scuri e camicia rigorosamente bianca per mettere in risalto l'abbronzatura esagerata.
Mi sentii a disagio guardando i miei jeans e il mio top nero.

Rivolsi un'altro sguardo al riccio che ormai si stava dirigendo verso di me rigido come una tavola ma accompagnato sempre da questo charme che lo rendeva molto affascinante.
Presi qualche momento per apprezzare la sua alternatività nel vestire.
Indossava un paio di jeans come me e portava una camicia blu scura con le maniche tirate su sino al gomito e i bottoni chiusi sino al colletto.
Impeccabile.
Si sedette di fronte a me e sfoderò un sorriso smagliante che mi fece rabbrividire.
Ricambiai e finalmente iniziò a parlare.

Lorenzo: perdonami se sono un po' teso ma ho paura che qualcuno mi riconosca e mandi a monte la mia serata da solo con te.
Io: Guardati intorno, sono tutti un po' cresciuti per guardare videogaming su youtube *heh*

Lui sorrise ma sembrava offeso dalla mia battutina quindi cercai di correggermi subito.

Io: intendo dire che--

Mi interruppe con un gesto della mano e una risata.

Lorenzo: tranquilla, si vede che questo non è il mio tipo di pubblico

Accompagnò le sue parole con un gesto della mano che stava ad indicare i vari tavoli alle nostre spalle.

Lorenzo: parlami un po' di te.

Poggiò i gomiti sul tavolo e congiunse le mani in attesa di un mio lungo monologo ma dalla mia bocca non uscì parola. Mi limitai ad abbassare lo sguardo e sussurrare un "cosa dovrei dire..?"

Lorenzo: studi? Hobby? Musica? Sogni?

Risposi tenendo gli occhi bassi e torturandomi le mani.

Io: beh...ho studiato lingue al liceo e penso che andrò a continuare questa passione a Firenze o a Roma ma la mia vera passione è sempre stata l'arte.
Infatti nel tempo libero dipingo ...o suono la batteria...adoro i Genesis infatti.

Finalmente alzai lo sguardo e lo vidi sorridere interessato alla mia storia come un bambino che ascolta una favola. Sorrisi a mia volta e in quel momento si avvicinò un cameriere con un grande sorriso ben recitato stampato sul volto.

Cameriere: siete pronti per ordinare?

Il giovane si rivolge a me, pronto per segnare le ordinazioni su un taccuino.
Solo allora mi resi conto di non aver neanche dato un'occhiata al menù.
Alzai lo sguardo incontrando quello del riccio. Feci un'espressione confusa cercando di indurlo a parlare al posto mio.
Lui rispose con un sogghigno e si voltò verso il cameriere, pronto per ordinare.

Lorenzo: prendiamo due mojito, grazie.

Sorrisi ampiamente, soddisfatta della sua scelta.
Ma il mio sguardo cadde su una persona dietro di lui.
Una bella ragazza di spalle, con i capelli lisci castano chiaro.
Era lei?

Azzardai chiamandola per nome.
Io: Alessia!!

La ragazza si voltò e, riconoscendomi, portò le mani alla bocca emozionata.
Il riccio mi guardò strano, voltandosi a sua volta per vedere chi stessi chiamando.
Alessia si avviò a passo svelto verso di me sorridendo come matta.
Mi alzai pronta per l'impatto, infatti quando mi raggiunse mi strinse in un abbraccio mortale che mi fece mancare il respiro.
Mi era mancata un sacco....davvero.

Alessia: piccola, mi sei mancata da impazzire!!

Alessia era una ragazza solare, divertente, con un senso dell'umorismo che ti rendeva la giornata migliore. Ci eravamo conosciute al firmacopie di Favij, era una delle persone con cui avevo passato la giornata a fare fotografie.

Sorrisi pensando a quelle foto sul mio cellulare che ritraevano me e Alessia mentre facevamo facce buffe.
E quasi mi vennero le lacrime agli occhi pensando che quell'abbraccio in cui ci stavamo stritolando a vicenda era identico a quello che ci eravamo date prima di salutarci alla fine di quella giornata speciale.

Dopo aver dondolato a destra e a sinistra, in quella morsa così nostalgica, ci staccammo guardandoci sorridenti.

Lei si voltò finalmente verso il ragazzo che ormai ci guardava dovertito e gli tese la mano senza rendersi conto di chi fosse.

Alessia: ciao! Piacere, io son--

Rimase a bocca aperta riconoscendo il suo idolo seduto proprio davanti a lei.
Portai una mano alla bocca per nascondere la mia faccia divertita dalla sua reazione e il ragazzo fece lo stesso.

Alessia: t-tu....TU SEI LORENZO OSTUNI!

The way we met ~Lorenzo Ostuni~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora