"In qualche modo il buio m'ha difeso,
metti che non trovo un motivo più buono per dirti che sono un peso."Patrizia:
Avevo iniziato a lavorare da una settimana in una libreria del centro, di quelle grandi, piene di libri, di pagine da scoprire, ogni giorni mi alzavo motivata, pronta per incominciare. Quella mattina come sempre mi diressi a lavoro, ignara di ciò che mi aspettava.
Più di mille persone erano in coda davanti all'entrata, una folla urlante al nome di "Briga." A sentire quel nome il cuore incominciò a battere sempre più veloce. Speravo con tutta me stessa che fosse uno scherzo, ma il mio capo mi riportò alla realtà.
«Patrizia, menomale che sei arrivata, oggi mi servi assolutamente, hai presente quel rapper che ha partecipato ad Amici?» Annuisco. «Oggi firmerà le copie del suo nuovo cd qui, si prevedono l'arrivo di almeno il doppio delle persone che già ci sono fuori, se per favore ti puoi occupare di sistemare la sala dove si svolgerà tutto.»
«Certamente Fabio, ma lui è già arrivato?»
«Oh, no, no. Assolutamente. Arriverà dopo pranzo.»
Incominciai a sistemare per l'intera mattinata.
Avrei avuto almeno qualche ora di tempo per inglobare tutto ciò che stava accadendo, l'avrei rivisto, dopo anni in cui avevo sognato di averlo ancora accanto. Oggi potevo rivedere i suoi occhi, risentire la sua risata, la sua voce. Tutto questo mi sembrava irreale al punto di farmi quasi sorridere. Non ero terrorizzata all'idea di parlargli, non ero più la ragazzina che era scappata da lui, in preda ai sentimentalismi e alle paure. Questa volta lo avrei affrontato, gli avrei spiegato tutto. Avrei preso il coraggio che mi era mancato negli anni passati. Quando la giornata sarà finita, lo prenderò per mano e lo porterò in quel bar dove fanno il miglior gelato di Roma. Gli parlerò dell'università, della nuova casa, gli racconterò di tutti quei pezzi di vita che si è perso, di tutte quelle giornate in cui il sole aveva bruciato la pelle, ma la sua assenza bruciava di più. Di tutte quelle volte che sentivo parlare di Mattia Briga, e non dicevo niente, non dicevo di quel ragazzino che mi portava in braccio per i corridoi. Gli dirò che non l'ho dimenticato, che anche se non chiamavo, il suo numero lo so ancora a memoria.Smisi di pensare a ciò che avrei dovuto fare, Fabio fece capolino dalla porta.
« È arrivato.»E le ginocchia tremarono.
Mattia:
Non ero riuscito a dormire, tra i ricordi di Patrizia e l'ansia per il primo firma copie ero riuscito a chiudere gli occhi per qualche minuto. Mi alzai, dirigendomi verso la cucina, dove mia sorella era indaffarata a cucinare quello che, secondo la sua visione, era un pranzo con i fiocchi.«Pranzi qui con noi?»
«A Rebè, buongiorno, no oggi ho l'incontro con i fans se non ricordi.» risposi sarcastico facendo scorrere il getto dell'acqua.
«Ah, è vero.»
Le lanciai un'occhiataccia, dopo essermi diretto in bagno e sistemato, il mio manager mi chiamò informandomi che l'autista era venuto a prendermi. Lanciai un'occhiata verso la finestra dove un tempo c'era la stanza di Patrizia, ma non vidi nessuno com'ero abituato ormai da anni.Urla, urla e ancora urla. Sentivo il mio nome, vedevo ragazze in lacrime, braccia scritte di nero, cartelloni, Mattia Briga. Una volta entrato nella stanza sento uno dei miei amici darmi una gomitata.
«A Mattì, guarda un po' quella.» lo sguardo malizioso mi fece intendere che la ragazza doveva essere molto bella.Non appena mi voltai la vidi. I capelli un tempo neri pece avevano fatto spazio a un colore più dolce, erano castano scuro, lisci e leggermente più corti, le sopracciglia più fine, il naso, era sempre lo stesso, come le labbra, pronunciate in avanti, in quanto al fisico si era asciugata ed innalzata. Era ancora più bella di prima, l'avevo lasciata nei miei ricordi che era una ragazzina, e invece eccola, una donna, con i pantaloni chiari e la camicia bianca, con il solito sorriso, il solito sguardo fermo. Restammo così, fermi a guardarci, e in quell'istante mi sembrò di essere tornato a quella giornata, in quell'estate di tanti anni fa. In cui mi ero presentato. «Patrizia», «E' un nome importante», «Lo so.»
Fiumi di ricordi ed ora camminava davanti a me.
«Ciao.» sorride timida.
«Da quanto tempo, ciao.»I sorrisi riprendono. Con lei davanti mi dimentico il significato della parola rancore.
Spazio autrice:
Buon pomeriggio a tutti/e. La storia è proprio all'inizio, aggiornerò frequentemente ma devo un po' giostrarmi il tempo dato che ho anche un'altra ff all'attivo. Ringrazio, le persone che hanno incominciato a seguire la storia di Patrizia e Mattia, capisco sia una ff un po' inusuale ma spero comunque vi possa piacere anche andando avanti.
Un abbraccio,
Elisa.
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Can't hold you. [M.B]
Fanfiction«Ci siamo persi e ritrovati molte volte, eppure non ci siamo mai riusciti a prendere.» Ride, di una risata triste, malinconica, ha l'amaro tra le labbra. ||Mattia Briga.