"Portando tra le mani il tuo respiro da reprimere, ho un destino da riscrivere [...] l'unica cosa da cui scappo davvero è la distanza. [..] E tu non dirmi che sei già finita, una vita in bianco e nero. Si no te escucho grida che forse ti sento, non ho più risorse per questo tormento e so che mi potrai deridere ma non potrai decidere se mi vorrai uccidere. [...] Divento pazzo se mi soffi i baci dalle mani perchè ho paura che il vento li devi verso un altro nido."
Mattia:
Quando mi alzai, con la testa ancora indolenzita dall'alcool e dai troppi pensieri mi ritrovai in una camera che non era la mia. Alla mia sinistra, ricoperta da un misero lenzuolo bianco, una ragazza dai lunghi capelli scuri era stesa sul materasso. Osservai la sua pelle lattea e le lunghe unghie rosse, solo quando si girò, mi resi conto che era la stessa ragazza con cui avevo fatto sesso la sera precedente. Riconobbi anche la stanza d'albergo dove mi trovavo, che avevo affittato per la notte con la ragazza. Dopo essermi sciacquato la faccia feci mente locale e bestemmiai interiormente per come erano andate le cose con Patrizia, mi ero comportato da vero stronzo, dovevo farmi perdonare se il mio intento non era quello di perderla per un'altra volta. Raccolsi i vestiti sparsi per la stanza, lasciai un biglietto sul comodino in cui dicevo che per motivi di lavoro ero dovuto andare via e uscii dalla porta. Non me ne importava molto di aver abbandonato quella ragazza lì, infondo ero sicuro che fosse venuta a letto con me solo per il mio personaggio, una pratica che andava avanti da molti mesi. Pagai la stanza alla reception e mi incamminai verso casa. Il sole sembrava squagliare il cemento, ripensando a Patrizia e al suo viso pieno di lacrime mi sentii le gambe pesanti e le mani viscide di sudore. Quando arrivai a casa per mia fortuna non c'era nessuno, mi gettai sotto la doccia cercando di farmi venire qualche buona idea per parlare con Patrizia. Solo dopo essere uscito dal bagno e aver guardato sulla scrivania, dove, tra vari fogli e cd c'era il pass che mi avevano dato il giorno dell'incontro con i fan, mi venne in mente di andare al lavoro da lei. Infilai quindi il pass con l'indirizzo nella tasca dei jeans e mi avviai verso la mia meta.
«Buongiorno, lavora qui una certa Patrizia?» il commesso davanti a me sgranò gli occhi, «Ma tu sei M-mattia-» lo guardai ridendo, «Sì sono io,» il commesso balbettò qualcos'altro di incomprensibile e mi indicò uno scaffale. Camminai sul legno chiaro del parquet e una volta girato l'angolo trovai Patrizia indaffarata a sistemare dei libri, stetti un po' ad osservarla, ad osservare il modo in cui prendeva i volumi e li riponeva sulle mensole, il modo in cui muoveva le labbra, mimando il titoli dei libri, come strizzava gli occhi per riuscire a leggerne l'autore e il suo inconfondibile tic alla gamba sinistra che muoveva nervosamente ogni volta che si concentrava qualcosa. Si girò poi, forse infastidita dalla presenza di qualcuno che di sicuro non aspettava fossi io, data la sorpresa nel suo sguardo.
«Mattia,» posò i libri nello scatolone, «cosa ci fai qui?»
«Che non è evidente?» sorrisi, «sono qui per lei signorina.»
«Che vuoi? Sto lavorando» sbuffò ritornando alla sua postazione.
«Volevo farmi perdonare, a che ora stacchi?» appoggiai il gomito in un mobile accanto a lei.
«Alle 17.30» alzò gli occhi al cielo.
«Decisamente troppo tardi, allora facciamo così, stasera mi hanno invitato alla prima di uno di quei film d'amore che a te piacciono tanto... ho due biglietti, alle otto sotto casa tua.»
Fece per controbattere ma mi girai, solo quando sentii alle mie spalle una specie di borbotto sottolineai, «non accetto un no come risposta, e vestiti elegante.»
Non ricevetti nessuna risposta, e si sa, chi tace acconsente.
Patrizia:
«Io non so proprio chi si crede di essere.» Sbuffai sedendomi sul letto, erano le sette e non avevo la minima idea di come vestirmi né come conciarmi per risultare decente. Alla fine mi ero decisa ad andare con Mattia solo per metterlo alla prova e perché Elena aveva insistito talmente tanto da farmi arrivare all'esaurimento.
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Can't hold you. [M.B]
Fanfiction«Ci siamo persi e ritrovati molte volte, eppure non ci siamo mai riusciti a prendere.» Ride, di una risata triste, malinconica, ha l'amaro tra le labbra. ||Mattia Briga.