Help me, please.

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Pov. Hope

"Perché questo cazzo di armadietto non si apre !?!"sussurrai a me stessa, mentre continuavo a battere il palmo della mano su quell'aggeggio di metallo.
"Ti serve aiuto ? "una voce calda e profonda mi fece sobbalzare, pentendomi subito di essere ritornata a scuola quella mattina,"No, ci riesco da sola'' risposi decisa cercando di apparire distaccata.
"Perché hai deciso solo oggi di ritornare a scuola ?"Un interrogatorio di prima mattina, proprio quello che ci voleva!
"Senti Zayn, non so che cosa vuoi e non voglio saperlo non ci parliamo da più di una settimana, e tu ora, mi interrompi in preda ad una crisi isterica?"iniziai e lo vidi accennare un sorriso. "E ora se vuoi scusarmi, avrei cose da fare molto più importanti che parlare con te."esclamai mostrando un sorriso finto, poi mi girai verso il mio armadietto pronta a sferrare un altro pugno.
Mi fermai però, quando sentii il respiro di Zayn sul mio collo.  Strabuzzai gli occhi quando mi accorsi che il petto del moro aderiva alla mia schiena,il mio cervello perse lucidità e riuscii soltanto a vedere due mani dalla pelle color caramello che trafficavano con la serratura del mio armadietto. Rimasi ipnotizzata dalle mani del moro che si muovevano lentamente.
Ero immobile, con il respiro irregolare e una stretta al livello dello stomaco. Cosa dovevo fare?
La pressione del ragazzo aumentò e mi ritrovai schiacciata contro l'armadietto, con tutto quel ben di Dio spalmato sulla schiena.
Quando Zayn cercò di infilare una sua gamba tra le mie, spalancai gli occhi e lo spinsi via.
"C-che stai f-facendo?"domandai, ancora con il respiro che non si decideva a tornare regolare.
"Scusa, mi sono fatto prendere un po' troppo dalla situazione...'' mi rispose, portando una mano dietro la nuca, imbarazzato.
"Me ne sono accorta!"Lui annuì e continuò a trafficare con i codici e la chiave dell'armadietto.
"Ecco fatto! Bisognava solo girare la chiave più lentamente, perché la serratura è vecchia e non riesce a ... "blaterò dopo un paio di minuti di attesa.
"Si si, ho capito! Non c'è bisogno che mi spieghi come è fatta la serratura del mio armadietto"gli dissi, mentre con un piede battevo sul pavimento, impaziente di prendere il libro di chimica.
Lui scrollò le spalle, ma non se ne andò, anzi rimase immobile di fronte a me. Ci fu uno scambio di sguardi malinconici e nostalgici, riuscimmo a  intraprendere una sorta di conversazione solo con l'uso di occhi.
"Se aspetti che ti ringrazi, potresti restare qui anche tutto l'anno!'' esclamai sarcastica. Quell'intesa di un paio di secondi prima era durata abbastanza per i miei gusti.
"Ehm... si certo... allora ci si vede in giro!"mi disse prima di girarsi verso le aule e allontanarsi definitivamente.
Lo guardai andare via e senza accorgermene, mi ritrovai le guance leggermente bagnate.

Aprii la porta ed entrai in casa, stanca.
Ero andata alla posta ma a causa di un paio di anziane signore che non sapevano come muoversi dentro quell'edificio, avevo ritardato di un'ora.
Quella era stata un'altra di quelle giornate da dimenticare.
Appena entrai però, qualcosa di rosso sul pavimento attirò la mia attenzione. Indossai gli occhiali per la vista, che a scuola avevo evitato di portare e mi avvicinai al diretto interessato.
Sorrisi involontariamente quando vidi che si trattava di una rosa rossa, accompagnata da un bigliettino.
Curiosa, lo raccolsi e lo aprii, leggendo subito ciò che c'era scritto.
-   Lo ammetto, non sono bravo con le parole, ma provare non costa nulla... -

Alzai un sopracciglio: perché aveva lasciato la frase a metà?
"Forse avranno sbagliato!"pensai.
Scrollai le spalle e mi diressi in cucina per prendere il barattolo di nutella, ma fu lì che trovai un'altra rosa,logicamente vicino ai petali c'era attaccato il secondo biglietto.
Il mio cuore perse un battito. Possibile che stavo sognando? Possibile che avevo le allucinazioni  a causa della stanchezza?
Scossi la testa: io ero sanissima!

- Non sono nè il ragazzo più dolce del mondo, nè quello più romantico o quello più serio, e questo lo so, ma tu mi devi credere quando dico... -
La curiosità mi stava divorando e dovevo trovare assolutamente il terzo bigliettino.
Al diavolo la nutella, c'erano cose più importanti!
Corsi verso il salone e cominciai a guardare sotto il divano, dietro la televisione, vicino al portaombrelli, ma del bigliettino nessuna traccia.
Mi avviai verso il bagno avevo bisogno di lavarmi la faccia ma questo pensiero fu subito scacciato via dalla rosa appoggiata alla vasca. Sorrisi e lessi il contenuto del biglietto:

The piece of paper that changed my life.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora